La Storia dell'Ardito
di Giancarlo Poddighe
di Giancarlo Poddighe
Le navi che hanno portato il nome di Ardito sono state quattro.
La prima nave fu una Pirocannoniera
Costruita in legno a Livorno, ove fu varata ai primi del 1859, dislocava 274 tonnellate. L’apparato motore, di 40 cavalli, fu costruito dalla Stephenson di Newcastle.
La Pirocannoniera Ardito - Foto da www.naveardito.it
La cannoniera, proveniente dalla Marina del Gran Ducato di Toscana e consegnata al Governo Provvisorio del Regno d’Italia costituito l’11 maggio 1859, quando Leopoldo II lasciò definitivamente Firenze, si trovava a Tolone per l’allestimento, quando, nel giugno 1859, venne dichiarata guerra all’Austria.
L’unità, armata con personale francese italiano, venne perciò, inviata nelle acque dell’Adriatico per essere aggregata alle navi della Divisione Sarda, impiegate nel blocco militare e mercantile dei porti austriaci.
A partire dal novembre del 1865 l’Ardito fu destinata al servizio della Stazione Italiana sul fiume Paranà, in Sud America. Per il poco pescaggio poteva risalire fino al Paraguay, dove era necessaria la presenza dei soldati italiani per la protezione degli interessi nazionali in quel Paese.
Gaeta 1861 - Immagine da www.ilbrigante.it
L’unità fu coinvolta in vari episodi relativi, appunto, alla tutela degli interessi italiani in quella zona del Sud America dove rimase fino al 1879, quando passò in disarmo a Montevideo e venne radiata dai quadri del Regio Naviglio.
Già presente nelle acque di Mola di Gaeta, venne adibita al servizio di vigilanza per l'osservanza del blocco di Gaeta. Il 13 gennaio ancorò a Mola di Gaeta ed il 18 davanti a Sperlonga con la Confienza, la Veloce e la Vinzaglio. Il 22 gennaio 1861 il suo comandante chiese ed ottenne di poter partecipare all'azione di fuoco contro le batterie di Ponente di Gaeta. Dopo la resa della piazzaforte, avvenuta il 13 febbraio, restò in porto fino al 20 febbraio e quindi rientrò a Napoli. Comandante L.T.V. Antonio Ansaldi
La seconda fu un Cacciatorpediniere della Classe Indomito
Appartenente alla classe Indomito, fu costruito dai Cantieri Navali “Orlando” di Livorno e varato il 20 ottobre 1912. Entrato in servizio nel 1914. Le sue caratteristiche erano: dislocamento 776 tonnellate, lunghezza 73 metri, larghezza 8 metri, velocità 30 nodi.
Ardito Classe Indomito - Foto da www.naveardito.it
Era armata con 5 cannoni da 102/35, 1 cannone da 40/39 e 4 tubi lancia siluri. Appena entrato in servizio fu assegnato alla 1ª Squadriglia Cacciatorpediniere della 1ª Squadra Navale partecipando ad esercitazioni nel Tirreno, nell’Ionio e nella acque siciliane fino all’entrata in guerra dell’Italia a fianco dell’Intesa.
Venne quindi assegnata alla Divisione Esploratori, disimpegnò servizio di sbarramento mobile del Canale d’Otranto, effettuò ricognizioni a carattere offensivo in acque dalmate e venne impegnato per la difesa costiera del fronte terrestre fino ad Ancona.
Ardito Classe Indomito - Foto da www.naveardito.it
Alla data del’Armistizio fu tra le prime unità ad entrare a Pola e a scortare a Venezia le navi Austro-Ungariche, preda bellica del’Italia. Dalla fine della guerra svolse una notevole attività con la Squadra Navale e venne impiegato sia dall’Accademia Navale e dalla Scuola Cannottieri di Pola per l’istruzione pratica degli allievi.
Dal 1928 fu unità di riserva della Divisione Speciale a Venezia ed effettuò missioni di collegamento con l’Istria, prima di essere posta in disarmo nell’estate del 1931.
Il terzo Ardito, fu una Torpediniera
Appartenente alla classe Ciclone, fu costituita dai Cantieri Ansaldo di Genova Sestri e varata il 16 marzo 1942. Dislocava 1652 tonnellate, era lunga 88 metri, larga 10 ed aveva una velocità di 35 nodi; armata con 4 lancia siluri binati da 450 mm, 3 cannoni da 100/47, 6 mitragliere da 20/70 in impianti binati e 2 in singoli nonché 4 lancia bombe antisommergibile.
