Isola di Panarea - I. Eolie (ME)

Panarea è un'isola appartenente all'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia.
È l'isola più piccola e la meno elevata dell'arcipelago eoliano, nonché la più antica, e con gli isolotti di Basiluzzo, Spinazzola, Lisca Bianca, Dattilo, Bottaro, Lisca Nera e gli scogli dei Panarelli e delle Formiche, costituisce un microarcipelago fra Lipari e l'isola di Stromboli posto su un unico basamento sottomarino.
Isola di Panarea - Foto da DEPOSITPHOTOS
Comunemente nota come l'isola dei Vip, è tra le isole siciliane più frequentate dai turisti nei mesi estivi.
Storia
Panarea fu abitata già in epoca preistorica come testimonia il villaggio dell'età del Bronzo (XIV secolo a.C.) sul promontorio di Punta Milazzese, a sud-ovest dell'isola.
Panarea - Foto da PIXBAY
La particolare posizione del pianoro, proteso verso il mare e protetto da alte pareti a dirupo sul mare - dunque facilmente difendibile - ne fece un luogo ideale per l'insediamento: nel villaggio, di cui sono visibili e visitabili i resti di una ventina di capanne, sono stati ritrovati materiali d'origine micenea, a testimonianza del ruolo svolto, anche in antichità, dall'arcipelago eoliano, al centro delle principali rotte commerciali del Mar Mediterraneo. Per il resto Panarea condivide la storia delle altre isole Eolie ed in particolare di Lipari.
Età antica
Abitate fin dal neolitico, nel periodo fra il VII e il VI secolo a.C. le isole furono preda di continue scorrerie etrusche fino a quando quest'ultimi non vennero sostituiti dalla colonizzazione greca. Nel 264 a.C. Lipari è alleata di Cartagine e le isole devono quindi subire i continui attacchi della flotta romana.
La flotta romana - Bassorilievo
Nel 252 a.C. Lipari e le sue isole passeranno sotto il dominio romano. Ne sono prova i resti di una villa romana sulla difficilmente accessibile sommità dell'isolotto di Basiluzzo, proprietà di un eccentrico possidente romano, evidentemente amante dell'asprezza e bellezza dei panorami panarellesi.
Età medievale
Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente inizia un periodo di decadenza che aumenta con la dominazione bizantina e diviene ancor più rapida con l'inizio dell'occupazione araba (827/1061). Con l'avvento dei Normanni ricominciò lo sviluppo economico e demografico delle isole (1340-1544 circa).
Cole Thomas - La caduta dell'impero romano - 1836
A metà del 1500 infatti gli arabi ricominciarono a insidiare le isole (ne resta traccia nella toponomastica isolana nella baia e relativa contrada di Drautto, dal nome del pirata Dragut. Per le scorrerie della pirateria arabo-turca l'isola rimase pressoché disabitata, gli abitanti infatti non superavano il centinaio. Verso la fine del XVII secolo i contadini di Lipari ripresero a coltivarla (senza portarvici però donne e bambini, per via del pericolo delle scorrerie piratesche).
È significativo come sopra il villaggio preistorico di Cala Junco esista il "Castello del Salvamento" (nella toponomastica eoliana "castello" sta per pinnacolo roccioso di notevole altezza), usato appunto come provvidenziale rifugio degli abitanti durante queste incursioni. In seguito, con il miglioramento della situazione politica nelle isole, la popolazione di Panarea aumentò sino a circa 1000 persone. Ma alla fine dell'Ottocento diminuì nuovamente per via dell'emigrazione, verso Stati Uniti, Sud America e Australia.
Panarea - Villaggio preistorico di Cala Junco
Età contemporanea
Ai giorni nostri la popolazione è intorno ai 200 abitanti stabili (in inverno, nei mesi estivi con i turisti può facilmente decuplicare).
Gli isolani vivono ora soprattutto del successo turistico dell'isola, esploso alla fine degli anni settanta, ma iniziato alla fine degli anni cinquanta, con la scoperta di queste isole da parte di villeggianti più avventurosi, alla ricerca di un'oasi di vita più semplice e a contatto diretto con la natura.
Pescatore a Panarea in una fotografia scattata da Pedone alla fine degli anni Cinquanta - Da reportagesicilia.blogspot.com
Set cinematografco
Per il senso di straniamento, fascinazione e sensazione di "perdersi" nella natura, che procuravano questi luoghi nel dopoguerra si ricorda il film Stromboli terra di Dio di Roberto Rossellini (1950) o l'altrettanto famoso L'avventura, di Michelangelo Antonioni (1960), ambientato in larga parte a Panarea, Basiluzzo e Lisca Bianca. Si ricordi anche il film di cassetta Panarea di Pipolo, ambientato sull'isola stessa.
