Otranto (LE)
Riconosciuto dall'Unesco sito ''Messaggero di Pace''

Riconosciuto dall'Unesco sito ''Messaggero di Pace''
Otranto è un comune della provincia di Lecce in Puglia, situato sulla costa adriatica della penisola salentina.
Il capo omonimo, chiamato anche Punta Palascìa, a sud del centro abitato, è il punto geografico più a est della penisola italiana.
Otranto - Costa otrantina
Dapprima centro messapico e romano, poi bizantino e più tardi aragonese, si sviluppa attorno all'imponente castello e alla cattedrale normanna.
Sede arcivescovile e rilevante centro turistico, ha dato il suo nome al Canale d'Otranto, che separa l'Italia dall'Albania, e alla Terra d'Otranto, antica circoscrizione del Regno di Napoli. Nel 2010 il borgo antico è stato riconosciuto come Patrimonio Culturale dell'Unesco quale Sito Messaggero di Pace. Fa parte del club I borghi più belli d'Italia.
Otranto - Il castello
Punta Palascìa o Capo d'Otranto, situato nel territorio comunale di Otranto, è il punto più ad Oriente d'Italia. Secondo le convenzioni nautiche, questo luogo è il punto di separazione tra il Mar Ionio ed il Mar Adriatico. È il comune con la minore densità abitativa della provincia di Lecce.
Il litorale, esteso per circa 25 km, si alterna a lunghi tratti sabbiosi, specie nella parte settentrionale, a tratti rocciosi a picco sul mare. Confina a nord con i comuni di Melendugno e Carpignano Salentino, ad ovest con i comuni di Cannole, Giurdignano e Palmariggi, a sud con i comuni di Uggiano la Chiesa e Santa Cesarea Terme, ad est con il Mare Adriatico.
Terra d'Otranto
Nel periodo romano, Otranto era una delle città marinare più importanti della Puglia. Il lavoro mercantile e di artigianato locale era molto fiorente, soprattutto nella lavorazione della porpora e dei tessuti. Era presente ad Otranto una comunità ebraica e ciò fa capire l'importanza commerciale che il centro poteva avere e che andava oltre alle isole Ionie.
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Marco Aurelio |
Prima che Otranto diventasse colonia romana, esisteva già una complessa rete viaria che metteva in comunicazione la cittadina con il resto del Salento e con la Puglia in genere. I Romani non fecero altro che rinforzarla, introducendola nelle loro arterie di comunicazione. Ad Otranto rimangono ancora delle testimonianze del passaggio dei Romani: due basi di marmo con epigrafe latina, risalenti al II secolo, che riconducono agli imperatori Lucio Aurelio Vero e Marco Aurelio Antonino. Nel 162 la città chiese ed ottenne di battere moneta e fu così che venne aperta una zecca, rimasta attiva sino al II secolo d.C. Pian piano il porto di Otranto divenne sempre più importante, superando anche quello di Brindisi. Tale realtà non fece altro che consolidarsi in epoca paleocristiana.
L'importanza del suo porto le fece assumere il ruolo di ponte fra oriente e occidente. Otranto fu centro bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino e aragonese. Nella sua cattedrale, costruita fra il 1080 e il 1088, nel 1095 venne impartita la benedizione ai dodicimila crociati che, al comando del principe Boemondo I d'Altavilla (1050-1111), partivano per liberare e per proteggere il Santo Sepolcro. Di ritorno dalla Terra Santa, proprio a Otranto San Francesco d'Assisi era approdato nel 1219, accolto con grandi onori.
La battaglia d'Otranto
Nel 1480 fu espugnata dai Turchi (Maometto II), che fecero strage della popolazione durante la Battaglia di Otranto, uccidendo 800 persone: si tratta dei beati Martiri idruntini. I Turchi distrussero anche il Monastero di San Nicola di Casole (poco a sud di Otranto). In tale monastero, i monaci basiliani avevano costituito la più vasta biblioteca dell'allora occidente oltre ad aver istituito la prima forma di college nella storia, che ospitava ragazzi provenienti da tutta Europa che si recavano a Otranto per studiare.
Fu uno di questi monaci (Pantaleone) l'autore del monumentale mosaico pavimentale (il più grande in Europa) contenuto nella cattedrale. I Codici prodotti in questo monastero sono ora custoditi nelle migliori biblioteche d'Europa, da Parigi a Londra, da Berlino a Mosca.
