I popoli del mare
di Fabrizio Fattori

di Fabrizio Fattori
Con questo nome vengono identificati genericamente un insieme di popolazioni, esperte nell’arte della navigazione e della guerra, che alla fine dell’età del bronzo (XIII a.c.) sconvolsero l’area mediterranea.
Sommando la loro attività ad altri eventi catastrofici come cambiamenti climatici, siccità, terremoti seriali. La loro provenienza appare ancora oggi incerta e discordante non essendo stati individuati resti degli antichi siti originari.
Gaston Maspero nel 1912 - Da egittoantico.net
Tale diversità, geografica e culturale, è ulteriormente testimoniata da fonti archeologiche, in particolare da reperti studiati nell’area egiziana, dove vengono rappresentati con armi e abbigliamenti eterogenei e difformi tra popolo e popolo.
Il termine “popoli del mare”, venne utilizzato per la prima volta dall’egittologo Gaston Maspero verso la fine dell’ottocento, riunendo con questo una serie di popolazioni che appaiono nelle fonti egizie identificate con vari nomi : Peleset (da cui deriva il nome Palestina), i Tjekker, gli Shekelesh (da cui deriva il nome Sicilia), gli Shardana (da cui deriva il nome Sardegna), i Danuma, i Lukka, gli Eqwesh, i Teresh e i Weshsh.
Gli egizi furono, infatti, tra i primi ad entrare in conflitto con queste popolazioni, le quali dopo aver invaso l’area anatolico-siriana entrarono nella terra di Canaan tentando di occupare territori oggi occupati dal Libano, da Israele e dal delta del Nilo.
Medinet Habu (Tebe), tempio funerario di Ramesse III. Rilievo raffigurante la battaglia - Da archeo.it
Nel tempio funerario del faraone Ramses III a Medinet Habu, in prossimità della valle dei Re, una iscrizione fornisce ampie descrizioni degli accadimenti di quel periodo (1.170 a.c circa) evidenziando come ogni resistenza fosse inutile e che prospere civiltà come quella degli Ittiti, dei Micenei ed altre, furono spazzate via, innescando profonde trasformazioni sociali, politiche ed economiche, in tutte le aree interessate.
Da queste iscrizioni, ed in particolare dal così detto “papiro di Harris” si evince che gli egiziani di Ramses, così come precedentemente (1.207 a.c.) del faraone Merenptah riuscirono, dopo aspre battaglie navali e terrestri, ad arginare l’espansione di questo popolo ma subendo, a loro volta, un declino.
Fabrizio Fattori
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