Procida è un comune italiano della provincia di Napoli in Campania. Il territorio comunale comprende interamente le isole di Procida e Vivara.
Con poco più di 10mila abitanti,.è la Capitale italiana della cultura 2022. È la prima volta che il riconoscimento va a un borgo e non a un capoluogo di provincia o regione.
Storia
Le origini del nome dell'isola si perdono tra realtà e leggenda. Tra le ipotesi più suggestive c'è quella che fa derivare il nome Procida dal greco "prochetai" cioè giace; infatti se si guarda attentamente la morfologia dell'isola ci si accorge che essa sembra giacere coricata e sdraiata nel mare.
Theodore Gericault - il sogno di Enea - Da www.settemuse.it
Altri ancora fanno derivare il nome da quello di una nutrice di Enea di nome Procida, che quivi fu da lui sepolta.
Le prime notizie su Procida risalgono, secondo le testimonianze più attendibili, all'VIII secolo A.C. quando, provenienti dall'isola di Eubea, i coloni Calcidesi vi approdarono con il loro bagaglio culturale, in campo artistico e culturale.
Subito dopo sono stati i Greci a raggiungere l'isola lasciandovi evidenti indizi della loro presenza sia nelle tombe a tetto spiovente rinvenute sul territorio, che nelle denominazioni topografiche quali Callia e Corricella,che ancora oggi rappresentano due nuclei urbani di rara bellezza architettonica.
Procida foto da DEPOSITPHOTOS
E' poi la volta dei Romani che alle isole Flegree preferirono la terraferma come sito di villeggiatura, in quanto la loro natura vulcanica mal si prestava alla grandiosità costruttiva dell'architettura romana. Soltanto Capri, per le sue rocce calcaree, ebbe l'onore di assurgere a sede imperiale.
Durante l'alto medioevo, l’isola fu frequentemente battuta dai pirati saraceni che razziarono gli abitanti. Tra le incursioni più devastanti si ricordano quelle dei corsari musulmani capitanati da Barbarossa. E proprio ad una delle tante incursioni saracene è legata la leggenda di San Michele Arcangelo, divenuto poi patrono dell'isola.
Dopo le incursioni saracene le coste dell'isola si riempirono di torri di guardia e le tipiche case rurali sparse nell'entroterra isolano e quelle costiere dei pescatori vennero abbandonate per il più sicuro promontorio della Terra Murata (precedentemente detta Terra Casata poiché in quest’area si riunivano le case dei procidani per meglio difendersi dalle incursioni Saracene) che, con i suoi 91 m di altezza, costituiva l'unico punto difendibile dell'isola.
La potenza del bene. San Michele Arcangelo nella grande arte italiana - Da www.civita.it
Qui i pocidani ricavarono nel tufo le loro abitazioni, innalzarono argini e scavarono fossati. L'economia del luogo mutò, per esigenze difensive, da marittima in rurale.
Durante il giorno così, i procidani si recavano ai vicini campi per rientrar al calar del sole o al suono della campana d’allarme. Nel basso medioevo, Procida ebbe propri signori feudali: Giovanni da Procida dal 1210 al 1258, i Cossa 1339-1529 e i d'Avalos dal 1530 al 1729, cui seguirono i Borboni..
Le acque di Procida furono inoltre teatro, nel luglio 1552, d'una spedizione navale nel corso della quale gli Ottomani catturarono sette galee a una squadra napoletana agli ordini di Andrea Doria.
La >Repubblica Partenopea
L'isola passata alla corona napoletana nel 1644, fu occupata tre volte dagli inglesi: nel 1799, durante la Repubblica Partenopea; dal 1806 al 1809 nel periodo francese contro Giuseppe Bonaparte e G.Murat e nel 1813 nel corso delle guerre antinapoleoniche.
La successiva storia di Procida non segue un corso particolare, ma è legata per lo più alle vicende di Napoli.
Turismo
Il nostro viaggio comincia da Marina Grande l'unico porto commerciale dell'isola.Appena si sbarca dal traghetto ci si trova di fronte al Palazzo Montefusco del XII sec., detto della "Catena" perché, un tempo, il vialetto posteriore che portava al palazzo era sbarrato ai passanti da una catena, o anche "Merlato" per la stupenda merlatura sovrastante l'intero palazzo.
Nel passato fu la residenza estiva del re, poi antico convento e oggi abitato dai procidani.
Procida - Foto da DEPOSITPHOTOS
A destra della spaziosa banchina denominata "sotto le grotte" (per le numerose grotte scavate nel tufo per tirarvi le barche e oggi adibite a magazzini), superata la stazione marittima, i cantieri navali e l'istituto professionale per le attività marinare, vi è l'omonima spiaggia separata, attraverso una scogliera, da quella detta "Si Lurenza".
Sulla sinistra, percorrendo Via Roma, superato il crocifisso ligneo del 1845, eretto dai marinai a testimonianza della loro grande fede, e la recente via libertà, costeggiando le vecchie case dai mille colori(in modo che i marinai potevano distinguere anche da lontano, sulle loro barche,la propria casa) e i vari caffè, pizzerie, ristoranti(molto graditi nella loro semplicità ai villeggianti e agli stessi procidani) giungiamo nella piazza detta Sent'cò (Sancio Cattolico) ove sorge la chiesa di S. Maria della Pietà (1616).
Procida -Foto da DEPOSITPHOTOS
Proseguendo lungo la banchina del nuovo e moderno porto turistico si arriva al civico 10, dove vi era una volta l'albergo della Vittoria, che ospitò Alfhonse de Lamartine, autore del romanzo Graziella, l'eroina, figlia di pescatori, immagine tipica della bellezza procidana(Procida infatti oltre ad essere soprannominata l'isola del Postino o di Arturo, è anche detta l'isola di Graziella).
