I bastimenti dell'emigrazione italiana
Milioni d'italiani alla ricerca di fortuna
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Milioni d'italiani alla ricerca di fortuna
Furono molti i bastimenti che trasportarono nei loro viaggi transoceanici milioni di persone alla ricerca di fortuna in nuovi Continenti; molte le persone che pur di imbarcarsi vendettero quel poco che gli era rimasto, l'asino, la vigna, la casa, con la speranza di fare fortuna per potere un giorno ritornare.
Le piccole flotte di navigazione italiane dopo il 1870 furono curate e incentivate con sussidi dal Governo del Regno d'Italia: all'inizio del Novecento alcune di esse erano dei colossi grazie soprattutto al denaro degli emigranti.
La storia dell'emigrazione è costellata da tragedie individuali e collettive, incidenti sul lavoro, stragi di uomini, sfruttamento e persino schiavismo.
Nei momenti Storici drammatici alcuni tipi di persone approfittano delle sciagure altrui; l'esodo Italiano ed Europeo verso le Americhe fu così imponente che il finanziamento a credito del viaggio transoceanico divenne fonte di arricchimento per individui di pochi scrupoli.
A San Giovanni in Fiore migliaia di persone vendettero casa, vigna, asino, tutto quello che avevano, taglieggiati e raggirati in patria, prima da paesani faccendieri poi dagli agenti di emigrazione.
Alcuni di loro appena giungevano negli Stati Uniti d'America, accolti da altri criminali venivano diretti in carri merci o per il bestiame, trasportati fino in West Virginia finivano praticamente schiavi dei loro "padroni" a lavorare nelle miniere.
Minatori nel West Virginia
Il 6 dicembre 1907, a Monongah, USA, nelle miniere n°6 e n°8 una serie di esplosioni causano una ecatombe di vite umane, dal numero imprecisato perchè neanche un terzo dei minatori era registrato, fra le vittime decine di florensi emigrati in cerca di fortuna in America. Da un'inchiesta del 1897 a Chicago risultò che il 22 per cento degli immigrati italiani lavorava per un padrone; immaginiamo la percentuale in una miniera sperduta del West Virginia.
Oltre alla vendita o all'ipoteca delle proprietà, il principale strumento di finanziamento furono i "prepaids" inviati dai parenti a dagli amici pionieri, con un'influenza percentuale dal 50 al 60%.Milioni di Italiani furono attirati in America dalle lettere dei loro congiunti che spesso contenevano i biglietti prepagati, che fungevano da propaganda all'esodo verso l'America; lettere che in popolazioni ridotte alla fame venivano condivise insieme al gruppo, nelle case, a volte nelle piazze, a volte attendibili, a volte no: in ogni caso veicolo di propaganda all'emigrazione di massa dai nostri territori.
Il transatlantico Rex
La maggiore organizzazione armatoriale italiana fu la Navigazione Generale Italiana che fece varare il celebre Transatlantico Rex; nata dalla fusione della compagnia Rubattino di Genova con la compagnia Florio di Palermo. Tra il 1900 ed il 1910 la N.G.I. acquistò La Veloce, la maggioranza azionaria della Italia-Società di Navigazione a Vapore, il Lloyd Italiano ed infine nel 1917 creò la Transoceanica - Società Italiana di Navigazione.
Nel 1932 nacque la compagnia statale Italia Società di Navigazione Flotte Riunite; Luigi di Savoia, Duca degli Abruzzi, in buoni rapporti con il capo del Governo Benito Mussolini, ne era il Presidente. La grande compagnia era originata dalla fusione fra la Transoceanica - Società Italiana di Navigazione, la Cosulich di Monfalcone, il Lloyd Sabaudo.
I controlli a Ellis Island
Dal 1900 al 1932 la navigazione italiana annoverò magnifiche navi quali: Re Vittorio, Regina Elena, Principe Umberto, Duca di Genova, Duca d'Aosta, Giulio Cesare, Duilio, Roma, Augustus, Vulcania Rex, Conte di Savoia...
Il transatlantico Rex nel 1936 divenne la nave ammiraglia della "Italia, Flotte Riunite Cosulich, Lloyd Sabaudo & Navigazione Generale", per volontà personale di Mussolini e si chiamò Società di Navigazione Anonima Italia.
Tratto da : www.emigrati.it
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