Diporto: come è possibile valorizzare la propria imbarcazione in tempi di crisi
Di Daniele Motta
Di Daniele Motta
Come si sa durante i periodi di crisi le barche, belle o brutte, non sono cosi necessarie come il pane quotidiano. Fatto che da solo, anche se non del tutto determinante, giustifica, in linea di massima, questa profonda crisi che vede da anni imbarcazioni lasciate in secco e all’ormeggio, con tutte quelle ripercussioni sociali e professionali che in molti stanno vivendo da anni, oramai ben 8…
Solitamente c’è chi infatti, a fronte dei costi più o meno fissi che deve affrontare nel gestire la propria unità, decida di mettere in vendita la propria imbarcazione con il rischio, neanche assai remoto, o di non venderla o di cederla a prezzi ben al di sotto del reale stato di uso, manutenzione e valore commerciale.
Tuttavia un’inversione di tendenza, non certo astratta o peregrina, sta in una diversa destinazione d’uso, la quale non togliendo certo né la disponibilità né la proprietà del mezzo all’armatore potrebbe permettere non solo l’ammortizzazione dei costi fissi e di gestione (fiscali, economici e tecnici) ma addirittura un incasso in attivo.
La soluzione è l’utilizzo commerciale. Tante sono le soluzioni infatti, per tutte le tasche ed anche per chi non sa come gestire un tale utilizzo, per intraprendere questa strada.
Infatti sono stati in molti, che negli anni abbiamo assistito, ad invertire una condizione fatta di una tendenza negativa fatta di sole spese ed esborsi, spesso vuoti a rendere.
Nell’utilizzare commercialmente un’unità da diporto, possono esserci ad esempio soluzioni che dal punto di vista economico e fiscale possono essere, senza ombra di dubbio, assai più vantaggiose rispetto a quelle applicate dal nostro paese (anche con risparmi, in termini di costo, anche del 50-60% a seconda dei casi).
In molti casi, ad esempio, e a seconda della bandiera, possono infatti cambiare, e di molto, i parametri afferenti il costo delle polizze rc, corpi e macchina a quella del personale a quelle di impresa.
Ma i risvolti non sono solo esclusivamente “relegati” a migliori performance economiche: un’unità provvista delle certificazioni necessarie ad un utilizzo commerciale può anche aumentare il proprio valore economico, utile in caso di vendita dell’imbarcazione.
Gli utilizzi possibili sono molti e articolati. Da una classica attività di charter alla formazione passando per la ricerca scientifica, in tanti modi si può far navigare, e perciò far “rendere”, la propria imbarcazione.
Il consiglio non può che essere il solito quando, come in questi casi, ci si voglia avvicinare a queste attività che richiedono una preparazione professionale tipica del settore nautico: meglio astenersi e tenersi alla larga da improvvisazione e sedicenti esperti.
Questo è sicuramente assai prezioso: molti invece di utilizzare un approccio cauto e calcolato si sono ritrovati, anche con ingenti somme investite, a non poter sfruttare la propria unità per un utilizzo commerciale anche con dei casi eclatanti dove si sono visti spesi anche diversi milioni di euro, per un nulla di fatto.
L’utilizzo commerciale può essere certamente, non solo alla portata di tutti, ma rappresentare l’unica medicina per non svendere la propria imbarcazione o lasciarla in disuso, con tutti quei riflessi che si conoscono, e, soprattutto, per non privarsi di un bene che se sfruttato adeguatamente può regalare anche ottime soddisfazioni personali ed economiche.
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale
Tel. +39 389 006 3921
info@studiomcs.org
www.perizienavali.it
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