Transat Jacques Vabre: Alberto Bona nei primi dieci, si procede salvaguardando la barca dalla bolina impegnativa
Le prime 24 ore della Transat Jacques Vabres sono state dure per gli equipaggi della Class40
Le prime 24 ore della Transat Jacques Vabres sono state dure per gli equipaggi della Class40
Una notte molto impegnativa, una bolina nella Manica, con condizioni difficili. Le prime 24 ore della Transat Jacques Vabres sono state dure per gli equipaggi della Class40, che si apprestano a tagliare il traguardo di Lorient nelle prossime otto ore.
La regata si è trasformata in una lunga navigazione con onda formata, scrosci di pioggia e raffiche oltre ai 35 nodi. Il Class40 IBSA ha scelto una rotta il più possibile lungo la costa francese della Manica, cercando il miglior compromesso tra velocità, gestione della corrente e salvaguardia della barca, tentando una navigazione conservativa per evitare di danneggiare lo scafo. E i danni, nella classe, non sono mancati: dopo la collisione tra due Class40 poco dopo la partenza, nella notte si è verificato un disalberamento che ha visto protagonista il forte skipper Ian Lipinski, e lo scafo francese Dékuple che vede come co-skipper l’italiano Pietro Luciani ha dovuto fermarsi per accertare lo stato della barca dopo la collisione con un oggetto non identificato in mare.
Con queste premesse, la navigazione conservativa del Class40 IBSA rappresenta una strategia: restare in contatto con i primi della flotta ma evitando di forzare, navigando di bolina E minimizzando, per quanto possibile, di sbattere incondizionatamente sulle onde.
Dopo la partenza al quarto posto, il Class40 IBSA ha scelto di restare “basso” verso la cosa francese: una scelta che non ha pagato nelle prime ore di navigazione, ma che poi, al rilevamento alle 15 di oggi, ha visto Alberto Bona recuperare molte posizioni, assestandosi nei primi dieci di una classifica ancora molto provvisoria, condizionata dal vento ma anche, e soprattutto in alcune fasi, dalla corrente.
L’uscita dalla Manica ha rappresentato un momento importante dal punto di vista di strategia e tattica, portando Bona e Santurde a bordeggiare sotto costa. Con ancora 90 miglia da navigare lungo la costa bretone, sempre in condizioni di vento molto sostenuto, il tempo stimato di arrivo si aggira attorno alla mezzanotte, mentre nel centro dell'Atlantico si prepara la tempesta che chiuderà Manica e Biscaglia, ed è attesa nel pomeriggio di mercoledì.
Solo frammentarie le comunicazioni da bordo del Class40 IBSA, con i due navigatori concentrati a gestire la bolina di una prova che sembra sempre più una tappa di circuito Figaro - e una mezza fotocopia della prima giornata di navigazione dell’ultimo Fastnet, anche se a una latitudine inferiore - che una regata oceanica, e con l’auspicio che prima possibile si chiariscano percorso e tempi di ripartenza.
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