La Lanterna: la Superba dei Mari
La prima torre risale al 1128
La prima torre risale al 1128
La Lanterna di Genova è il faro portuale del capoluogodella Liguria, la città un tempo definita la Superba o Dominante dei mari.
Oltre che strumento indispensabile alla navigazione notturna delle navi in entrata ed uscita dal porto, la Lanterna è anche il simbolo principe cittadino, quasi un totem alla genovesità, e come tale fa parte della storia della città.
La Lanterna con uno scorcio del porto di Genova, alla fine del Settecento (Bibliothèque Nationale de France)
Edificata sulla collina promontorio di San Benigno, a poca distanza da Sampierdarena, è costituita da due tronchi di settantasei metri, e considerata nella sua monumentalità, che comprende lo storico scoglio sul quale si poggia raggiunge 117 metri d'altezza. Consiste in una torre su due ordini di sezione quadrata con terrazza alla sommità di ciascun ordine.
Come ricorda lo storico Federico Donaver, dal primo Ottocento al faro si poteva accedere attraverso una porta costruita nel 1828 su disegni del generale Agostino Chiodo. Serviva, tale porta, a separare Genova da Sampierdarena. La stessa porta e le vie adiacenti prendevano "nome della Lanterna o Faro pei naviganti che si eleva a 127 m. sul livello del mare, la cui costruzione rimonta al 1549". In tempi precedenti, sempre secondo il Donaver, le mura della città scendevano da San Benigno, "e la porta della Lanterna si trovava presso il Tunnel del tramway, come lo ricorda una inscrizione ivi apposta".
Il tunnel era la galleria del tram che bucando la collina di san Benigno, metteva Genova in diretto contatto con la nostra via Vittorio Emanuele II - Da www.sanpierdarena.net
Il luogo in cui sorge - appunto, Promontorio (le cui coordinate sono 44°24′16.44″N 8°54′17.00″E) - così veniva chiamato poiché - prima che la mano dell'uomo ridisegnasse i contorni della baia genovese - era circondato da tre lati dal mare. Ad ovest, la collina delimitava l'originario porto di Genova, quello che oggi è il porto antico.
Con il passare del tempo la collina ha assunto il nome di Capo di Faro o di San Benigno, dal nome dell'omonimo convento che su essa sorgeva.
Genova - La Lanterna al tramonto
Di fatto, oggi la collina non esiste più (eccetto appunto la piccola propaggine su cui sorge il faro), rasa al suolo per creare nuovi spazi alla città e ai suoi insediamenti produttivi (tra l'altro, una centrale a carbone dell'ENEL).
La Lanterna nel Medioevo
La prima torre risale all'epoca medioevale (1128) ed era caratterizzata da una struttura architettonica formata da tre tronchi merlati. La strada di collegamento tra Genova ed il ponente, la Via di Francia, costeggiava l'arco portuale ed il Promontorio, probabilmente passando in origine a picco sul mare.
Genova - 1550 circa. Molo vecchio e Torre dei Greci. Dettaglio - Da www.giuntafilippo.it
Le rappresentazioni grafiche della strada la descrivono invece in una veste più recente, sicuramente non anteriore al XVII secolo, passante all'interno del faro attraverso la cosiddetta "tagliata", una profonda trincea scavata a monte della Lanterna.
A livello urbanistico la Lanterna era in quel periodo quindi relativamente lontana dalla città, e solo nel XVII secolo venne inglobata nella cosiddetta Cerchia Seicentesca, la poderosa cerchia di mura lunga quasi diciannove chilometri attorno alla città, quasi interamente esistente ancora ai nostri giorni.
La porta seicentesca della Lanterna, ora demolita, che si trovava all'incirca dove adesso sorge la sede della C.U.L.M.V. - Da turismo.provincia.genova.it
Sulla sommità venivano accesi steli secchi di erica ("brugo") o di ginestra ("brusca") allo scopo di segnalare le navi in avvicinamento, i cui padroni dovevano pagare una tassa "pro igne facendo in capite fari"[5] al momento dell'approdo.
La torre diventò protagonista della guerra tra Guelfi e Ghibellini, quando venne danneggiata da questi ultimi che tentarono di far scendere i guelfi che vi si erano rifugiati all'interno.
Era il 1318 e, tre anni dopo, nel 1321, si procedette ad un primo consolidamento scavando un fossato a difesa. Nel 1326 vennero installate in entrambi i fati le prime lanterne alimentate ad olio di oliva[6], per aiutare le navi a bene individuare l'ingresso alla città.
Genova - Lo stemma sulla Lanterna
Con lo stesso scopo vi venne dipinto nel 1340 lo stemma del comune di Genova. Del 1371 è la prima raffigurazione grafica del fare di Capo Faro (perlomeno tra quelle giunte a noi), presente nella copertina della pergamena intitolata Manuale dei Salvatori del Molo e del Porto. Attorno al 1400 la torre diventò anche prigione per ospitare come ostaggi, per cinque anni, il re di Cipro, Giacomo di Lusignano, qui rinchiuso assieme alla moglie.
