Non lontano dalla vetta del monte Vettore (2.477m. del gruppo dei Sibillini), all’interno di una valle morenica, permane un doppio bacino lacustre residuo di glaciazioni appenniniche il cui nome fantasioso rimanda al prefetto della Giudea colpevole, in qualche modo, della morte di Gesù.
La leggenda narra che nelle sue acque sia finito il corpo maledetto di Pilato e questo ha reso quelle acque care a quanti si sono occupati nel corso dei secoli, di negromanzia, spiritismo e arti magiche.
Le sue acque permettevano un legame diretto con l’inferno e i suoi abitanti attraverso pratiche di consacrazione al demonio di testi di magia ed alchimia.
Già nel XIV secolo le fonti narrano di un intenso pellegrinaggio alle sue sponde da parte di ogni sorta di diabolici personaggi per compiere rituali malefici e forse anche sacrifici umani, al punto che l’accesso venne impedito con muri, sbarramenti, scomuniche e con plateali condanne a morte.
Oggi il lago, alimentato prevalentemente dalle piogge e dallo scioglimento stagionale delle nevi, rappresenta un unicum quale residuo di ancestrali glaciazioni e per il fatto di conservare nelle sue acque un piccolissimo crostaceo il Chirocefalo del Marchesoni di intenso colore rosso le cui caratteristiche di piccolo drago hanno contribuito ad alimentare la sua affascinante leggenda.
Fabrizio Fattori
© Copyright 2011-2022 - Nautica Report - Reg. Tribunale di Roma n.314 - 27-12-2013 - Editore Carlo Alessandrelli - Un marchio Wave Promotion srls - P.Iva: 12411241008