A Panarea è ambientata anche una scena del secondo episodio (Isole) di Caro diario, film del 1993 di Nanni Moretti.
Monica Vitti in una scena del film di Michelangelo Antonioni "L'avventura" gitrato nel 1960 a Panarea
Turismo
La piccola isola di Panarea è il luogo ideale per godere a pieno dell’attrattiva costiera sia per coloro che amano rilassarsi in un vero angolo di paradiso sia sopratutto per tutti gli appassionati di snorkeling ed immersioni amanti di una costa frastagliata, ricca di insenature e scorci suggestivi.
Le spiagge raggiungibili a piedi dal centro abitato sono situate tutte sul versante orientale e meridionale dell’isola , la restante parte dell’isola si presenta scoscesa e quasi totalmente inaccessibile. Le altre spiagge presenti sono situate nei vicini isolotti di Basiluzzo e Lisca Bianca, facilmente raggiungibili dal porto per mezzo delle numerose imbarcazioni che con una modesta cifra vi accompagneranno alla spiaggia prescelta per poi riprendervi dopo qualche ora.
Panarea - Basiluzzo - Foto da DEPOSITPHOTOS
Cala Junco
La spiaggia, situata nei pressi del villaggio preistorico di Punta Milazzese a sud-ovest del molo di San Pietro, è raggiungibile a piedi in 30min seguendo la strada che conduce prima a Drautto e poi, attraverso un antico sentiero a Cala Junco, probabilmente utilizzata ai tempi del villaggio preistorico come darsena.
La baia che lo compone è a forma di anfiteatro delimitato ai lati da stravaganti formazioni rocciose che creano così una piscina naturale.
Panarea - Foto da DEPOSITPHOTOS
Questa cala viene definita come una delle baia più belle non solo dell’isola ma dell’intero arcipelago, le acque che la bagnano assumono strabilianti colorazioni che variano dal verde smeraldo, al turchese al blu intenso. La cala nel periodo estivo è quasi sempre molto affollata ma ciò non toglie il piacere di tuffarsi nelle rinfrescanti acque e rilassarsi in un vero e proprio angolo di paradiso.
Cala degli Zimmari
Situata nella parte meridionale dell’isola la Cala degli Zimmari è raggiungibile in 20min a piedi dal porto, percorrendo la stradina che conduce inizialmente a Drautto e prosegue per il villaggio preistorico.
La cala è l’unica spiaggia sabbiosa dell’isola di Panarea e viene anche chiamata spiaggia rossa per il suggestivo colore del suolo che assume tonalità rossastre.
Panarea -Foto da DEPOSITPHOTOS
La spiaggia della Calcara
Situata sul versante nord-est di Panarea è raggiungibile in 20 min. attraverso la stradina che da San Pietro conduce a Ditelle.
La spiaggia della Calcara è una delle più suggestive per l’ inconfondibile aroma vulcanico che si respira, sorge su un cratere estinto ed è nota sopratutto per le innocue fumarole che dal suolo elevano i gas, rendendolo scottante, modificandone la cromia e creando dei solchi nel terreno.
Panarea - Spiaggia della Calcara
Nel 2011 è stata descritta dalla rivista W come "l'epicentro della scena estiva più chic nel Mediterraneo"
Cucina
La cucina tipica di Panarea comprende tra i primi piatti la pasta con sugo di testa di Pesce Spada e la Pasta fritta alla Panarellese con acciughe, sale, pepe e pangrattato.
Pomodori ripieni di pesce
Tra i secondi piatti citiamo il Baccalà con i capperi, i Trigghi u rosmarinu (triglie al rosmarino) e i Pomodori ripieni di pesce.
Tra i dolci tipici spiccano i Spicchideddaa base di vino cotto e chiodi di garofano, la torta dei Munnulia base di mandorle e i Vastedduzzitipici dolcetti natalizi ripieni di mandorle, cannella, acqua di mandarino e chiodi di garofano.
Il porto
In località S. Pietro, a nord di Punta Peppemaria, nello Scalo Ditella, si trova un molo in cemento lungo 97 m e largo 10 m munito di bitte e anelli da ormeggio; 90 m a NE del pontile è posizionato un gavitello per l'ormeggio degli aliscafi.
Panarea - Scalo Ditella
Orario di accesso: continuo
Fondo marino: sabbia
Fondali: in banchina da 0,50 a 8 m.
Divieti: è vietato l'ancoraggio entro un raggio di 200 m dalla testata del molo; deve essere agevolata la manovra dei mezzi di linea nonchè delle navi cisterna che danno fondo a sinistra del molo per scaricare l'acqua a mezzo manichetta.
COORDINATE
SCALO DITELLA - I. PANAREA
38°38',10 N 15°04',69 E
PER CONTATTARE IL PORTO
VHF canale 16
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
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