Mogador, l'isola della porpora
Le tracce dell'epoca fenicia
Le tracce dell'epoca fenicia
L’isola di Mogador, situata non lontano dalla citta’ di Essaouira in Marocco, nell’oceano Atlantico, cela le tracce di un sito risalente all’epoca fenicia.
I primi scavi archeologici, effettuati nel 1950, hanno permesso di rinvenire monete, frammenti in ceramica e anfore dell’epoca romana. Le ricerche aperte sul sito nel 1951 hanno permesso la scoperta, a piu’ di due metri di profondita’, di materiale piu’ antico (lampade puniche,epigrafi semitiche).
Essaouria - Foto di 2999607 da Pixabay
Gli scavi eseguiti tra il 1956 e il 1959 hanno rilevato, nei livelli inferiori’ ceramiche fenice, acoompagnate da frammenti di anfore greche e di vasi ciprioti del VI secolo a.C.Scoperta che permise di risalire alla prima occupazione della località alla seconda metà del VII* - inizio del VI* secolo A.C
Nel V secolo, il sito di Mogador sembra abbandonato nel momento stesso in cui la penetrazione punica si verifica nel nord del Marocco; solo qualche anfora prova che l’isola e’ ancora occasionalmente frequentata, prima dell’installazione mauritaniana. A Mogador sono situate le isole della porpora del re Juba II. Nel corso delle ricerche del 1957,fu rinvenuta una grande abitazione mauritaniana, che sara’ trasformata e ingrandita nell’epoca romana.
Essaouria - Foto di 2427999 da Pixabay
L'isole della porpora prendono questo nome perchè i romani utilizzavano un mollusco (murex), apprezzato per la polpa e utilizzato come colorante per i tessuti.
Essaouira
Essaouira è la città capoluogo della provincia omonima, nella regione di Marrakech-Tensift-El Haouz. La città è affacciata sull'Oceano Atlantico. La sua medina (città vecchia) è iscritta nella lista dei patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.
Essaouria - Foto di 2427999 da Pixabay
La città venne fondata, secondo la tradizione, da mercanti cartaginesi in un luogo abitato da popolazioni berbere. Ben presto la città divenne uno scalo commerciale sulla rotta verso il Golfo di Guinea e verso il III secolo a.C. fu ripresa dai berberi che vi instaurarono una monarchia.
In seguito alla terza guerra punica il regno berbero di Essaouira entrò nell'orbita commerciale romana basandosi sull'industria della salagione e sulla tintura a base di porpora, ma perse la sua indipendenza nel 42d.C.,quando venne annessa alla provincia romana della Mauretania tingitana (da Tingis, antico nome di Tangeri).
Essaouria - Foto di Waldo Miguez da Pixabay
Parecchi secoli dopo la conquista araba, avvenuta nel VII secolo, la città si riprese dal suo lungo torpore quando venne riscoperta dai marinai portoghesi, che si installarono in città ribattezzandola Mogador (derivato da Sidi Mogdoul wali locale). L'arrivo degli europei coincise con la fioritura della comunità ebraica, che divennero intermediari politici e commerciali tra il sultano e le potenze straniere.
Nel 1764, il sultano Muhammad III del Marocco decise di fare di Essaouira una base navale fortificata e chiamò pertanto l'architetto militare francese Théodore Cornut a ridisegnare la città. In tre anni i lavori stravolsero l'impianto urbanistico della vecchia Mogador per creare una città moderna di stampo europeo, con un largo viale centrale a portici e dritte vie trasversali; il tutto fu rinchiuso in una poderosa cinta di mura. Alla sua planimetria perfettamente regolare la città deve il suo nome attuale: «la ben disegnata».
Essaouria - Foto di Waldo Miguez da Pixabay
Fino alla prima metà del XIX secolo Essaouira vide crescere sempre più la sua importanza e la città godette di una formidabile prosperità grazie anche alla numerosa comunità ebraica, il cui numero era superiore a quello dei musulmani. Per anni unico porto marocchino aperto al commercio estero, Essaouira divenne un importante scalo marittimo dove venivano imbarcate le merci giunte in città attraverso le vie carovaniere.
Il declino di Essaouira divenne rapido con l'instaurazione del protettorato francese sul Marocco (1912) e con lo sviluppo di altri porti (Casablanca, Tangeri e Agadir). Finita al margine delle rotte marittime a causa delle sue acque poco profonde, la città è rapidamente risorta negli ultimi cinquant'anni, grazie al turismo ma anche alla sua vocazione culturale e musicale.
A conferma del cosmopolitismo di Essauira nel XIX secolo sono antichi cimiteri arabi, ebraici ed europei affacciati sull'oceano.
La kasba e il quartiere ebraico
La kasba, cioè la cittadella fortificata che difendeva il porto, è una piattaforma protetta da mura merlate su cui si trovano dei cannoni spagnoli dei secoli XVII e XVIII rivolti verso l'oceano: nelle casematte a pianterreno si trovano i laboratori degli intarsiatori su legno d'ebano e di cedro.
Essaouira la Medina - Foto di Roman_Schmidt da Pixabay
Interessante è il Museo Sidi Muhammad ben Abd Allah dedicato alle arti e alle tradizioni regionali con collezioni di strumenti musicali, raccolta di gioielli, di tappeti e costumi cittadini, di armi e pitture su legno e perfino riproduzioni dei disegni che si fanno sul corpo con l'henné in occasione di cerimonie o feste.
Ormai abbandonato dagli ebrei è il mellah, il quartiere ebraico. Gli ebrei costituivano agli inizi del XX secolo la maggioranza della popolazione di Essaouira ed una comunità ricca dedita al commercio e all'oreficeria: si contavano circa 17.000 ebrei contro meno di 10.000 musulmani. Molti ebrei vengono ogni anno in pellegrinaggio al cimitero ebraico dove è sepolto il gran rabbino Chaim Pinto.
Essaouira la Medina - Foto di Laszlo Wallner da Pixabay
La storia ebraica della città iniziò con la sua fondazione operata dal sultano Muhammad III del Marocco, che incoraggiò gli ebrei a trasferirsi nella città per il commercio con l'Europa.
Cultura
Sidi Ambak Bubi, che insegnò agli inizi dell'Ottocento l'arabo al noto esploratore scozzese Mungo Park, scandalizzando per i suoi insoliti comportamenti e gli abiti i suoi concittadini, era originario di Mogador.
Orson Welles ha girato ad Essaouira molte riprese del suo film Otello (1952);
Foto di khadija el basri da Pixabay
Essaouira a metà degli anni Sessanta fu il luogo dove si riunirono numerose comunità hippy che ospitarono tra l'altro artisti come Jimi Hendrix, Frank Zappa, Bob Marley, Sting.
Ad attirare Jimi Hendrix a Essaouira fu la ghnawa, musica introdotta in Marocco dagli schiavi neri, e qui ogni anno, nel mese di giugno, ha luogo il Festival di musica gnawa e per questo Essaouira è considerata la Woodstock africana.
In copertina foto di danydeseure da Pixabay
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