La prima battaglia oceanica della Roma di Giulio Cesare
di Fabrizio Fattori
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di Fabrizio Fattori
La conquista della Gallia (I°sec. a.C) da parte delle legioni romane fu caratterizzata da numerosi e ripetuti scontri contro le bellicose popolazioni locali, tutti ampiamente descritti nel “De bello Gallico”, diario militare della conquista ma anche testo di geografia e cultura locale.
Tra le numerose popolazioni celtiche una, tra queste, si distingueva per l’abilità nella navigazione: i Veneti che occupavano la fascia costiera della Bretagna con capitale Darioritum (oggi Vannes) e controllavano le poche insenature possibili su quella impervia costa attraverso una rete di villaggi fortificati resi inespugnabili dalle scoscese scogliere e dalle intense maree.
Possedevano una cospicua flotta ( circa 200 navi) con la quale commerciavano in tutta l’area oceanica limitrofa preziose materie prime come stagno, piombo e rame.
Lo scontro avvenne nel 56 a.C. nelle acque del golfo di Quiberon (battaglia di Morbihan) e malgrado l’inesperienza di navigazione oceanica da parte dei romani risultò loro favorevole.
Cristiano64, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons
Le navi dei veneti erano possenti imbarcazioni dalle alte mura spinte da pesanti vele fatte di pelli animali governate da robuste cime, ben più adatte delle navi romane leggere e spinte da rematori.
La flotta romana, cui si erano aggiunte imbarcazioni di altre popolazioni galliche, al comando di Decimo Bruto, astutamente mise le imbarcazioni nemiche fuori uso recidendo abilmente le loro cime con apposite falci aeree rendendole ingovernabili e facili prede delle agili galee romane.
Molte decine di navi furono distrutte o catturate le popolazioni decimate e rese schiave.
La Gallia era conquistata e si apriva l’avventura in Britannia.
Fabrizio Fattori
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