Andrea Mura salpa per la Global Solo Challenge
Il velista sardo sabato 18 novembre salperà da Marina Coruña, in Spagna per il giro del mondo in solitaria senza scali e senza assistenza

Il velista sardo sabato 18 novembre salperà da Marina Coruña, in Spagna per il giro del mondo in solitaria senza scali e senza assistenza
Il velista sardo sabato 18 novembre salperà ufficialmente da Marina Coruña, in Spagna, per la Global Solo Challenge, giro del mondo in solitaria senza scali e senza assistenza.
L’inseguimento sta per iniziare. Lo scopo di Andrea Mura sarà quello di annullare il distacco con le quindici barche partite prima di lui e tagliare per primo il traguardo. Sono infatti 18 gli skipper, provenienti da 11 nazioni, iscritti alla Global Solo Challenge, regata che adotta un formato di partenze scaglionate in base alle caratteristiche di ciascuna barca: la barche più lente partono prima seguite in successione da quelle più veloci.
Il primo velista è salpato a fine agosto e al momento si trova ben oltre il primo capo, il Capo di Buona Speranza, circostanza che sprona Andrea a dare il meglio di sé, insieme al suo Open 50, Vento di Sardegna. Per Andrea Mura il viaggio è iniziato domenica 22 ottobre, quando insieme a Marco Argiolas, che ha curato tutta l’impiantistica della barca e che ha accompagnato il velista alla partenza, è salpato da Porto Corallo, in Sardegna, alla volta di La Coruña, dove sabato 18 novembre inizierà il giro del mondo in solitaria.
Mura affronta un viaggio planetario, percorrendo 26.000 miglia nautiche intorno al mondo circumnavigando l’Antartide, attraverso un percorso che passa per i tre grandi capi: Capo di Buona Speranza (Sud Africa), Capo Leeuwin (Sud Australia) e Capo Horn (Sud America). Un itinerario che vedrà anche un susseguirsi di climi differenti: lungo l’Atlantico con l’autunno, gli oceani Indiano e Pacifico in piena estate australe per poi arrivare nuovamente nell’Atlantico durante l’inverno, attraversando due volte l’equatore.
Per Andrea Mura saranno 120 giorni in mare, di cui circa 60 circumnavigando l’Antartide, quattro mesi da solo in mezzo agli oceani passando in aree dove la temperatura dell’acqua o dell’aria può scendere sotto i 5°C e dove le barche devono essere completamente auto sufficienti per lunghi periodi di tempo, in grado di affrontare forti burrasche e preparate per gestire anche emergenze serie senza aspettativa di alcuna assistenza esterna.
Un viaggio al di là dei mari e nel profondo di se stessi. Il contesto perfetto per lui che ha dedicato una vita al mare e alla vela a caccia di burrasche per andare più veloce. Il giro del mondo è stato preparato da Andrea Mura in pochi mesi e il percorso per raggiungere il porto di La Coruña da Cagliari è stato fondamentale per testare la barca. La durata del tragitto, di circa 1500 miglia di navigazione, è stata di circa tre settimane con tre stop tecnici dettati dal meteo avverso: Algeri, Portimão e Cascais. Sono state settimane importanti per la messa a punto di Vento di Sardegna, rimessa a nuovo nei mesi scorsi, nel cantiere nautico di Porto Corallo.
Andrea Mura affronta quest’avventura con una grande preparazione non solo tecnica - grazie alla sua esperienza riesce a coniugare il ruolo di skipper a quello di progettista e collaudatore - ma anche fisica e mentale. Un giro del mondo infatti mette a dura prova anche le azione quotidiane basilari - “È Eolo che decide se e quando posso dormire” scherza Mura intervistato “e mi sto preparando a non entrare mai nella fase REM, per evitare dunque il momento del sonno profondo, per poter andare sempre al massimo senza dover rallentare”.
Ma anche un grande allenamento alla gestione della cambusa, che comprende oltre agli integratori pasta e bottarga, irrinunciabile compagna di avventure per Mura. Una delle sfide più importanti sarà poi la gestione delle emozioni, della noia, della solitudine e del distacco dalla sua amata famiglia: i figli Lucas e Marvel, di 5 e 3 anni, e la moglie Daniela Faranna, che sin da subito ha spronato Andrea ad affrontare questa sfida e supportandolo sempre, consapevole di quanto fosse importante per lui questo giro del mondo.
Come un fantino Andrea Mura cavalca la sua purosangue Vento di Sardegna, un Open 50 realizzato su progetto di Felci Yacht Design nel 2000 e acquistato da Andrea Mura nel 2007 con il sogno di promuovere la Sardegna nel mondo. Dal 2008 questa icona sarda con il vessillo dei quattro Mori ha partecipato a regate d’altura nazionali ed internazionali, registrando una lunga sequenza di vittorie.
