Marittimi: “quando a volte è troppo tardi”
Di Daniele Motta
Di Daniele Motta
Nelle attività del nostro studio abbiamo trattato molte pratiche, a volte tragiche altre volte addirittura quasi fantascientifiche. Eppure a dispetto di tutte quelle lagnanze, spesso anche legittime, è proprio il marittimo stesso che, spesso e volentieri, va a danneggiarsi da solo.
Spesso infatti ci capita di ricevere richieste di assistenza per problemi di natura contrattuale, legale e assicurativa dove prima ancora di capire come assistere il marittimo dobbiamo cercare di riparare agli stessi errori di quest’ ultimo.
Questi errori che solitamente vanno ad inficiare anche in maniera irreparabile nelle lagnanze del marittimo sono spesso dovuti al fai da te, ovvero nella autonoma gestione del reclamo o della rivendicazione nei confronti delle autorità, degli armatori e delle assicurazioni.
I veri “perché” di questi modus operandi sono vari e soggettivi: c’è chi vuole risparmiare, altre volte ancora si pensa che basterà una raccomandata… in tutto questo probabilmente non c’è niente di più sbagliato.
Comprendere a fondo che, soprattutto in questo settore, si debbano riconoscere sempre i propri limiti e prestazioni è fondamentale.
In primo luogo l’errore che spesso si commette è proprio quello di scagliarsi a capo fitto nella rivendicazione dei propri diritti spesso purtroppo non avendo, seppur magari in buona fede, il quadro completo e reale della situazione in cui ci si trova, imbarcandosi in situazioni e crociate che spesso possono verosimilmente anche rivelarsi madri di ulteriori problematiche. Per ovviare a questo il consiglio che diamo è quello di comprendere sempre in anticipo la reale fattibilità della vostra rivendicazione anche e soprattutto quando ci appare chiara e cristallina.
La valutazione obiettiva in chiave preliminare è proprio la vera medicina per non spendere inutilmente quattrini e per magari evitarsi una brutta delusione, quando va bene…
Seppur siano poche le professionalità specializzate nell’assistenza marittima, ricorrere a questa soluzione a volte potrebbe essere l’unica via per combattere ad armi pari contro la controparte, la quale, è bene ricordarlo, spesso ha tutti i mezzi – sia economici che assistenziali – per far valere le proprie posizioni.
Ma potrebbe essere troppo tardi non solo per questi motivi. Infatti è da sapere che attendere a volte può essere una buona strategia: è innegabile che l’efficacia “iniziale” di una rivendicazione debba necessariamente partire dalla qualità e dalla impostazione, per l’appunto iniziale, della pratica. Inizializzare qualsiasi formalizzazione di reclamo o pretesa, prima di conoscerne a fondo la fattibilità, potrebbe anche dare un vantaggio alla controparte che spesso adotta strategie indirette, come ad esempio il mobbing che come si sa a bordo può essere una vera e propria bomba ad orologeria…
Che dire delle azioni “preventive”? Escludendo particolari qualifiche, a volte un buon vaccino preventivo è quello di farsi assistere nei contratti di ingaggio (soprattutto quando si imbarca su bandiera estera con qualifiche “chiave”) o richiedere una piccola consulenza quando si hanno legittimi dubbi o perplessità su qualsiasi tematica.
Dunque prima che sia troppo tardi, magari anche quando vi sembra di aver solo iniziato, è sempre bene valutare a fondo come e se agire prima di imbarcarsi in qualsiasi avventura.
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
Tel. +39 389 006 3921
info@studiomcs.org
www.perizienavali.it
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