Bari è la città più grande ed economicamente più importante che si affaccia sul Mar Adriatico.
È nota per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale privilegio ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dallaChiesa ortodossa in Occidente.
Bari - Basilica di San Nicola - Foto da DEPOSITPHOTOS
Bari ha una solida tradizione mercantile e da sempre è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est europeo e il Medio Oriente. Il suo porto è oggi il maggiore scalo passeggeri del Mar Adriatico. Dal 1930 si tiene a Bari la Fiera del Levante; più recentemente la città è diventata sede del segretariato per il Corridoio pan-europeo 8.
Il peculiare centro storico (la cosiddetta Bari vecchia) è permeato di una storia millenaria e si contrappone all'ottocentesco quartiere murattiano dall'ordinata pianta a scacchiera, che meglio interpreta la tradizione commerciale della città. Nel Secondo dopoguerra, l'urbanizzazione rapida e spesso incontrollata ha reso meno regolare la parte moderna del capoluogo, sviluppatasi al di là del quartiere murattiano.
Bari vecchia - Foto da DEPOSITPHOTOS
Non sono chiare le origini di Bari: dagli scavi nell'area della chiesa di San Pietro, nella città vecchia, sembra ipotizzabile l'esistenza di un originario insediamento dell'età del bronzo, appartenente al popolo dei Peucezi.
Entrata a far parte del dominio romano, nel III secolo a.C. come municipium, Barium si sviluppò in seguito alla costruzione della via Traiana.
Dal IV secolo fu sede episcopale e dopo la caduta dell'impero romano fu contesa tra Longobardi e Bizantini (l'attuale struttura della "città vecchia" risale a quest'epoca, e si articola intorno alla corte del Catapano).
Bari - Foto da DEPOSITPHOTOS
Successivamente fu in mano dei Berberi (dal 847 al 871 fu sede di un emirato[10]) e quindi dei duchi longobardi di Benevento. Nell'875 tornò ai Bizantini che la crearono capitale del thema di Langobardia, comprendente l'Apulia e la Calabria.
Liberata, dopo sei mesi di assedio dei Saraceni, dalla flotta veneziana, nel 1002 si ribellò sotto la guida di Melo di Bari (nobile barese) al governo fiscale del catapano bizantino, riuscendo nel 1018 ad ottenere la propria autonomia.
Ultimo possedimento bizantino in Italia, nel 1068, la città di Bari fu assediata dai normanni, che la strapparono ai bizantini nel 1071, e nel 1087 vi furono portate le spoglie di san Nicola di Myra. Tra il XII e il XIV secolo fu porto di partenza per le Crociate.
Partenza per le Crociate
Nel 1098 nella cripta della nuova basilica di san Nicola, si riunì il concilio presieduto da papa Urbano II, al quale intervennero oltre 180 vescovi riunitisi per discutere di problemi dogmatici inerenti ai rapporti tra la Chiesa ortodossa e Chiesa Romana all'indomani del Grande Scisma.
Distrutta da Guglielmo il Malo nel 1156, tornò a rifiorire in epoca sveva, intorno al castello fatto erigere da Federico II su preesistenti fortificazioni normanne.
Un lungo periodo di decadenza (dovuta soprattutto alla politica vessatoria dei governi dominatori) caratterizzò la città sotto le dominazioni di Alduino Filangieri di Candida, Maestro della Regia Corte e Giustiziere di Bari dal 1284, e quelle angioina, aragonese e spagnola, interrotto dallo splendore sotto gli Sforza, con le duchesse Isabella d'Aragona e Bona Sforza. Bari subì anche la dominazione veneziana, grazie alla quale si ebbe l'ampliamento del porto e un periodo molto florido, favorito anche dal commercio di prodotti dell'entroterra, molto richiesti sui mercati esteri.
