Salvatore Lo Bianco: osservare il mare
di Fabrizio Fattori
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di Fabrizio Fattori
E’ sempre affascinante costatare come la semplice casualità può permettere a talenti di affiorare e determinarne il destino al di là di originarie previsioni.
Savatore Lo Bianco detto “Turillo” fu segnato dal mare sin dalla sua nascita, nacque, infatti, a bordo di un’imbarcazione in rotta tra la Sicilia e Napoli nel 1860. Divenne poi, a soli quattordici anni, tuffatore di ficucia dello scienziato Anton Dohrn fondatore della “Stazione Zoologica” di Napoli andato, casualmente, ad abitare nel palazzo Torlonia a Mergellina nel quale il padre di Salvatore era portiere.
In questa modesta attività di procacciatore di campioni biologici “Turillo” riuscì a manifestare un tale interesse e un’appassionata capacità di osservazione che lo stesso Dohrn, cogliendone le potenzialità, lo affidò allo zoologo August Muller perché lo dotasse di una base scientifica.
Grazie a questa e alla sua dedizione allo studio e all’osservazione divenne, a soli ventuno anni responsabile del reparto conservazione dell’acquario della Stazione Zoologica dimostrando di essere divenuto in breve tempo esperto di flora e fauna marina e abile nel mediare, grazie alla sua vivacità meridionale, tra gli scienziati internazionali che gravitavano intorno alle attività della “Stazione” e i pescatori incaricati delle missioni in mare.
In quel contesto professionale, la dove i pittori Comingio Mercugliano e Vincenzo Serino disegnavano precise tavole pittoriche delle fauna e flora marina facenti parte, ancora oggi, della sterminata biblioteca della “Stazione”, Salvatore andò perfezionando i metodi di conservazione di quanto pescato raggiungendo livelli ottimali al punto che molti campioni potevano essere spediti, senza danno, ai vari centri di ricerca sparsi nel mondo.
Questa sua specifica conoscenza lo rese artefice di corsi destinati a ufficiali e medici delle marinerie italiana, russa, tedesca e spagnola cui seguirono pubblicazioni in materia tradotte in varie lingue. Nei brevi anni della sua esistenza (morì a soli 50 anni nel 1910) pubblicò, inoltre, numerosi e dettagliati resoconti delle sue osservazioni curandone anche gli aspetti più singolari, come ad esempio l’azione della cenere del Vesuvio sugli animali marini del golfo dopo l’eruzione del 1906, o i risultati di pesche pelagiche effettuate con lo yacht “Puritan” del magnate Krupp nelle profondità marine prossime all’isola di Capri.
Quest’appassionata attività gli valse molti riconoscimenti, in Italia e all’estero, come l’Accademia dei Lincei, la Società Imperiale di Vienna, o la Società Spagnola di Scienze Naturali, oltre, naturalmente a medaglie e onorificenze, culminate nel riconoscimento “Honoris causa” della laurea in Scienze Naturali dell’Università di Napoli. Da scugnizzo a dottore laureato grazie all’intelligenza e al…caso.
Fabrizio Fattori
In copertina Salvatore Lo Bianco e Anton Dohrn Stazione Zoologica Anton Dohm di Napoli
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