L’isola di Clipperton (o della Passione)
di Fabrizio Fattori
![L’isola di Clipperton (o della Passione)](/resizer/picscache/730x450c50/4312f10a37a66c0244ebf4a63b4af885.jpg)
di Fabrizio Fattori
Uno dei luoghi più remoti, a più di 540 miglia nautiche dalle coste del pacifico Messicano, luogo di disperazione e follia che spesso caratterizza la reazione della mente umana all’isolamento e agli stenti.
Scoperta da esploratori francesi nel venerdì santo del 1711( ma attribuita al pirata inglese John Clipperton dal 1704), è di probabile origine vulcanica di cui conserva la forma tondeggiante del suo cratere. Ha la particolarità di essere costituita da un atollo corallino chiuso, con una vasta area interna lacustre la cui superficie risulta essere di acqua dolce.
Quasi priva di risorse, a parte granchi, gamberi ed uccelli marini, guano e fosfati. Furono quest’ultime risorse e la posizione strategica dell’isola ad essere motivo di contesa tra Messico e Francia; contesa rimasta a lungo in sospeso e risolta in favore della Francia nel 1931 grazie alla mediazione del Re d’Italia.
Anche se il Messico ne aveva rivendicato il possesso di fatto inviandovi un presidio militare nel 1905. Una piccola comunità di pochi nuclei familiari e di alcuni operai italiani dediti al recupero del guano. La vita è quanto mai difficile date le scarse risorse e viene resa ancora più difficile dall’arrivo di naufraghi e dalle fasi rivoluzionarie del Messico che dimentica di fatto questo avamposto oceanico.
Nel 1914 un’opportunità mette in salvo solo una parte dei residenti che salpano a bordo di una nave americana (la Cleveland) casualmente capitata in quelle acque. Restano il capitano responsabile del presidio militare, ligio al suo dovere, la sua famiglia e pochi altri.
La situazione peggiora, la scarsa alimentazione e lo scorbuto mietono vittime. Alcuni uomini partono in una improbabile missione in cerca di aiuto, ma il tentativo naufraga tra onde oceaniche e famelici squali. Il solo uomo rimasto, Victoriano Alvarez, responsabile del faro dell’isola, in preda ad un delirio di onnipotenza si autoproclama “Re dell’isola” e diviene despota della residua minuscola comunità composta solo da donne (3) e bambini (8).
Rimarrà sovrano per quasi due anni terrorizzando e schiavizzando fino al punto in cui le donne, solidali, lo uccideranno fracassandogli il cranio. Sarà poi, nel luglio del 1917, la nave americana Yorktown a porre fine a questo incubo portando in salvo i superstiti.
Fabrizio Fattori
In copertina: Palm Trees on Clipperton Island in the Pacific Ocean - Shannon Rankin, NOAA National Marine Fisheries Service, Southwest Fisheries Science Center (SWFSC), Public domain, via Wikimedia Commons
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