Il varo dell'Ardito Classe Ciclone - Foto da www.naveardito.it
Nell’estate del 1942 fu organicamente assegnata alla 3.a Squadriglia Torpediniere di Scorta, presso la quale svolse un intenso periodo addestrativo. Durante lo stesso anno operò in Tirreno e svolse 26 missioni di scorta a navi mercantili italiane e tedesche, isolate o convogliate, nel Mediterraneo Centrale e, più specificamente, fra l’Africa Settentrionale ed i porti della Grecia.
Concorse, il 24 dicembre 1942, all’affondamento del sommergibile britannico P 48. Nel corso del 1943 e fino all’ Armistizio, effettuò altre 28 scorte a navi mercantili, durante le quali, reagendo attacchi di bombardieri ed aerosiluranti, abbatté 4 aerei.
Il varo dell'Ardito Classe Ciclone - Foto da www.naveardito.it
All’atto dell’Armistizio si trovava a Bastia da dove riuscì a sfuggire ad una azione dei tedeschi che volevano impadronirsene ma, giunta a Portoferraio per riparare le avarie riportate in combattimento,fu catturata ed incorporata nella Marina Germanica con il nome di TA 26.
Mancano notizie sull’attività disimpegnata sotto bandiera tedesca ma, molto probabilmente, essa fu adibita alla difesa del traffico nell’Alto Tirreno finché non affondò, a seguito di un sabotaggio, al largo di Rapallo il luglio 1944.
Il quarto Ardito, era un Cacciatorpediniere Lanciamissile
Scheda Tecnica
Cantiere:
|
Italcantieri Spa - Castellammare di Stabia |
Dislocamento: |
Pieno carico: 4.554 Tonn. |
Dimensioni: |
Lunghezza: 140,7 mt. |
Apparato motore: |
4 Caldaie Foster-Wheeler Potenza elettrica 5.200 kW |
Velocità: |
33 nodi |
Autonomia: |
4.000 miglia a 25 nodi |
Armamento: |
1 Sistema lanciamissili standard SM-1MR |
Equipaggio: |
30+350 |
Impostato presso il Cantiere Navale “Italcantieri” di Castellammare di Stabia il 10 luglio 1968, fu varato il 27 novembre 1971 e consegnato alla Marina Militare il 6 dicembre 1973. Ha ricevuto la bandiera di Combattimento donata dall’Associazione Marinai d’Italia e dalla Lega Navale Italiana il 29 giugno 1975. L’unità, dopo la sua consegna alla Marina Militare Italiana, ha partecipato ad una Campagna Promozionale in Nord Europa nel giugno del 1977.
Il 16 luglio 1979 ha iniziato una crociera intorno al mondo, insieme alla fregata Lupo, visitando quasi tutte le nazioni Medio ed Estremo Oriente, toccando la costa occidentale degli Stati Uniti d’America ed attraversando il Canale di Panama; ha fatto infine il suo rientro in Italia nel febbraio del 1980. Ha partecipato alla missione in Libano 2, in tre diversi periodi tra il luglio 1983 ed il febbraio 1984. Dal dicembre 1984 al maggio 1988 ha subito i lavori di conversione di “mezza vita”, volti a modernizzare, in particolare il sistema di combattimento e controllo.
Cacciatorpediniere Ardito
Alla fine della conversione in Unità Sadoc, ha ripreso l’attività operativa nella Divisione Navale di cui, è oggi, Unità di Bandiera. Dal 1988 è stato impegnato nelle maggiori esercitazioni nazionali e Nato e quest’anno, dopo ben 15 anni dall’ultima volta, e tornato a passare le Colonne d’Ercole per la Campagna Addestrativa in Nord Europa e la partecipazione al Joint Marine Course 96/2, svoltosi in Gran Bretagna.
E' entrato in Mar Nero, per partecipare all’Esercitazione Classica 96 nell’ambito del programma Partnership for Peace, giungendo prima in Romania e poi Ucraina, a Yalta, insieme a Nave Orsa, prime Unità della Marina Militare a farvi sosta. Caccia multiruolo. lo scafo è ripartito in 16 compartimenti stagni, prora a bulbo con accentuata insellatura.
Cacciatorpediniere Ardito e Audace in disarmo a La Spezia
Nel 1987-90 il caccia è stato ampiamente rimodernato con notevole potenziamento dell'armamento: a fronte dello sbarco del pezzo prodiero sopraelevato da 127/54 mm sono stati imbarcati in posizione centrale i lanciatori per i missili di superficie "Teseo", nonché il lanciatore ottuplo del sistema Albatros per missili Aspide. I cannoni da 76/62 mm del tipo "compatto" sono stati sostituiti con quelli di più avanzata versione "super-rapido".
Dal 1° ottobre 2005 è stata posta in disarmo. Nel settembre del 2006 è stata ammainata per l'ultima volta la bandiera.
Giancarlo Poddighe
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