Con gli eventi più importanti alle porte, ovvero lo Yachting Festival di Cannes ed il Salone Nautico di Genova, si può tranquillamente asserire di essere oramai alla conclusione di questa stagione diportistica, dove per l’ottavo anno consecutivo non ha mancato di farsi sentire una crisi profonda e forse mai cosi opprimente per la nostra realtà nazionale.
Sbilanciarsi in una disamina, per un comparto come questo, non è affatto semplice, tuttavia cercheremo insieme di valutarlo con gli occhi di chi, come tanti, avranno avuto modo di constatare di persona alcune dinamiche tutt’altro che non condivisibili.
Costanti sono state, ad esempio le compravendite, le quali, almeno a sentir parlare diversi broker, sono per la maggior parte frutto di acquirenti stranieri, tra i quali, incredibile a dirsi, anche una certa aliquota proveniente da alcuni paesi nordafricani. Peccato che, eccettuati i proventi diretti per broker ed armatori che vendono, con costanza ci vediamo “perdere” letteralmente i nostri numeri e le nostre opportunità, andando ad arricchire mercati esteri e non molto lontani, geograficamente parlando, dal nostro.
Da indicare inoltre un generale abbassamento dei costi per il charter e, in maniera quasi antitetica, la contemporanea riconferma di taluni operatori riusciti a noleggiare le proprie unità con una certa costanza, facendole navigare con soddisfacente frequenza.
Di contro molte barche, di tutte le tipologie, sia a vela che a motore, sono di fatto rimaste in banchina o a secco nelle varie marine e rimessaggi, vedendo delineata cosi una stagione se non di decrescita, quantomeno di stallo.
Sicuramente, l’appuntamento con il Salone di Genova 2015, darà modo di sondare lo stato di salute, ad oggi, riguardo la nautica nella speranza di vedere, numeri a parte, segnali di reale crescita, non solo per i cantieri, ma anche e soprattutto per il mondo che ruota attorno all’indotto.
Qualche consiglio? Due in particolare. Il primo è sicuramente valutare l’utilizzo della propria unità per scopi differenti dal diporto puro, cominciando magari a pensare di intravedere una possibile e realistica soluzione (prima di arrendersi alla vendita) nell’utilizzo commerciale della propria imbarcazione, avendo sempre l’accortezza e la cura di affidarsi al giusto idoneo soggetto, al fine di evitare disastrose e avventurose soluzioni fai da te.
Ultima spiaggia, è sicuramente la vendita, cosa che considerato l’approssimarsi dell’inverno non è da considerarsi come una soluzione peregrina. Prima ancora di incaricare qualsiasi broker, meglio sempre affidarsi al proprio perito di fiducia (in questo caso per una perizia tecnico-estimativa), il quale certamente potrà non solo farvi avere il congruo valore ma anche e soprattutto il reale stato dell’unità sia sotto il profilo tecnico che normativo. Quest’ultimo elemento, di non secondaria importanza, se si pensa ai positivi risvolti sia economici che tecnici a fronte di una eventuale compravendita, possono, nei limiti, garantire sufficienti e maggior tranquillità sia per chi compra e per chi vende.
Come sempre lo studio MCS, propone ai lettori che citeranno Nautica Report uno sconto del 10 % su queste ed altre attività peritali o di consulenza.
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
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La foto di copertina: il porto di Varazze è tratta da www.ilsecoloxix.it
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