Chiunque abbia visitato il Museo delle Navi Vichinghe, a pochi chilometri da Oslo, non può dimenticare la bellezza di quelle imbarcazioni che pur vecchie di secoli rappresentano una sapiente realizzazione di abilità tutt’ora attuali.
La purezza delle linee, il fascino dei materiali, l’eleganza dell’insieme rendono quelle imbarcazioni indimenticabili per chiunque vada per mare.
Un piccolo porto della Danimarca: Roskilde a pochi km ad ovest di Copenaghen, ha affiancato ad un proprio museo delle navi vichinghe un’interessante attività di archeologia ricostruttiva. Tutto ruota intorno ai resti di cinque imbarcazioni ritrovate nel 1962 all’imboccatura del fiordo, volontariamente affondate in difesa della cittadina.
Le imbarcazioni che risalgono al XII secolo, sono due drakkar, imbarcazioni militari e da esplorazione; un knarr usato per i commerci, e altre due imbarcazioni per la pesca ed il piccolo trasporto.
Se paragonate alle navi norvegesi, il livello di conservazione e completezza è decisamente inferiore, ma ammirarle nel museo che le accoglie suscita ugualmente forti emozioni.
Il museo è circondato da un attivissimo cantiere dove utilizzando conoscenze tradizionali, materiali ed utensili adeguati si ricostruiscono imbarcazioni filologicamente simili alle navi presenti nel museo.
Il cantiere è aperto al pubblico e ne é sollecitata la partecipazione, specie in quelle attività meno impegnative come la preparazione del cordame o la tessitura delle vele. Intorno operano i mastri d’ascia che con attrezzi d’epoca ricostruiti sbozzano il legno ed assemblano le parti.
Nei canali circostanti si possono osservare le imbarcazioni già ricostruite, alcune delle quali sono disponibili per escursioni nella rada del porticciolo.
Fabrizio fattori
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