Nel 1405 i sacerdoti guardiani della Lanterna posero sulla cupola un pesce ed una croce di metallo dorato, simbolo di cristianità. Nel 1413 un decreto dei "Consoli del Mare" stanziò un fondo di "lire 36" per assicurare la gestione del faro, divenuto ormai indispensabile per la sicurezza della navigazione. Nel 1449 tra i custodi della lanterna venne nominato anche Antonio Colombo zio paterno di Cristoforo Colombo.
Forte della “Briglia” costruito da Luigi XII al Capo di Faro in un dettaglio della Veduta di Genova di Giorgio Vigne, Genova-Pegli, Civico Museo Navale. - Da www.giuntafilippo.it
Nel 1507 ai piedi della Lanterna venne edificato il "Forte Briglia", una fortificazione che ospitava una guarnigione francese. Da qui, e da un vascello da guerra che bloccava il traffico navale, nel 1513 i francesi assediarono il porto di Genova, che venne liberato dalle forze genovesi capitanate da Andrea Doria, comandante del porto e della flotta.
Durante questa battaglia la Lanterna venne pesantemente danneggiata dal fuoco amico dei colpi di bombarda esplosi dagli insorti genovesi contro i dominatori francesi. Dopo trent'anni, nel 1543, la Lanterna venne ricostruita per volontà del doge Andrea Centurione Pietrasanta che fece finanziare il lavori dal Banco di San Giorgio, ed assunse così l'aspetto attuale.
Lanterna di Genova - Isador Laurent Deroy
Nel 1692 si ebbe poi la ricostruzione della vetrata distrutta dal bombardamento del 1684 voluto dall'ammiraglio francese Marchese di Segnalay per ordine di re Luigi XIV.
Al 1778 risale la costruzione di un impianto antifulmine destinato a mettere fine ai numerosi danni provocati dai fulmini nell'arco di diversi secoli. Va detto che per secoli l'illuminazione è avvenuta con lampade di metallo o di vetro a stoppino.
Nel 1840 venne realizzata un'ottica rotante su carro a ruote con lente di Fresnel e il 15 gennaio del 1841 venne acceso ed avviato il nuovo sistema di illuminazione.
Genova - Sistema ottico di Fresnel - Museo della Lanterna
Verso la fine dell'Ottocento tale sistema venne però modificato per aumentarne la portata. Dopo un ulteriore aggiornamento nel 1913, nel 1936 si ebbe il passaggio alla elettrificazione moderna, fino agli ultimi lavori compiuti nel 1956 dopo i danni ricevuti dall'aviazione statunitense e britannica nella Seconda guerra mondiale.
Museo della Lanterna
Annesso alla torre sorge il Museo della Lanterna raggiungibile attraverso una passeggiata di circa seicento metri che costeggia le vecchie mura fino ai piedi del faro partendo da via Milano (parcheggio del terminal traghetti). L'area è raggiungibile dal vicino casello autostradale di Genova-Ovest (Sampierdarena).
Genova - L'interno del Museo della Lanterna
Dopo una prima opera di riqualificazione del sito portata a termine nel 2004, nell'aprile del 2006 è stato completato ad opera della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici della Liguria il restauro e l'adattamento della Porta Nuova della Lanterna, adiacente alle fortificazioni che ospitano i locali del museo (in origine la porta aveva una rotazione di 90° in direzione nord, chiudendo l'accesso alla città dalla parte di ponente).
In particolare, il lavoro di restauro ha riguardato il riassetto e la pulizia degli elementi in marmo della porta, il riposizionamento di elementi distaccati dall'attico e la sistemazione della pavimentazione in pietra antistante la via di accesso. Contestualmente è stata ripristinata l'agibilità del parco urbano situato a nord della torre.
Genova - Il Museo della Lanterna
Lo scopo principale del Museo della Lanterna è quello di restituire il nuovo spirito che anima Genova dopo i massicci interventi di restauro a cui è stata sottoposta negli anni novanta, fornendo testimonianze sulla trasformazione della città e sulla sua scelta di mantenere vivi i più significativi legami con il proprio storico passato.
In questo senso essenziali sono i materiali video di repertorio e d'archivio, i filmati di attualità (frutto di circa 250 ore di riprese per oltre otto ore complessive di documentazione video) e le foto grafie restituiti con effetto olografico in grado di fissare le fasi della trasformazione urbanistica e del vissuto cittadino, trasformazione esplicata anche attraverso una grafica didascalica multilingue. L'indagine visiva approfondisce e mette in stretta connessione, nella sostanza, temi e situazioni che solo apparentemente sono slegati tra di loro.
