La battaglia fluviale del dio Po
di Fabrizio Fattori

di Fabrizio Fattori
Ancora oggi, nel ferrarese, si ricorda una delle vittorie fluviali più esaltanti della storia locale, che a lungo è stata emblema del prestigio militare e civile del ducato estense.
Verso la fine del dicembre del 1509 nel tratto del Po compreso tra Polesella e Guarda Veneta (Ferrara e Rovigo) si svolse lo scontro decisivo tra la flotta veneziana, all’epoca indiscussa sovrana del Mediterraneo, con a capo Andrea Trevisan, e l’esercito estense del duca Alfonso I°, cobelligerante con altri nella Lega antiveneziana di Cambrai.
La flottiglia veneziana, forte di varie galee, fuste, brigantini, barbotte e di altre imbarcazioni, e sostenuta, via terra, dalla cavalleria leggera, aveva risalito il corso del Po attestandosi, con ponti di barche e bastioni, a difesa della posizione raggiunta, ed in attesa della propria fanteria per l’attacco finale a Ferrara.
Il successo dei veneziani, che già potevano vantare diverse conquiste territoriali nel ducato estense come Comacchio, Montagnana, Este ad altri luoghi strategici, sembrava orientare alla vittoria finale. Ma la profonda conoscenza del fiume e delle terre da parte del Duca Alfonso I° e di suo fratello cardinale Ippolito consentirono il rovesciamento dei pronostici.
Battista Dossi, Ritratto di Alfonso I d'Este, 1534 - 1536, Modena, Galleria Estense. Sullo sfondo la grande vittoria del duca ferrarese ottenuta a Polesella Public domain, via Wikimedia Commons
La potente artiglieria estense, che aveva già dato del filo da torcere ai veneziani, venne posizionata, nottetempo, lungo un argine boscoso al riparo di estemporanee fortificazioni. Tra il 21 ed il 22 dicembre la piena del Po, come prevista dagli estensi, alimentata dalle copiose piogge dei giorni precedenti, portò le linee di galleggiamento delle navi veneziane ad altezza di tiro.
La scarica dell’artiglieria colpì di sorpresa facendo affondare buona parte della flottiglia veneziana e massacrando centinaia di soldati e marinai. Le imbarcazionii veneziane costituirono prestigiose prede di guerra, anche se poi vennero restituite a Venezia nel perenne, ambiguo gioco delle alleanze.
Le polene delle navi e gli stendardi vennero esposti nella cattedrale di Ferrara, alcune di queste ancora si mostrano nelle sale di “Schifanoia” residenza ludica degli estensi, oggi museo. L’avanzata dei veneziani in terra ferma risultò arrestata ed il ducato estense consolidò di nuovo i suoi domini precedenti.
La vittoria fu schiacciante al punto che la battaglia di “Polesella” determinò per tutti i secoli successivi la rinuncia ad armare flotte fluviali.
Fabrizio Fattori
In copertina lcuni reperti della Battaglia di Polesella presenti nelle sale del Palazzo Schifanoia di Ferrara
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