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Turchi |
Dopo la pesante distruzione da parte dei Turchi, la città si rianimò, presa dalla voglia di riscattarsi. Nel 1539 contava 3200 abitanti con 638 fuochi. In questi anni, Otranto fu contesa dai Veneziani e nuovamente dagli Angioini. Nel frattempo gli Ottomani tentarono nuovi assalti alla città, nel 1535 e nel 1537, ma fortunatamente Otranto riuscì sempre a resistere.
A partire dalla seconda metà del Seicento, Otranto visse un netto calo della sua importanza. Il commercio fu soggetto ad un arresto e le manifestazioni culturali furono pressoché nulle. Anche nel settore edile non ci furono grandi novità. Molti degli abitanti di Otranto, ormai esausti e spaventati dalle continue incursioni via mare, decisero di lasciare il proprio paese per trasferirsi in luoghi più sicuri. Fu così che la città perse quel posto primario che occupava nel Salento. Otranto subì altri attacchi dei saraceni, nel 1614 e nel 1644, ma riuscì ad uscirne indenne. Molti terreni della zona circostante furono abbandonati e ciò causò la formazione di paludi, dove il rischio di contrarre la malaria si fece sempre più alto.
Il Settecento fu il secolo di una moderata ripresa. L'edilizia crebbe, seppur lievemente. Tutto ciò si deve alla presenza di alcune famiglie che da altri centri della Terra d'Otranto si trasferirono ad Otranto per investire i loro risparmi in beni immobili.
Otranto - Il rosone della Cattedrale
Nell'Ottocento, la campagna otrantina che circondava i Laghi Alimini era squallida e deserta. Esistevano solo poche masserie, alcune delle quali erano abitate solo in alcune stagioni dell'anno. In quest'area, il rischio di contrarre malattie era molto elevato nel periodo estivo, quando avveniva il prosciugamento delle zone paludose.
Il primo progetto di bonifica fu stilato nel 1868 dal genio civile di Bari, il quale, dopo aver rilevato tutta la superficie del lago e dopo averne misurato la profondità, riconobbe le zone di impaludamento e suggerì il modo di sanarle. Le paludi, quindi, lasciarono lo spazio a terreni coltivabili. Venne ripresa l'agricoltura.
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Ministro Fouché |
Nel periodo napoleonico la cittadina divenne Ducato del Regno di Napoli e si verificò una netta ripresa grazie al Ministro Fouché.
Le fortificazioni otrantine furono soggette ad una totale trasformazione a partire dal 1866 e molti beni urbanistici della città finirono nelle mani del demanio. Il fossato del Castello fu ricoperto da terra e brecciolina e un tratto delle mura fu abbattuto.
Il Novecento fu un secolo di emigrazioni verso la Germania e la Svizzera alla ricerca di un posto di lavoro.
Alla fine degli anni novanta, la città ha vissuto gli sbarchi in massa sulle sue coste dei profughi albanesi in fuga dalla loro terra.
Otranto
Turismo
Attualmente Otranto, è una cittadina tranquilla trasformata in località turistica viva e dinamica. In alcuni periodi dell'anno le sue strade sembrano deserte, ma con l'arrivo della bella stagione, e soprattutto nel periodo estivo, la città si riempie di visitatori provenienti da ogni parte del Salento e turisti che giungono da ogni parte d'Europa, in virtù del fatto che la località è inserita, a buon diritto, nella lista del Borghi più belli d'Italia.
Il comune di Otranto si affaccia lungo la costa orientale salentina per circa 20 km e comprende il punto più orientale d'Italia.
Località a nord di Otranto
Conca Specchiulla è la località marina di Otranto posta più a nord. La costa si presenta alta e rocciosa, caratterizzata da piccole insenature sabbiose. A quattrocento metri dal mare sorge l'omonimo villaggio residenziale, nato nelle vicinanze di alcune antiche masserie.
Otranto - Conca Specchiulla
I Laghi Alimini Alimini Grande e Alimini Piccolo (o Fontanelle), sono due laghi di modeste dimensioni facenti parte dell'Oasi protetta dei Laghi Alimini. I due laghi sono collegati da un canale.
Alimini Grande è stato generato dalla continua erosione del mare, e si estende in lunghezza per circa 2,5 km ed ha una profondità di circa 4 metri.
Alimini Piccolo è generato invece da numerose sorgenti di acqua dolce, ed è chiamato per questo anche "Fontanelle". Si estende in lunghezza per circa 2 km e la profondità non supera il metro e mezzo.
Otranto - Laghi Alimini
La Baia dei Turchi è il luogo dove, secondo la leggenda, sbarcarono i guerrieri turchi nel corso dell'assedio alla città di Otranto del XV secolo (battaglia di Otranto).