Genova - Museo della Lanterna - Sala dei cannoni
Una parte del museo - ovvero le Sale dei cannoni - è riservata specificatamente all'uso ed alla funzione dei fari navali e ai sistemi di segnalamento in mare. Un tipo particolare di lente - la lente di Fresnel, simile a quella adottata dal faro genovese - riproduce per il visitatore, con il proprio fascio di luce in rotazione, la visione in soggettiva dall'interno dell'ottica di un faro vero e proprio.
All'interno del museo sono ospitate periodicamente anche mostre tematiche.
Il faro è completamente controllato e gestito dal Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede nella Spezia (che tra l'altro si occupa di tutti i fari dell'Alto Tirreno). La Marina Militare si occupa della gestione di tutti i fari (di cui 128 d'altura) sugli 8.000 km circa di coste italiane dal 1910, avvalendosi sia di tecnici militari che civili.
L'adozione della Lanterna di Genova
Il 1 luglio 2014 l’Associazione Giovani Urbanisti - Fondazione Labò divenne il nuovo gestore del complesso monumentale Lanterna di Genova, a titolo di volontariato, riuscendo ad evitarne l’imminente chiusura per gli ingenti tagli economici che avevano colpito la Provincia di Genova e non solo. Già alcune settimane prima l'Associazione stava provvedendo ad opere di riqualificazione dell’area quali taglio di alberi e piante infestanti, riverniciatura degli elementi di arredo del museo, pulizia, etc…
I giovani urbanisti che hanno adottato e salvato La Lanterna di Genova
Con l’adozione della Lanterna, del suo Museo e del suo Parco si fecero carico anche di tutti gli interventi necessari per la manutenzione del verde, della pulizia, nonché delle spese necessarie a rendere nuovamente funzionante il museo multimediale, divenendo pertanto i primi sostenitori di questo monumento e faro unico nel mondo per la sua storia e caratteristica, ma soprattutto unico faro al mondo ad essere simbolo di una città e depositario di buona parte della Suastoria (la costruzione del basamento pare risalga addirittura al 1128), spettatrice silenziosa di tutti gli avvenimenti che in questi secoli hanno interessato Genova ed il suo Porto.
Insieme per la Lanterna
Il 5 gennaio 2020 è terminata la gestione della Fondazione Labò, che grazie all’aiuto dei volontari del Gruppo Giovani della medesima fondazione e degli Amici della Lanterna ha consentito la fruibilità del sito al pubblico. Nuovo interlocutore è PHAROS light for Heritage, impresa culturale creativa nata dall’esperienza di gestione degli ultimi cinque anni dal Gruppo Giovani della Fondazione Labò e Amici della Lanterna.
Numerose sono le aziende che in questi anni hanno aderito al progetto, rendendo possibile realizzare importanti interventi e azioni per la valorizzazione del monumento.
Pharos light for Heritage oggi, così come in precedenza Fondazione Mario e Giorgio Labò, insieme ad APS Amici della Lanterna, stanno cercando altri sostenitori a supporto di questo luogo unico e fortemente simbolico, che rappresenta Genova ed i suoi cittadini in tutta Italia e nel Mondo, oggetto di attenzione a livello nazionale ed internazionale.
Ti Potrebbe Interessare Anche
L'uomo e il mare - JFK
Prima di diventare presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy aveva servito il suo Paese a bordo delle spericolate PT Boat e, una...
Montecristo un paradiso ritrovato
Sappiamo quanto l’uomo non sia spesso in grado di godere di quanto la natura offra, e veda in questa una sola opportunità di sfruttamento...
U-Boot: cacciatori silenziosi
U-Boot è il termine tedesco per indicare genericamente sommergibili. Gli unici U-Boot che possono essere considerati sottomarini sono quelli che...
Donoussa. Convocati dall'isola del Diavolo
''Più vado per mare, più lo capisco: nulla è casuale.'' Pensiamo sempre che sia il vento a guidare la nostra rotta e in parte...
Alexander Robertson & Sons, una storia tutta scozzese
Alexander Robertson iniziò la riparazioni di barche nel 1876 in un piccolo laboratorio di Sandbank, Argyll e diventò uno dei più...
Capo Horn, ai confini del mondo
Capo Horn (in spagnolo Cabo de Hornos) viene indicato convenzionalmente come il punto più meridionale del Sudamerica. Situato nell'arcipelago...
L’isola di Natale
Politicamente assoggettata all’Australia, malgrado l’enorme distanza che separa i due territori, prende il nome dal semplice fatto che venne...
Capodanno a New York, la storia della ''Ball Drop'' a Times Square
Ogni 31 dicembre da 117 anni a questa parte, New York festeggia l’arrivo del nuovo anno a Times Square. Come sarà quest'anno ? In...
La storia del Capodanno e delle sue tradizioni nel mondo
Capodanno nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo e nella larghissima maggioranza degli...