Le esplorazioni di Robert Falcon Scott e Roald Amundsen
La Discovery
La Discovery
Robert Falcon Scott, capitano della Discovery, salpò dall'Inghilterra nell'agosto 1901, accompagnato dall’allora suo assistente Ernest Shackleton.
|
Robert Falcon Scott |
La spedizione da lui diretta attraversò il Circolo Polare Antartico nel gennaio 1902, si fece strada nel Mare di Ross e scoprì la terra del Re Eduardo. Gli uomini di Scott sopportarono l'inverno con l'aiuto di energia elettrica fornita da mulini a vento; inoltre ci fu la pubblicazione della prima rivista in Antartide, il mensile South Polar Times (un giornale-bollettino pubblicato da Shackleton, che aveva portato con sé una macchina da scrivere).
Con l'arrivo della primavera il lavoro si fece più duro: Scott e altri due uomini, con 19 cani e 4 slitte cariche di provviste, partirono per il Polo Sud.
Nessuno aveva mai sciato o guidato cani da slitta prima di allora e la loro la Discovery inesperienza era evidente. Nonostante ciò, raggiunsero il parallelo di 82° 16,5' di latitudine sud prima di tornare indietro, ma il viaggio di ritorno fu terribile. I cani, stremati dalla fatica, venivano man mano uccisi e dati in pasto agli altri cani.
I membri della prima spedizione antartica del capitano Robert Falcon Scott, che ebbe inizio nel 1901. La spedizione fu un fallimento.
Quando giunsero alla Discovery scoprirono che la nave di soccorso Morning era arrivata. Scott mandò 8 uomini a casa, tra cui Shackleton col quale aveva avuto numerosi disaccordi, e trascorse un altro inverno sulla Discovery che proseguì la spedizione: pur non raggiungendo il grande obiettivo, ebbe grande importanza per i 500 chilometri di coste esplorate, per il patrimonio di informazioni raccolto sulla natura della banchisa e per aver preparato il terreno per la conquista del Polo.
|
Roald Gravning Amundsen |
Il norvegese Roald Gravning Amundsen, che aveva preso parte alla spedizione di de Gerlache in Antartide salpata nel dicembre 1897, partì con la sua nave nel 1910 da Christiana (l'attuale Oslo) con l'intenzione di essere il primo uomo a raggiungere il Polo Nord. Quando gli giunse la notizia che il Polo Nord era già stato conquistato dall'americano Robert Peary, Amundsen cambiò rotta e, benché fosse a conoscenza della spedizione rivale di Robert Scott, si diresse segretamente verso sud.
Nell'ottobre 1911, Amundsen e altri 4 uomini partirono dalla base a Ross Ice Shelf e si avviarono verso il Polo. I piani erano meticolosi: Amundsen portò 3 o 4 pezzi di ricambio per ogni oggetto ritenuto indispensabile e impiantò 10 depositi, segnati sulla mappa, e dislocati fino a raggiungere il parallelo di 82° di latitudine sud. Il 14 dicembre 1911 la sua spedizione giunse al Polo Sud, dichiarandolo territorio norvegese. Amundsen lasciò all'interno di una tenda un messaggio indirizzato a Scott.
Robert Falcon Scott e i membri della spedizione
Nel frattempo, Scott stava preparando un'altra missione verso il Polo Sud nel tentativo di battere sul tempo Amundsen. Nel novembre 1910, partì dalla Nuova Zelanda con una squadra di 5 uomini. Giunse al Polo Sud il 2 ottobre dell'anno successivo e fece la terribile scoperta che Amundsen era arrivato 23 giorni prima. La delusione di Scott fu cocente e il gruppo riprese la via del ritorno.
Due uomini morirono nei primi 2 mesi del viaggio di ritorno e i 3 sopravvissuti continuarono ancora un mese finché, a soli 18 km dalla base, furono definitivamente bloccati dalle pessime condizioni del tempo. L'ultima annotazione sul giornale di Scott porta la data del 29 marzo e i loro corpi congelati furono ritrovati otto mesi più tardi da una spedizione di soccorso.
Ti Potrebbe Interessare Anche
Dal mogano alla vetroresina: storia di un cantiere diventato leggenda
La storia dei cantieri Riva inizia nel 1842 sul lago d’Iseo a Sarnico (BG) con Pietro Riva, maestro d’ascia emigrato dal lago di Como. Prosegue...
La storia del gommone
Esistono antiche immagini scolpite di pelli di animali piene d'aria, gonfiate con la bocca e galleggianti che venivano utilizzate per attraversare i fiumi,...
La Ferrovia Roma Ostia: ''Tutti ar mare''
Roma non è mai stata una città di mare anche se questo è stato strumento così essenziale da essere definito “Mare nostrum”,...
Occhio e malocchio nel 'porto di Torlonia'
Il rilievo del cosiddetto "porto di Torlonia" (propriamente il Portus Augusti, voluto dall'imperatore Claudio per incrementare gli approvvigionamenti dell'Urbe),...
La Grande Voragine Blu del Belize
La barriera corallina mesoamericana rappresenta, ancora oggi, uno degli ecosistemi meglio conservati del pianeta. Si estende per circa mille...
Sir Peter Blake, 34 anni dalla sua vittoria alla Whitbread
Sir Peter James Blake, nato il 1 ottobre 1948 e scomparso il 5 dicembre 2001, è stato un grande velista neozelandese che ha vinto la Whitbread Round...
La portaerei Cavour, orgoglio della Marina Militare Italiana
Nave Cavour (CVH 550) è una portaerei STOVL italiana entrata in servizio per la Marina Militare Italiana nel 2009, costruita da Fincantieri cui...
L’Ambra Grigia un tesoro nascosto
Elemento indispensabile della farmacopea più antica, mangiato, inalato, indossato, e oggi, nella sua formula sintetica, prevalentemente usato dall’industria...
Roma e la nave di Enea
L’archeologia si avvale spesso di contributi storico letterari dei grandi autori classici che, con i loro scritti, spesso avventurosamente pervenutici,...