Sabbiosa ed incontaminata, la baia appartiene alla pregiata Oasi protetta dei Laghi Alimini, uno degli ecosistemi più importanti del Salento e della Puglia.
Baia dei Turchi
La Baia di Santo Stefano, è una baia situata a Nord di Otranto ed a Est dei Laghi Alimini. Al di sopra della baia sono presenti i resti della Torre Santo Stefano.
La baia si presenta rocciosa e dolcemente digradante con piccola spiaggia terminale e vegetazione rigogliosa. Sia la baia che la torre sono situate all'interno del territorio del villaggio turistico "Le Cale di Otranto". Nel villaggio, a sud della Baia di Santo Stefano, è anche presente la cosiddetta Rada della Caréula ove è presente una grotta.
Otranto - Baia di Santo stefano - Vista dei resi della torre e del resort
Tra i tratti di costa si segnalano inoltre le spiagge di San Giorgio e Frassanito.
Località a sud di Otranto
Punta Palascia, o Capo d'Otranto, è il punto più orientale d'Italia. La costa si presenta con scogliere a picco sul mare. Il faro ivi collocato, recentemente ristrutturato, è uno dei cinque fari del Mar Mediterraneo tutelati dalla Commissione Europea.
Costituisce spesso meta di turisti e curiosi, anche a causa della tradizione di attendere l'alba del capodanno ai piedi del faro, trattandosi della prima alba del nuovo anno in Italia.
Otranto - Punta Palscia e il faro
Secondo le convenzioni nautiche questo luogo è il punto di separazione tra il Mar Ionio ed il Mar Adriatico.
Torre Sant'Emiliano è una località posta immediatamente a sud di Punta Palascìa.
La località prende il nome dalla cinquecentesca torre costiera posizionata a 50 metri sul livello del mare. Da segnalare è la presenza di alcune masserie fortificate e i resti delle saline messapiche.
Otranto - Torre Sant'Emiliano
Porto Badisco è una nota località balneare situata nel territorio del comune di Otranto. Meta turistica di notevole interesse storico-paesaggistico, essa si affaccia sul mar Ionio.
Secondo un'interpretazione corrente, fu proprio Badisco il primo approdo di Enea, descritto nell'Eneide di Virgilio: l'eroe vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la fuga da Troia (secondo studi recenti tale approdo potrebbe in realtà situarsi nei pressi di Roca Vecchia, nel comune di Melendugno o a Castro Marina).
Otranto - Porto Badisco
Cucina
La cucina di Otranto è la cucina tipica salentina denominata “cucina povera”, ma che in effetti non lo è certo per gusto, si può ricordare la pasta e ceci, nel salento chiamata “ciciri e tria”.
La “tria” sta per pasta fritta (deriva dall’arabo “itriya”) e si riferisce a delle tagliatelle larghe e corte fatte con farina ed acqua che vengono in parte fritte ed in parte cotte nel brodo di ceci.
Poi si possono ricordare le molte paste fatte in casa col grano della zona condite con straordinari sughi fatti con l’agnello o molto più spesso col cavallo. Ovviamente, essendo il Salento una terra circondata da due mari, molto spesso il protagonista della tavola è il pesce e i crostacei.
Visto questa enorme risorsa ad Otranto molti piccoli ristoranti preparano piatti a base di pesce freschissimo ed appena pescato.
Il porto
l porto di Otranto è costituito da un'ampia insenatura protetta in parte dal molo S. Nicola a tre bracci banchinati, orientati per NW, WNW e NW. Numerosi pontili si protendono dalla riva.
Otranto - Il porto
Pericoli: secche nella zona sud-ovest del bacino portuale, delimitate da due gavitelli rosso e verde; i lavori di prolungamento del molo di S. Nicola sono terminati, ma la banchina non è ancora agibile. La meda di allineamento non è visibile poiché nascosta dietro il nuovo edificio della Autorità Marittima.
Orario di accesso: continuo.
Accesso: si consiglia, prima di entrare in porto, di contattare sul canale 16 vhf l'Ufficio Circondariale Marittimo di Otranto; per l'entrata in porto sono presenti una boa cilindrica laterale a lampi verdi e il fanale rosso in testata al molo.
Posti barca: 390 di cui 10 per il transito.
Lunghezza massima: 20 m.
Divieti: di navigazione in porto.
COORDINATE
OTRANTO
40°08',97 N 18°29',51 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 Circomare Otranto
E-mail: otranto@guardiacostiera.it
Telefono: 0836-801073
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