Provenza, la Camargue
Dove la natura è protagonista assoluta

Dove la natura è protagonista assoluta
La Camargue è un territorio in continua mutazione: la natura selvaggia spinge per prendere il sopravvento mentre gli uomini cercano di rendere questo luogo un posto in cui vivere.
Tre forze modificano costantemente la Camargue: il Rodano, che con la sua foce occupa uno spazio di circa 800 kmq; il mare, che mangia le spiagge e cerca di rubare spazio alla terra; l'uomo, che da secoli cerca di adattare questo splendido luogo della Provenza alle sue esigenze.
Camargue - Fenicotteri rosa - Foto di gayulo da Pixabay
Il risultato è una terra eccezionale, affascinante, in cui si susseguono senza sosta stagni, paludi, campi di riso, cittadine, spiagge. Tutto sotto l'occhio indolente dei tori, dei cavalli bianchi e dei fenicotteri rosa.
Il Rodano
Non si può parlare della Camargue senza parlare del Rodano, che dopo migliaia di chilometri raggiunge il Mediterraneo formando il delta più grande d'Europa. Tra i due rami principali del fiume, il Piccolo e Grande Rodano, c'è la Camargue che quindi è un'isola, una gigantesca isola a forma di triangolo dove ai tre estremi ci sono le città di Arles, Le Grau-du-Roi e Fos-sur-Mer. Il Rodano riversa in Camargue milioni di metri cubi di detriti, che modicano continuamente il territorio, facendosi spazio senza sosta.
Camargue - Il Rodano verso il mare
Cosa fare in Camargue
La natura è la protagonista assoluta di questo Parco Regionale di importanza mondiale. Possiamo dire che la Camargue è la natura in tutte le sue molteplici forme. Non accontentatevi quindi di una visita frettolosa ma dedicate a questa zona almeno 2-3 giorni del vostro soggiorno in Provenza.
La Camargue offre di tutto: ci sono alcune splendide cittadine, come Saintes-Maries de la Mer, la cittadella fortificata di Aigues-Mortes, saline, risaie, escursioni a cavallo, passeggiate alla scoperta degli allevamenti di toro e, per chi la visita in estate, anche belle spiagge dove fare il bagno.
Camargue - La cittadella di Aigues Mortes
Gli stagni, il mare e la costa
Nella parte interna della Camargue, prevale l'acqua dolce portata dal Rodano ed è più evidente l'intervento degli uomini che nel corso dei secoli hanno strappato al fiume territori per la coltivazione del riso, i pascoli, l'allevamento dei tori e la costruzione delle case.
Quando ci si avvicina al mare il protagonista diventa il sale, come ad Aigues-Mortes bellissima cittadella fortificata che con il sale è diventata ricca. La Camargue ha 95 km di spiagge, alcune larghe fino ad un chilometro, altre cosi brevi che l'acqua salata penetra fino agli stagni, creando un ambiente unico.
Camargue - Le spiagge e le dune
Uomini e animali
Anche se tutti pensano che i veri padroni della Camargue siano i tori e i cavalli bianchi, il predominio è affidato a delle feroci zanzare che straziano i turisti durante i periodi più caldi. I Camarguais, i cavalli bianchi che tutti vedono nelle cartoline, sono una costante del paesaggio. E' facile incontrarli ed accarezzarli negli allevamenti a bordo strada. Sono molto mansueti, tanto da essere usati per le escursioni dei turisti. Lo vedrete brucare costantemente, ogni ora del giorno, d'estatenegli acquitrini e nelle terre incolte, d'inverno nelle impervie "sansouires", le steppe salate.
Meno mansueti sono i tori, altri inquilini storici della Camargue, così importanti da essere i protagonisti del logo del parco. In Camargue con il termine "taureaux" si indicano indifferentemente tutti i bovini, siam maschi che femmine. Si allevano due razze a manto nero: la razza originaria della Camargue “Raço di biòu" e una razza originaria della Spagna, da combattimento, usata soprattutto per la “corrida”. A vegliare su tori, cavalli e pecore c'è il Gardian, molto simile al buttero della Maremma toscana che come un cowboy moderno va in giro per la Camargue sul suo cavallo bianco.
Camargue - I cavalli di razza Raço di biòu - Foto di Christian Klein da Pixabay
Informazioni pratiche
La porta di accesso alla Camargue è Arles. Entrati in Camargue, la scelta delle cose da fare è infinita e dipende dalle vostre preferenze.
Una raccomandazione: potete anche limitarvi a girare in auto, resta comunque una gran bella esperienza.
Camargue - Aries
Ma se volete scoprire la Camargue, bisogna andare a piedi.
Quindi evitate anche i tour in jeep o su cavalli stanchi e sfruttati che vi offriranno i contadini locali e le agenzie turistiche.
In copertina foto di Christian Klein da Pixabay
Ti Potrebbe Interessare Anche
Il lago di Pilato
Non lontano dalla vetta del monte Vettore (2.477m. del gruppo dei Sibillini), all’interno di una valle morenica, permane un doppio bacino lacustre...
Il Monolite del Foro Italico: il trasporto da Carrara e la navigazione sul Tevere...
Nel 1927 una commissione di industriali, presentatadall’on. Renato Ricci, rivolgeva a Benito Mussolini, in nomedel popolo di Carrara, l’offerta...
Le radici africane
Veniamo tutti dall’Africa e ancor prima dalle scimmie antropomorfe di quelle regioni; “Purché non si sappia in giro” come affermò...
L’isola di Clipperton (o della Passione)
Uno dei luoghi più remoti, a più di 540 miglia nautiche dalle coste del pacifico Messicano, luogo di disperazione e follia che spesso caratterizza...
Il Kon-Tiki. La spedizione di Thor Heyerdahl nel 1947 su una zattera
Il Kon-Tikiè la zattera usata dall'esploratore e scrittore norvegeseThor Heyerdahl nella sua spedizione nel 1947 attraversol'Oceano Pacifico dal...
Il veliero Preussen che affondò a Dover. Uno dei più grandi mai costruiti
La Preussen è stata una nave a vela a cinque alberi con chiglia in acciaio costruita nel 1902 a Geestemünde per la compagnia di navigazione...
Il ''Nautilus'' e l' ''Ictineo''
La fantasia degli scrittori, specie quelli che ambientano i loro racconti nel futuro, ci meraviglia per la capacità di creare scenari inimmaginabili...
Phoinikes: i ''Rossi'' Fenici
Così i greci chiamavano gli uomini dalla pelle “arrossata” dal sole, che con tozze navi ripresero a dar vita ai commerci sulle sponde...
Quando infuria il Libeccio
Esistono popolazioni costiere abituate da sempre a convivere con la furia del mare, come a Camogli (Ge), dove il Libeccio spesso flagella l'abitato. I...