Bari - Il teatro Petruzzelli - Foto da DEPOSITPHOTOS
Il 25 aprile del 1813, con Gioacchino Murat, fu posta la prima pietra dell'espansione cittadina al di fuori delle mura medioevali ("borgo nuovo", o "borgo murattiano"), caratterizzato dal tracciato ortogonale delle vie. La popolazione crebbe rapidamente dagli allora 18.000 abitanti ai 94.000 dell'inizio del XX secolo: divenuta capoluogo di provincia, vi trovarono sede edifici e istituzioni pubbliche (Teatro Piccinni, la camera di commercio, l'Acquedotto pugliese, il Teatro Petruzzelli, l'Università degli Studi) e la casa editrice Laterza.
Durante il ventennio fascista fu costruito il lungomare monumentale ed inaugurata la Fiera del Levante, con la quale prese vita il disegno di "Bari porta d'oriente", consacrato negli anni recenti dal ruolo di "European gateway" assegnato dall'Unione Europea.
A metà del XX secolo la città si è espansa ulteriormente, in modo disordinato, giungendo a sfiorare i 400.000 abitanti negli anni settanta e ottanta.
Bari - Il lungomare - Foto da DEPOSITPHOTOS
La città, fatta metropoli, affronta i fenomeni del pendolarismo e della deurbanizzazione, mentre crescono il terziario e l'area industriale. A causa della sua posizione Bari accoglie un notevole flusso di immigrazione dall'est. L'8 agosto 1991 sbarca nel porto la nave Vlora, carica di oltre ventimila Albanesi.
Alle porte del 2000 il centro storico viene ristrutturato e restituito a nuova vita, mentre si avvia al termine un profondo rinnovamento infrastrutturale che coinvolge porto, aeroporto, interporto e ferrovia.
Nel corso della seconda guerra mondiale i porti di Bari, Brindisi e Taranto furono fra i più attivi e strategicamente importanti per le forze alleate, che occuparono il meridione italiano in seguito allo sbarco in Sicilia, anche per il cospicuo numero di mezzi e navi che i porti ospitarono per tutta la durata del conflitto. Le città portuali tuttavia furono teatro di disastri navali e consuetudinari scenari bellici che penalizzarono soprattutto la popolazione locale. Bari visse due pesanti catastrofi navali, tra le quali la seconda fra le più disastrose di tutta la guerra.
Bari - 2 dicembre 1943 bombardamento tedesco sul porto
Il primo e più grave disastro ebbe luogo il 2 dicembre 1943, a pochi mesi dalla cacciata dei tedeschi da Bari e dalla battaglia in difesa del porto del 9 settembre. Il porto, in cui erano ormeggiate decine di navi alleate, subì un pesantissimo bombardamento aereo della Luftwaffe. Alle 19.25 una pioggia di ordigni, sganciati da ottantotto bombardieri bimotori tipo Ju 88 A4 appartenenti a tre stormi (KG 30, KG54 e KG77), investì le navi del porto che si concentravano compatte presso il nuovo molo foraneo.
L'effetto fu amplificato dal forte assembramento di mezzi: le navi affondate furono 17, di cui 4 inglesi, 3 norvegesi, 3 italiane e 2 polacche. Tra le navi affondate vi era l'inglese John Harvey carica di bombe all'iprite, un gas asfissiante già usato durante il primo conflitto mondiale e presente a Bari solo per essere utilizzato in caso di necessità bellica. Il numero di vittime non è mai stato accertato; il totale secondo fonti anglosassoni supererebbe i 680, ma a causa dei moltissimi civili dispersi la stima potrebbe superare il migliaio. Per la gravità delle conseguenze, il "bombardamento di Bari" è conosciuto come uno dei più tragici bombardamenti navali della seconda guerra mondiale, secondo per rilevanza solo all'attacco di Pearl Harbor, in cui le navi affondate furono parimenti 17.
Bari - Esplosione del piroscafo americano Charles Henderson
Il secondo disastro colpì la città il 9 aprile 1945, ore 11.57, quando il piroscafo americano Charles Henderson esplose a causa di un incidente con il carico di materiale bellico. Le vittime accertate, fra gli abitanti del vicino borgo antico e gli scaricatori del porto, furono 175 e si registrarono 142 dispersi. In totale 317 persone furono travolte e uccise dall'esplosione. Più di 600 rimasero ferite gravemente, migliaia in modo lieve. Un centinaio furono invece le vittime tra gli alleati. L'esplosione, che investì tutto il borgo antico, provocò pesanti danni alla cattedrale, alla basilica di San Nicola e alla Chiesa russa.
