Isole Diomede, dove Russia e Stati Uniti s'incontrano
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
Situate nello Stretto di Bering hanno la particolarità di ospitare geograficamente un tratto del confine tra Russia e Stati Uniti oltre ad essere soggette ad una diversa data ed ad un diverso fuso orario, infatti, malgrado la distanza tra loro sia di pochi chilometri, il loro orario differisce di circa venti ore.
Se nella Little Diomede, appartenente agli Stai Uniti, fosse sabato nella Big Diomede, appartenente alla Russia, sarebbe già domenica. Se fosse stato realizzato un ponte tra i due continenti, come ipotizzato da un progetto cinese del 1958, un ipotetico viaggiatore sarebbe potuto partire, alla sera, dalle coste siberiane ed arrivare in Alaska al mattino dello stesso giorno.
NASA/GSFC/METI/Japan Space Systems and U.S./Japan ASTER Science Team
I due scogli rocciosi hanno avuto nel periodo della “Guerra fredda” un ruolo militare essendo le due super potenze separate da un breve tratto di mare. Questo breve spazio venne percorso a nuoto (1987) da Lynne Cox atleta americana, con lo scopo di affievolire le tensioni tra i due paesi.
L’impresa venne ricordata da Gorbaciov come ispiratrice del trattato sul contenimento delle forze nucleari di medio raggio.
Il loro nome deriva da Diomede di Tarso santo riconosciuto martire dalla chiesa ortodossa, ricordato il 16 agosto giorno in cui le isole vennero scoperte dall’esploratore Vitus Bering nel 1728.
Ma fu Semen Deznev, trafficante di pelli di zibellino per conto dello Zar, a riportare la loro presenza sul suo diario di navigazione nel 1648 ma con meno fortuna, il suo nome, infatti venne ricordato successivamente e posto a denominare il capo più orientale dell’Asia.
Fabrizio Fattori
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