Philippe Prevost de Beaulieu-Persac Capitano di vascello
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
La figura del “Corsaro” differisce da quella di “Pirata” solo per la legittimità che le azioni compiute dal primo trovano nel riconoscimento ufficiale di uno stato nazionale che con un apposito documento (lettera di corsa) autorizza, di fatto, atti di pirateria contro vascelli nemici o concorrenti commerciali.
Le azioni degli uni e degli altri differiscono di poco in fatto di violenza, distruzione di navi e di porti, saccheggio, spartizione di bottino, riduzione in schiavitù e richiesta di riscatto.
In questa prospettiva chiunque scegliesse questa “Carriera” poteva contare su un’esistenza tanto avventurosa quanto precaria.
Tra le innumerevoli storie tramandate di particolare interesse risulta essere quanto narrato nelle sue memorie dal Capitano di vascello Philippe Prevost de Beaulieu-Persac con particolare riguardo agli anni del primo quarto del XVII secolo, secolo quanto mai ricco di avvenimenti storici.
Sul suo vascello “La Lune” comprato in olanda e bellicosamente armato con gli scudi di Enrico IV che lo incarica di “scorrere” per conto della Francia il Mediterraneo ed il nord Atlantico, il Capitano inizia la sua avventura di uomo di mare pronto a tutto.
La Rochelle durante l'assedio - PHGCOM / Public domain
Particolare enfasi trova nelle sue memorie l’attacco al porto tunisino de La Goulette dove, con l’appoggio spagnolo, riesce a penetrare all’interno dove sono alla fonda decine di imbarcazioni, molte delle quali dedite alla pirateria spesso capitanate da rinnegati inglesi, francesi, greci o genovesi.
La fortezza, forte di ben 530 pezzi di artiglieria, posta a difesa del porto è fatta oggetto di intenso cannoneggiamento, le navi all’ancora vengono incendiate, anche grazie al vento favorevole, e molte sono distrutte. Al termine dell’incursione 16 navigli di grossa stazza risultano perduti oltre a centinaia di pezzi di artiglieria per un danno totale di circa 400.000 mila scudi. Molti capitani barbareschi, noti come feroci pirati risultano deceduti.
Un’azione di grande prestigio per il Capitano. Altro evento storico minuziosamente narrato nelle memorie e la partecipazione al lungo e drammatico assedio de La Rochelle nel 1627. Su incarico del Re Luigi XIII e del cardinale Richelieu si scontra con gli inglesi, intorno alla cittadella di Saint Martin de Ré, intervenuti a protezione e sostegno della causa della comunità ugonotta di La Rochelle, in aspro conflitto di potere con la corona francese.
Nelle complesse operazioni replica quanto già posto in atto a La Goulette, e ottiene un nuovo successo, la cittadella è libera dall’assedio inglese, malgrado venga fatto prigioniero dai soldati del duca di Buckingham Verrà liberato poco dopo al margine di accordi di pace. La situazione si risolverà completamente con la resa di La Rochelle che dopo più di un anno di assedio verrà presa per fame e i pochi superstiti graziati ma privati di tutti i diritti civili e religiosi.
Il Capitano continuerà a lungo, come già in precedenza, nella sua frenetica attività di corsaro fatta di scontri navali, cattura o affondamento di naviglio nemico, spartizione di bottino, commercio di schiavi ma anche di liberazione di cristiani catturati, fino al suo ritiro nei suoi possedimenti del Poitou dove muore nel 1646.
Fabrizio Fattori
In copertina foto di Iván Tamás da Pixabay
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