Comoda ma senza troppi balocchi, servizi di loisir ma senza rinunciare agli arbusti profumati della macchia mediterranea. Siamo a Cea, siamo nella costa orientale sarda, siamo tra il territorio dei comuni di Tortolì e Barisardo.

Un chilometro di sabbia chiara e fine, comoda per sdraiarsi. L'acqua oltre che chiara e pulita  domina un fondale basso che offre più sicurezza e meno ansia se nuotate con la famiglia. 

Rispetto a tante spiagge sarde Cea è ben attrezzata, si possono noleggiare tutte le attrezzature che rendono sportiva e dinamica, ma pure più contemplativa per chi vuole ammirare la natura e le montagne dal mare, il soggiorno nella spiaggia ogliastrina.

Una delle particolarità del diverso cromatismo dell'arenile è di origine vulcanica, la Sardegna non ha vulcani attivi ma è evidente e ben leggibile l'intensa attività di milioni di anni fa,  una lingua di scogli neri come qualcuno li ha definiti che prendono il nome di Punta Niedda (punta nera per una traduzione tutta letterale). La lava colata al mare e in alto le  rocce vulcaniche. 

Dal nero basalto al porfido rosso che emerge dall'acqua con piccoli faraglioni che stimolano i più sportivi a raggiungerli e scalarli per un tuffo liberatorio.

Ma pure un punto di osservazione verso il verde, anche coltivato, del parco naturale che anticipa la spiaggia.

A Cea si mangia bene, parola dello scrivente, con interessanti abbinamenti tra tradizione e modernità, tra terra e mare, tra Sardegna e il mondo.  Un vero piacere gustare il buono nel bello. 

Bene anche il parcheggio, ampio e comodo e non troppo distante dalla spiaggia. Insomma oltre il bello consueto e ordinario della Sardegna e dell'Ogliastra, la regione culturale della costa orientale centrale, a Cea il comfort delicatamente inserito della modernità. 

Gian Basilio Nieddu