Per la Global Solo Challenge, Vento di Sardegna è stata dotata dei più sofisticati dispositivi tecnologici e preparata per essere totalmente green e autosufficiente durante i quattro mesi di navigazione con 14 pannelli solari custom montati sul ponte. Le vele di Vento di Sardegna, progettate dallo stesso Andrea e prodotte dalla sua veleria, Andrea Mura Sail Design, sono realizzate con materiali ad impatto zero e prodotte grazie alla grande esperienze dello skipper che, date le tante miglia nautiche e regate in tutti i mari del mondo, è in grado di progettare vele dalle prestazioni tecniche uniche per sé e per il mercato.
La veleria produce vele, tendalini e cuscineria realizzate con i migliori materiali, frutto di severissimi test in tutti i mari del mondo grazie alle imprese di Vento di Sardegna e di altre prestigiose imbarcazioni. La Global Solo Challenge 2023-2024 rappresenta per Mura un’opportunità unica ed irripetibile per promuovere la Sardegna a livello internazionale. Da ormai quindici anni Vento di Sardegna, con l’iconica grafica dei quattro Mori, rappresenta un vettore strategico per promuovere la sua meravigliosa terra nel mondo.
Buon Vento di Sardegna Andrea!
PROFILO ANDREA MURA
Nato a Cagliari nel 1964, Andrea Mura comincia a praticare la vela già dai primi anni ’70, dimostrando una determinazione “nuragica”. Il padre, Sergio Mura, è un velista di lunga esperienza e il figlio si rivela subito all’altezza collezionando importanti risultati tra cui due titoli europei in 420 (nel 1981 e nel 1982 – Italia e Austria) e un titolo mondiale Juniores 470 (nel 1984 - Austria). Dal 1985 inizia ad affiancare all’attività di eclettico velista anche l’impegno nella Veleria Andrea Mura Sail Design, fondata a Cagliari e destinata a diventare un punto di riferimento mondiale per l’alta tecnologia, la durata e la resistenza delle sue vele a livello prototipo. Nel 1989 viene convocato per entrare nel team di Coppa America de "Il Moro di Venezia", voluto da Raul Gardini, vincendo due campionati del mondo - uno in Coppa, uno nella classe 50 piedi - e una Louis Vuitton Cup. Naviga al fianco di Paul Cayard in giro per il mondo come randista e aiuto tattico per oltre 2.000 ore. Nel 2007 acquista da Pasquale de Gregorio l’Open 50 “Wind Express”, un progetto di Umberto Felci, ribattezzandolo “Vento di Sardegna” e decorandolo con lo stemma dei 4 Mori, a testimonianza del profondo legame con la propria terra d’origine. La lunga e complessa preparazione per le regate oceaniche lo porta a conquistare il primo record nel breve giro di 3 anni: è l’indimenticabile vittoria alla Route du Rhum, sua prima regata transatlantica in solitaria, che lo fa entrare nella storia della vela, primo italiano a conquistare un titolo sino a quel momento riservato ai grandi navigatori francesi. Nel 2012 vince la Twostar, stabilendo un nuovo record di percorrenza assoluto (tutt’ora imbattuto) in 13 giorni 17 ore e 47 secondi; a distanza di un mese vince la Transat Québec Saint-Malo nella classe dei monoscafi, imprimendo un nuovo record di percorrenza in 11 giorni 15 ore e 59 secondi. Nel 2013 Andrea Mura è il primo italiano a vincere la Ostar su un monoscafo: 2.850 miglia dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitaria perché a temperature polari, controvento e controcorrente. Vincerà anche l’edizione successiva, nel 2017, con un vantaggio di 4 giorni sul secondo, eguagliando così il primato del famoso skipper francese Loick Peiron, ma con in più la vittoria e il record della Twostar del 2012. Una doppietta che, nel 2018, gli vale la medaglia d’Oro al valore atletico nazionale assegnatagli dal CONI. Solo qualche mese prima, nel porto di Cagliari, viene inaugurata una scultura di Roberto Ziranu a lui dedicata perché “attraverso le sue vittorie sublima la nostra terra nel mondo”. Nel 2022, ultima tappa prima della Global Solo Challenge, Andrea Mura vince al timone di “Vento di Sardegna” la Roma x 1 davanti ai x 2 e secondo assoluto, dopo il record stabilito nel 2016: è la sua sesta vittoria su sei partecipazioni.
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