Le differenze di pressione atmosferica che si registrano tra zone diverse della superficie terrestre sono responsabili della formazione dei venti.
I venti sono masse d'aria che si spostano orizzontalmente sulla superficie terrestre, da zone di pressione maggiore verso zone di pressione minore.
Quanto più alta è la pressione tanto più pesante è l'aria: in un'area di alta pressione (anticiclonica) le masse d'aria che si trovano al centro, più dense e più pesanti, tendono a dirigersi verso la periferia; mentre in un'area di bassa pressione (ciclonica), l'aria al centro è più leggera e viene sollevata da quella più pesante delle aree vicine. Poiché le zone anticicloniche e cicloniche sono adiacenti, al suolo si verifica uno spostamento di aria dalle aree anticicloniche verso quelle cicloniche.
La forza che origina un vento è chiamata forza di gradiente ed è direttamente proporzionale al gradiente barico, cioè al rapporto tra la differenza di pressione fra due punti della Terra e la loro distanza.
I venti, come qualsiasi altro corpo che si muove liberamente su una superficie ruotante, non si spostano in linea retta, ma subiscono una deviazione, verso destra nell'emisfero boreale e verso sinistra nell'emisfero australe, dovuta alla forza di Coriolis.
La forza di Coriolis
I venti non si spostano in linea retta, compiendo il tragitto più breve, che è quello che taglia perpendicolarmente le isobare, ma, a causa della rotazione terrestre, deviano verso destra nell'emisfero boreale e verso sinistra nell'emisfero australe.
Nelle 24 ore (durata del moto di rotazione) un punto che si trova al polo compie una rotazione completa su se stesso di 360°, senza però spostarsi. Un punto all'Equatore, nello stesso periodo compie a sua volta una rotazione di 360°, ma percorre un tragitto di circa 40 000 km (lunghezza dell'Equatore): un punto all'Equatore ha la stessa velocità angolare che al polo, ma ha anche una velocità lineare pari a circa 40 000 km al giorno. Spostandosi dai poli all'Equatore, la velocità lineare dei punti via via presi in considerazione aumenta.
Una massa d'aria in movimento da uno dei due poli verso l'Equatore, procedendo verso le latitudini più basse, dove la velocità lineare è più alta, si trova in ritardo rispetto a quella che sarebbe stata la sua posizione se la Terra non ruotasse su se stessa. Viceversa, un vento che spira dall'Equatore verso i poli, quindi da zone a maggior velocità lineare verso altre a velocità minore, "anticipa" il movimento di rotazione della Terra.
Il fenomeno determina una deviazione dei venti rispetto al moto rettilineo. Il senso della deviazione, che dipende dal senso della rotazione, cambia a seconda dell'emisfero, ed è espresso dalla legge di Ferrel: un corpo libero di muoversi sulla superficie terrestre devia verso destra nell'emisfero boreale e verso sinistra in quello australe.
Caratteri distintivi di un vento sono:
• la direzione, che è sempre quella di provenienza e viene indicata in gradi sessagesimali partendo dal Nord; sono in uso anche le denominazioni fornite dalla rosa dei venti (fig. 17.2).
• la velocità, che si esprime in km/h o in nodi (1 nodo = 1,852 km/h); si misura con uno strumento dettoanemometro e viene indicata dalla scala di Beaufort, che comprende valori da 0 a 12, con velocità crescenti (tab. 17.2); la velocità di un vento dipende dal gradiente barico: maggiore è il gradiente barico, maggiore sarà la velocità del vento.
Classificazione dei venti
In base al loro regime, cioè alla presenza o meno di variazioni nella direzione in cui spirano, i venti si classificano in:
• costanti, quando spirano tutto l'anno sempre nella stessa direzione e nello stesso senso (per esempio, gli alisei);
• periodici, se periodicamente invertono il senso in cui spirano; possono essere a periodo stagionale (monsoni) o a periodo diurno (brezze);
• variabili o locali, se soffiano irregolarmente nelle zone temperate tutte le volte che si vengono a formare aree cicloniche o anticicloniche (scirocco, föhn, bora);
• irregolari o ciclonici, se sono caratterizzati da movimento vorticoso che conferisce loro una violenza distruttiva; prendono nomi diversi a seconda delle località: uragani nelle Antille e sulle coste americane dell'Atlantico, tifoni nel Mar Giallo e nelle Filippine, tornado nelle grandi pianure degli USA e dell'Australia (tab. 17.3).
(velocità del vento a un'altezza standard di 10 m su un terreno piatto) |
|||
GRADO |
VELOCITÀ (KM/H) |
TIPO DI VENTO |
CARATTERI INDICATIVI |
0 | 0-1 | calma | il fumo ascende verticalmente; il mare è uno "specchio" |
1 | 2-5 | bava di vento | il vento devia il fumo; increspature dell'acqua |
2 | 6-11 | brezza leggera | le foglie si muovono, una girandola ordinaria è messa in moto;onde piccole, ma evidenti |
3 | 12-19 | brezza | foglie e rametti costantemente agitati, il vento dispiega le piccole bandiere; piccole onde, creste che cominciano a infrangersi |
4 | 20-28 | brezza vivace | il vento solleva polvere, foglie secche, foglietti di carta, i rami sono agitati; piccole onde che divengono più lunghe |
5 | 29-38 | brezza tesa | gli arbusti con foglie cominciano a oscillare; nelle acque interne si formano piccole onde con creste; onde moderate, allungate |
6 | 39-49 | vento fresco | grandi rami agitati, i fili telegrafici fanno udire un sibilo; si formano marosi con creste di schiuma bianca, generalmente con spruzzi |
7 | 50-61 | vento forte | alberi interi agitati, difficoltà a camminare contro vento; il mare è grosso, la schiuma comincia a essere sfilacciata in scie |
8 | 62-74 | burrasca moderata | rami spezzati, camminare contro vento è impossibile; marosi di altezza media e più allungati, dalle loro creste si distaccano turbini di spruzzi |
9 | 75-88 | burrasca forte | camini e tegole asportati; grosse ondate, spesse scie di schiuma e di spruzzi sollevate dal vento possono ridurre la visibilità |
10 | 89-102 | tempesta | rara in terraferma; alberi sradicati, gravi danni alle abitazioni; enormi ondate con lunghe creste a pennacchio |
11 | 103-117 | fortunale | si verifica raramente; gravissime devastazioni; onde enormi e alte, che talvolta possono nascondere navi di medio tonnellaggio; visibilità ridotta |
12 | oltre 118 |
uragano (o ciclone) |
sulla terraferma distruzione di edifici, manufatti ecc.; in mare l'aria piena di schiuma e di spruzzi porta a visibilità assai ridotta |
Tratto da www.sapere.it
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