Decalogo ''Salvalarte del Mare''
10 regole per un comportamento responsabile in mare

10 regole per un comportamento responsabile in mare
Il Decalogo “Salvalarte del Mare” raccoglie una serie di regole per un comportamento responsabile da parte di tutti i frequentatori del mare, che contribuisca a garantire una corretta tutela e fruizione del patrimonio archeologico sottomarino.
Anfore sommerse - Da www.franmarine.it
Lungo le coste di paesi ricchi di testimonianze storiche come l’Italia e gli altri paesi del Mediterraneo, ma anche in mare aperto, in acque solcate per millenni da navi cariche di merci e di opere d’arte, giace un patrimonio ancora tutto da scoprire ma già da salvaguardare.
Nel Mediterraneo non è dunque difficile, da parte di pescatori, di sub professionisti e degli appassionati di immersioni subacquee, imbattersi in antichi relitti di navi, siti archeologici sommersi o in ritrovamenti fortuiti di reperti archeologici.
Archeologi subacquei al lavoro con le attrezzature necessarie - Da www.rettore.unifg.itIn
casi del genere la mancanza di perizia nel maneggiare un reperto può danneggiarlo gravemente. Ma soprattutto asportare un reperto senza eseguire prima tutte le accurate operazioni e rilievi che compiono gli archeologi subacquei, significa perdere per sempre le informazioni storiche di cui quell’ antico oggetto è custode, informazioni che solo l’esatta posizione e contesto di ritrovamento possono fornire.
Comportamenti scorretti o irresponsabili, seppure inconsapevoli, possono dunque avere conseguenze estremamente negative sui reperti e sulla conoscenza della storia delle civiltà del Mediterraneo. Al contrario dei comportamenti corretti spesso possono aprire la strada ad importanti scoperte archeologiche.
Il ritrovamento del leone di bronzo a Capo Zeffirio di Gioacchino Ciriaco
Ecco un Decalogo di dieci regole di comportamento che occorre rispettare per una corretta tutela e fruizione del patrimonio archeologico subacqueo:
1. Prima di immergersi, informarsi sull’eventuale presenza già nota di relitti o altre evidenze archeologiche e sul come comportarsi di fronte ad esse.
2. Astenersi dal raccogliere reperti o staccare parte di mosaici e strutture, nonché dal cercare di asportare i sedimenti che li ricoprono, anzi mantenere sempre una distanza di sicurezza da essi, evitando il contatto dal fondale e mantenendo l'attrezzatura aderente al corpo, per non danneggiarli accidentalmente. La posizione e il contesto di ritrovamento forniscono, infatti, agli studiosi importanti informazioni di carattere storico e archeologico, che possono essere però raccolte solo se lo scavo è effettuato secondo modalità scientifiche e da personale qualificato. Inoltre asportare un reperto archeologico senza autorizzazione è un reato, a meno che esso non corra un serio ed imminente rischio di andare distrutto.
3. Nel caso di avvistamento fortuito in mare di relitti di navi, strutture antiche o reperti archeologici, cercare in qualche modo di segnare il punto di avvistamento con la massima precisione possibile, per poterlo ritrovare successivamente ed informare immediatamente le autorità: la soprintendenza archeologica territorialmente competente e le forze dell’ordine.
4. Esclusivamente in caso di imminente pericolo di perdita dei reperti archeologici (ad esempio il rischio che essi siano trafugati prima che possano intervenire le autorità), qualora occorra rimuoverli, adoperare la massima cautela e poi consegnarli immediatamente alla soprintendenza archeologica territorialmente competente o alle forze dell’ordine.
5. Segnalare all'Autorità competente eventuali comportamenti illegali o irregolari da parte di altre persone o la presenza di rifiuti e materiali pericolosi nei pressi dei reperti archeologici avvistati (reti da pesca abbandonate, lenze, batterie, etc.), senza tentare di rimuoverli per non danneggiare i reperti.
6. Non gettare l’ancora su fondali dove si sospetta la presenza di evidenze archeologiche sottomarine.
7. Se si va a pescare, tenere un comportamento il più possibile rispettoso dell’ambiente e del patrimonio archeologico: non usare reti a strascico o fucili per la pesca subacquea in aree marine protette o in zone dove si sospetta la presenza di evidenze archeologiche sottomarine.
8. Non gettare mai in mare rifiuti (cartacce, buste di plastica, cicche di sigaretta ecc.) e non abbandonare neanche sott'acqua alcun tipo di materiale.
9. Quando si sceglie un accompagnatore per il turismo subacqueo, preferire operatori e guide locali, che conoscano bene i fondali e la presenza di eventuali evidenze archeologiche che potrebbero involontariamente essere danneggiate dai sub.
10. Dopo la visita diventare ambasciatori del patrimonio archeologico e ambientale del luogo visitato, informando parenti e amici sull’importanza dal punto di vista culturale, naturalistico e storico dell’area
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