L'antico porto di Mersa Gawasis
di Fabrizio Fattori

di Fabrizio Fattori
Che gli egiziani fossero abili costruttori di navi è testimoniato, oltre che dai ritrovamenti di navi funerarie, da una serie di scavi archeologici effettuati nel corso dell’ultimo ventennio nell’area di quella che fu un importante zona portuale sulle rive del mar rosso, risalente alla XII dinastia (circa 2000 a.c.): Mersa Gawasis presso l’antica foce del Wadi omonimo.
In quest’area sono state scoperte delle profonde grotte-magazzino con all’interno parti di navi, cordami, ancore in pietra recanti iscrizioni e altri reperti lignei riconducibili ad imbarcazioni.
Wadi Gawasis Port and Caves - Foto da Megalithic Portal
La costruzione di queste navi avveniva sulle rive del Nilo, presso il villaggio di Al-Quseir, utilizzando legname proveniente dal Libano, prevalentemente cedro e altre essenze resinose.
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Archaeological Investigations at Mersa/Wadi Gawasis, Egypt |
Ad assemblaggio ultimato le imbarcazioni venivano trasportate smembrate in carovane, che impegnavano migliaia di uomini ed animali, sulle rive del mar Rosso e riassemblate, pronte per intraprendere viaggi di esplorazione e commercio verso le terre di Punt, a circa 1.300 km di distanza, e oggi ipoteticamente collocate nell’area del Corno d’Oro tra Somalia, Eritrea ed Yemen, e verso le miniere del Sinai, come molte iscrizioni testimoniano.
Queste spedizioni, stante il grande impegno richiesto, venivano effettuate a distanza di molti anni le une dalle altre.
Tra i vari faraoni che legarono il loro nome a queste attività, forse quello che maggiormente testimoniò queste imprese fu il faraone donna Hatshepsut della XVIII dinastia (1513 – 1458 a.c.).
Nel suo tempio funerario a Deir el Bahri in prossimità della valle dei Re, molteplici incisioni ed iscrizioni descrivono la spedizione effettuata nel corso del suo nono anno di regno.
Deposito di cime usate a bordo della flotta impiegata nelle spedizioni faraoniche nel mar Rosso - Foto da Mersa/Wadi Gawasis Metarchive
Compaiono le cinque imbarcazioni utilizzate descritte con abbondanza di particolari dai quali si evince la lunghezza (circa 21 metri), il tipo di vela e la presenza di marinai e rematori.
Il tipo di trasporto effettuato che oltre ad avorio, incenso, ebano, oro, schiavi, comprendeva un certo numero di alberi di mirra, destinati ad essere impiantati nel cortile del tempio e testimoniano, probabilmente, il primo trasferimento di alberi tra diverse aree geografiche.
Fabrizio Fattori
Leggi anche: Le imbarcazioni funebri nell'Egitto delle prime dinastie
In copertina rilievo dal tempio di Hatshepsut a Deir el Bahari: una delle imbarcazioni della spedizione marittima che nel Nuovo Regno partì dalle coste egiziane del mar Rosso per raggiungere la regione di Punt, nel mar Rosso meridionale / One of Hatshepsut's boats that sailed during the New Kingdom from the Egyptian Red Sea coast to Punt, in the southern Red Sea, engraved on the wall of the Hatshepsut's temple at Deir el Bahari - Foto da Mersa/Wadi Gawasis Metarchive
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