In crociera sulla nave rompighiaccio
La Sampo è l'unica utilizzata per turismo

La Sampo è l'unica utilizzata per turismo
Una rompighiaccio o nave rompighiaccio è una nave, con uno scafo super resistente ed una propulsione, appositamente studiata per navigare ed aprirsi la strada in mari, laghi o fiumi la cui superficie sia coperta di ghiaccio, come nel caso della banchisa.
In realtà un rompighiaccio non frantuma le lastre di ghiaccio direttamente con la prua, bensì più vantaggiosamente sfrutta la sua inerzia e la spinta propulsiva per sollevare la prua al di sopra del ghiaccio, con il peso della nave che provoca la rottura del ghiaccio sottostante, il quale aprendosi lascia tornare la prua in mare.
Il rompighiaccio nucleare NS Yamal in navigazione - Foto di Wofratz
I frammenti di ghiaccio vengono spinti lateralmente oppure fatti passare al di sotto dello scafo. In generale una nave rompighiaccio avanza più velocemente su una superficie interamente ghiacciata rispetto ad un mare coperto da frammenti di ghiaccio.
La parte più esposta a danni in una nave di questo tipo rimane il sistema di propulsione. I moderni rompighiaccio hanno eliche protette sia a prua che a poppa, ed anche propulsori laterali per manovrare meglio.
Animazione di un rompighiaccio
Acqua con funzione di zavorra è pompata tra i contenitori posti ai due lati della nave per stabilizzarla e ridurre il rollio. Da fori sotto la linea di galleggiamento viene espulsa aria per favorire il distacco del ghiaccio.
Storia
Fin dagli inizi dell'esplorazione polare furono usate navi adattate al ghiaccio. Originariamente si trattava di navi in legno come il koč, basate su modelli già in uso, rinforzate particolarmente lungo la linea di galleggiamento con un doppio strato di tavole e travature incrociate all'interno.
Un koč del XVII secolo in un museo di Krasnojarsk
Bande di ferro venivano applicate all'esterno, sulla prua, sulla poppa e lungo la chiglia sia per aiutare a spingere il ghiaccio sia per proteggere l'imbarcazione qualora fosse rimasta incastrata nel ghiaccio. Il ghiaccio spinto lateralmente tende infatti a richiudersi (a causa per esempio della forza del vento) premendo sui fianchi della nave intrappolata, sottoponendo lo scafo al rischio di grave danneggiamento.
All'inizio del XX secolo diverse nazioni svilupparono navi rompighiaccio specializzate. Prevalentemente si trattava di imbarcazioni per navigazione costiera, ma la Russia e successivamente l'Unione Sovietica costruirono diverse rompighiaccio con stazza di 10000 tonnellate adatte per la navigazione oceanica.
La nuova rompighiaccio nucleare Russa varata nel 2015
Negli anni furono introdotte diverse innovazioni, ma fu solo con l'uso dell'energia nucleare per la propulsione (rompighiaccio Lenin, 1959) che le rompighiaccio poterono dimostrare tutta la loro potenzialità.
Impieghi
I rompighiaccio sono utilizzati prevalentemente per tenere aperte le rotte commerciali laddove queste siano interessate stagionalmente o permanentemente dalla formazione di ghiaccio. I rompighiaccio sono navi costose da costruire e operare, sia quando alimentate con turbine a gas o con un reattore nucleare.
Inoltre sono decisamente poco confortevoli perché lo scafo arrotondato necessario per rompere il ghiaccio non ha elementi che ne stabilizzino il rollio; inoltre il continuo urtare contro il ghiaccio produce rumori e vibrazioni costanti. Spesso le rompighiaccio trasportano idrovolanti o elicotteri come ausilio per la ricognizione e il collegamento.
La nave finlandese Sampo - Foto da www.girlpower.it
L'unica rompighiaccio tradizionale al mondo utilizzata per scopi turistici è la Sampo, attraccata nel porto di Kemi in Finlandia, che, con una crociera veramente unica, fa vivere l’esperienza del suono fragoroso di oltre 3.500 tonnellate di acciaio che frantumano le spesse lastre di ghiaccio del Golfo di Botnia.
Operativa sin dai primi anni Sessanta, la nave Sampo ha aiutato per 25 anni le altre imbarcazioni, scavando solchi nei mari ghiacciati della Finlandia, prima di diventare un’attrazione turistica del porto settentrionale di Kemi, nel 1988.
Lo scontro colossale tra la massa di acciaio e lo spesso strato di ghiaccio è un’esperienza estrema a tutti gli effetti.
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