Più avanti ancora, superato il maestoso cancello d'ingresso dell'Istituto Nautico "F.Caracciolo" (che, con i suoi 168 anni di storia, è il più antico d'Europa), si arriva alla spiaggia della Lingua, cosiddetta per la punta di natura vulcanica rivolta verso Nord ove è posta una croce ferrea, per ricordare l'affondamento dei velieri barbari(1500).
Le spiagge
A Procida tutto ruota intorno al mare. Ci sono cinque spiagge di sabbia, particolarmente piacevoli per una vacanza in famiglia. La Chiaiolella, esattamente di fronte ad Ischia e con vista a perdita d’occhio sul mare aperto; la spiaggia della Chiaiolella è punto d’incontro per i ragazzi ed offre una vasta scelta di stabilimenti balneari per le famiglie.
Procida - Il più antico villaggio di pescatori - foto da DEPOSITPHOTOS
È anche la più lunga delle spiagge isolane e quella con il più bel tramonto, da godersi all’ora dell’aperitivo da uno dei ristoranti-bar del lungomare.
Situato al lato opposto dell’isola, si trova la spiaggia della Chiaia, piu complicata da raggiungere - scendendo delle lunghe scalinate - dà dall’altro lato innegabili vantaggi: l’acqua è bassa qui e la baia protegge da vento ed onde, la spiaggia ideale per famiglie con bambini piccoli.
Procida -Foto da DEPOSITPHOTOS
Per la sua posizione riparata è anche il luogo d’incontro per i corsi estivi di nuoto per bambini che trovano qui una vera e propria piscina naturale. Il maestoso borgo della “Terra Murata” e la graziosa Marina Corricella fanno da cornice per la Chiaia che - diretta verso est - dà il meglio di sé nelle ore mattutine fino al pomeriggio.
Piccola ed accogliente, la spiaggia del “Pozzo Vecchio”, una baietta a forma di ferro di cavallo, palcoscenico per le famose scene del film “Il postino” (infatti viene chiamata anche la “spiaggia del postino”). Su tutte le spiagge si alternano tratti liberi con zone completamente attrezzate.
Procida -Foto da DEPOSITPHOTOS
Durante la bella stagione si organizzano – sempre nei ritmi lenti dell’isola, chi si aspetta la freneticità di uno stabilimento mondano o animazione non -stop sarà deluso – feste e tornei sportivi per i grandi e dei laboratori e corsi nuoto per bambini.
Da raccomandare sono le numerose discese nascoste e immerse nella macchia mediterranea sugli scogli dell’isola. Bisogna cercare un po’ per trovarle ma gli amanti del “mare puro” verranno ricompensati con massima tranquillità e acqua pulitissima.
Procida -Foto da DEPOSITPHOTOS
Come luoghi piu suggestivi si consigliano “Il Faro”, in fondo alla Via Faro, con vista sulla Marina Grande di Procida e la Terraferma, le acque cristalline della discesa del “Fiumicello” alla fine di Via Simone Schiano o le discese dalla collina di Santa Margherita Vecchia con vista sul isolotto di Vivara. (www.isoladiprocida.it)
Cucina
Nella cucina procidana fanno da padrone i prodotti della terra (in particolare carciofi e limoni) e del mare.
Il limone procidano ha la particolarità di essere molto grande, poco acre e con l'albedo (la parte bianca compresa tra la buccia e la polpa) molto sviluppata. Uno dei piatti più particolari in cui viene utilizzato questo prodotto è la tradizionale insalata di limoni, fatta con limoni di Procida a tocchetti, aglio, olio, peperoncino, sale e menta. Ottima anche la produzione del classico limoncello.
Spaghetti alla "pescatora povera" - Ricetta
Molto particolare anche la pasta detta pescatora povera, nella quale si utilizzano peperoncini verdi fritti ed alici.
Tra i dolci della tradizione troviamo il casatiello dolce, una sorta di ciambella tipicamente pasquale lievitata con il lievito madre solitamente utilizzato per il pane. Più moderna invece è la lingua, un dolce composto da pasta sfoglia ripiena di crema pasticciera e ricoperto di zucchero.
Il porto
Il Marina di Procida (Sancio Cattolico) si trova immediatamente ad Est del porto commerciale nella parte Nord dell'Isola di Procida. La riva è banchinata ed è protetta ad Est dal molo di sottoflutto, ad Ovest dal molo mediano del porto commerciale e a Nord da un lungo molo di sopraflutto che si diparte perpendicolarmente da quello mediano. Internamente ci sono due pontili fissi a cui sono ancorati 7 pontili galleggianti.
Procida - Il porto turistico e sullo sfondo la chiesa di S. Maria della Pietà - Foto da DEPOSITPHOTOS
Orario di accesso: continuo.
Fondali: in banchina da 1,5 a 3,0 m.
Telefono: Marina di Procida spa - v. Roma, 1 - 80079 Procida (NA) – tel./fax 081.8969668; E-mail: info@marinadiprocida.191.it
Posti barca: 491.
Lunghezza massima: 30 m circa.
Rade sicure più vicine: Chiaia.
COORDINATE
MARINA DI PROCIDA - I. DI PROCIDA
WP 40°46',02 N 14°01',99 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 06
E-mail: info@marinadiprocida.191.it
Telefono: 081-8969668
Altri approdi
COORDINATE PER CONTATTARE IL PORTO
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COORDINATE PER CONTATTARE IL PORTO |
COORDINATE PER CONTATTARE IL PORTO |
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
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