Volvo Ocean Race - Fa caldo e si va piano!
10 gennaio 2018 - Leg 4, Day 9
10 gennaio 2018 - Leg 4, Day 9
Al nono giorno della Leg 4, i Doldrum si sono rivelati tanto duri quanto dice la loro fama, anzi infamia, tenendo intrappolate le sette barche in una bolla di bonaccia e di caldo soffocante.
Leg 4, Melbourne to Hong Kong, day 09 on board MAPFRE, Joan Vila looking at AkzoNobel, Vestas and Dongfeng through the binoculars. 10 January, 2018. Ugo Fonolla/Volvo Ocean Race
E’ ormai il terzo giorno che i velisti hanno un solo obiettivo, scappare e salire verso nord, per entrare nel flusso degli alisei che li possono portare velocemente a Hong Kong – ma il loro procedere è stato lento e doloroso. Il vento è quasi totalmente assente e le velocità medie delle ultime 24 ore hanno “toccato” massimo i tre nodi, con la temperatura dell’aria e dell’acqua a livelli insopportabili.
L’unico sollievo dalle vele che sbattono e dal mare a specchio è la nuvola occasionale, che porta con sé un poco di brezza e di refrigerio. Tutti parlano di fatica, una fatica diversa da quella del Southern Ocean, ma comunque di ore di grande stress.
Leg 4, Melbourne to Hong Kong, day 09, Tony Mutter and Simon Fisher stare towards the horizon in search of a sign while roasting in the Equatorial sun on board Vestas 11th Hour. 09 January, 2018. Amory Ross/Volvo Ocean Race
“Fa caldo e si va piano.” Ha raccontato Jens Dolmer, boat captain di Team Brunel, che è rientrato in seconda posizione. “E’ penoso, abbiamo fatto meno di 100 miglia in 24 ore. Di giorno è caldissimo, non c’è vento ed è una situazione che drena tutta l’energia.” Alla domanda su come sia la vita a bordo la compagna di equipaggio di, Dolmer Sally Barkow ha usato una sola parola “Tortura.”
Le calme equatoriali hanno scombussolato la classifica più volte, con i team che alternativamente hanno guadagnato e perso posizioni. A un certo punto sembrava che le barche posizionatesi più a est, ossia Vestas 11th Hour Racing, Dongfeng Race Team, team Akzonobel e MAPFRE avessero fatto un balzo avanti rispetto a Turn the Tide on Plastic, Brunel e Team Sun Hung Kai/Scallywag.
Leg 4, Melbourne to Hong Kong, day 9 on board Turn the Tide on Plastic. Liz Wardley keeping tabs on the closing group of yachts from astern. 10 January, 2018. Brian Carlin/Volvo Ocean Race
Salvo che, al successivo report delle posizioni, la situazione è cambiata nuovamente. Insomma questa volta i Doldrum hanno rispettato la loro fama di lotteria, dove anche solo qualche centinaio di metri di separazione laterale può fare la differenza.
Chi ha fatto registrare la prestazione migliore dell’ultima giornata è comunque, Scallywag, che da 30 miglia di svantaggio è sceso a circa 10. Il rilevamento delle ore 14, anzi, poneva il team guidato dall’australiano David Witt in prima piazza, ossia più vicino alla linea del traguardo, facendo felici schiere di fan dato che Scallywag batte bandiera di Hong Kong.
Leg 4, Melbourne to Hong Kong, day 09 on board Brunel . Looking for shadow. 10 January, 2018. Yann Riou/Volvo Ocean Race
“Abbiamo guadagnato su tutti e siamo stati i più veloci.” Ha detto la navigatrice di Scallywag Libby Greenhalgh. “Probabilmente ci aspettano ancora 250 miglia di bonaccia così, ma al momento ci stiamo muovendo abbastanza bene. Se riusciamo a guadagnare ancora e a portarci vicino agli altri, allora avremo la nostra opportunità.”
Malgrado quello che dicono i report, è facile prevedere che avranno maggiore successo solo coloro che riusciranno ad entrare prima negli alisei e nell’autostrada per Hong Kong.
Carla Anselmi – Italian media manager
carla.anselmi@volvooceanrace.com
press@volvooceanrace.com
Foto di copertina Sam Greenfield/Volvo Ocean Race
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