L’isola di Run fu, nel 1603, il primo insediamento coloniale inglese nell’arcipelago della Banda in Indonesia, grazie alla Compagnia Inglese delle Indie Orientali, e sancito da un successivo accordo che pose l’isola sotto la protezione di re Giacomo I.

L’isola, non più grande di qualche chilometro quadrato, garantiva, insieme alle altre isole dell’arcipelago, una considerevole produzione di noce moscata e macis ((Myristica fragrans) tra le spezie più pregiate ambite dai mercati occidentali, capace di fruttare, con il suo commercio, il 40% del capitale investito. Spezia ritenuta miracolosa sin dal medioevo per le sue qualità medico gastronomiche.

Intorno al “frutto d’oro” e alla sua lucrosa produzione si accese il confronto con la Compagnia Olandese delle Indie Orientali, che diede luogo a controversie culminate nell’accordo di pace del 1667 stipulato a Breda. Gli olandesi si assicurarono il controllo della produzione in tutta l’area e accondiscesero a cedere l’isola di Manhattan agli inglesi che ne presero possesso attribuendo all’abitato il nome di “Nuova York” in sostituzione di “Nuova Amsterdam” attribuitogli dagli olandesi in passato.

Gli olandesi conservarono il controllo di queste terre sino al 1949 traendone vantaggio con livelli di massimo sfruttamento della mono cultura cui supplirono non solo utilizzando le popolazioni locali, rese in stato di simil schiavitù, ma importando dall’Europa criminali di ogni genere. Considerando che la coltivazione della noce moscata si diffuse intorno al 1810 anche nelle colonie inglesi di Ceylon e Singapore ponendo fine al monopolio olandese c’è da chiedersi se, sul lungo periodo, lo scambio tra l’isola di Run e l’isola di Manhattan fu, per gli olandesi, un vero affare.

Fabrizio Fattori