Turismo
Nella provincia di Bari si trova uno degli ambienti più rappresentativi dell’intera regione – la Valle d’Itria – terra dei famosi trulli che con le loro coperture grigie a forma di cono spiccano dalle geometriche coltivazioni che coprono l’intera valle. Bianchi paesi ospitali dalla deliziosa architettura popolare ricchi di memorie storiche, di tradizioni e di attrattive naturali: da non perdere Alberobello (Patrimonio dell’Umanità UNESCO, 1996), Locorotondo e Noci.
Alberobello (BA) - I trulli - Foto da DEPOSITPHOTOS
Siamo sulla costa barese dove tratti rocciosi si alternano a lunghi litorali di sabbia bianca, con le acque cristalline del mare a completarne la bellezza.
La costa barese inizia all’altezza di Molfetta, nella parte settentrionale, e termina – a Sud – con Monopoli. Un itinerario lungo il quale il fascino della natura si fonde con quello dei pittoreschi borghi, impreziositi da imponenti castelli e splendide cattedrali.
Bari - Porticciolo turistico - Foto da DEPOSITPHOTOS
Feste e sagre, sapori genuini e gustosi vini sono l’anima di tradizioni antiche ma mai dimenticate, che la gente di questa terra custodisce con rispetto e amore. Da non perdere il carnevale di Putignano, il più lungo ed antico d’Europa con la sua maschera di Farinella.
Cucina
La cucina barese identifica la tradizione culinaria di Bari rappresentando quindi tutte le specialità gastronomiche baresi che attualmente sono note internazionalmente poiché i discendenti di emigrati baresi essendo diversi milioni nel mondo hanno diffuso le tante ricette ovunque.
Peperoni ripieni di riso - Da buttalapasta.it
Tantissime ricette e i piatti più sfiziosi della cucina pugliese, tra le tante: i peperoni ripieni, riso patate e cozze, la focaccia pugliese e i polipetti in pignata.
Il porto
Il Porto Vecchio, situato a sud-est della città vecchia è racchiuso tra il molo S. Antonio ed il molo S. Nicola. Il porto è soggetto ad insabbiamento e sottoposto periodicamente a lavori di dragaggio. Davanti al lungomare Nazario Sauro, a circa 200 m dalla riva e per un tratto di 1.200 m, a partire dalla rotonda verso ESE, troviamo sette scogliere frangiflutti ciascuna delle quali è lunga 110 m.
Bari - Porto - Foto da DEPOSITPHOTOS
Un'ulteriore scogliera di 180 m è posizionata a difesa del porto vecchio sulla congiungente il fanale verde del molo S. Antonio con l'estremità occidentale della prima scogliera del lungomare restringendo così l'imboccatura a 84 m: sull'estremità nord di detta scogliera è sistemato un fanale su palo rosso.
Pericoli: porre attenzione alla scogliera a sinistra entrando; a nord del molo S. Antonio esiste la secca del Monte (0,40 m) di natura rocciosa non segnalata.
Orario di accesso: continuo
Accesso: tenersi a dritta entrando e lasciare a sinistra la luce rossa per evitare la scogliera.
Fondo marino: roccia sotto le banchine e fango.
Fondali: in banchina da 0,50 a 2,50 m.
Posti barca: 230.
Lunghezza massima: 12 m.
Rade sicure più vicine: Bari Porto Nuovo.
COORDINATE
PORTO VECCHIO - BARI
41°07',54 N 16°52',80 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 - 11 (h. 08/20)
E-mail: bari@guardiacostiera.it
Telefono: 080-5281511
COORDINATE
PORTO NUOVO - BARI
41°08',70 N 16°50',80 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16 (h. 24)
E-mail: bari@guardiacostiera.it
Telefono: 080-5281511
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