La finlandese Wärtsilä ha realizzato un innovativo propulore due tempi a sei cilindri da oltre 10mila megawatt, un gigante che brucia sia gasolio sia gas naturale riducendo del 25% le emissioni di C02 e azzerando quelle dei veri e propri inquinanti: ossidi di zolfo (SOx) e di azoto (N0x).
Abbattere le emissioni e soprattutto i costi dei trasporti via mare. Una tecnologia italiana, sviluppata in seno a una multinazionale finlandese, renderà a breve possibile la costruzione di navi con motori in grado di bruciare sia gasolio sia più gas naturale e far si che i trasporti diventino green oltre che più profittevoli a livello globale.
Wärtsilä (una nave su tre al mondo è spinta motori di questa casa finlandese) ha sviluppato un innovativo diesel a due tempi dual fuel che può bruciare gas naturale a bassa pressione, quindi con maggiore sicurezza ed economia di esercizio rispetto ad altre soluzioni tecniche. E l'impiego del gas naturale sembra essere il futuro della propulsione navale che di fronte ha la sfida di rispettare norme sempre più stringenti in fatto di emissioni nocive.
Il propulsore (in consegna dal 2014) è stato sviluppato a Trieste, nella filiale italiana dell casa finlandese, cioè in quella che era la Grandi Motori Trieste (ex Fincantieri) prima dell'acquisizione avvenuta 1997 da parte di Wärtsilä.
Il motore su chiama Rt-flex50DF e la sigla nasconde un dato impressionante: il diametro del pistone, il cosiddetto alessagio, è di ben 50 centimetri, mentre la sua corsa è di addiritura di due metri. Nasce a 6 cilindri e può averne fino a otto per una cilindrata complessiva di 3.200 litri e riesce a generare fino a 11.520 kW (15.600 cv) a 124 giri massimi al minuto nella configurazione a 8 cilindri e circa 13.700 in quella a sei messa a punto dagli ingeneri di Wärtsilä Italia (1.500 persone di cui quasi un terzo laureati). Bruciando gas naturale si riducono del 25% le emissioni di C02 e si abbattono quelle dei veri e propri inquinanti: ossidi di zolfo (SOx) e di azoto (N0x). I primi vengono praticamente azzerati (-99%) i secondi ridotti di ben l'85% rispetto all'alimentazione a gasolio.
Inoltre questo tipo di alimentazione comporta una riduzione delle spese di capitale dell'ordine del 15-20%.
Tutto questo è possibile grazie alla tecnologia italo-finlandese che fa leva su un sistema di manipolazione del gas più semplice ed economico, proprio in virtù delle basse pressioni utilizzate (inferiori ai 10 bar). Inoltre, benefici economici per gli armatori derivano dal fatto che non si devono impiegare impianti di depurazione dei gas di scarico aggiuntivi al fine di soddisfare i futuri requisiti in materia di emissioni.
«La nostra fabbrica di Trieste - spiega Sergio Razeto, presidente e ceo di Wärtsilä Italia - con l'ingresso nella multinazionale finlandese - è cresciuta come sia centro di eccellenza per lo sviluppo e la produzione dei motori, sia anche come sito per la realizzazione prodotti navali come i moduli thruster e le eliche a passo variabile , che fino a pochi anni fa erano costruiti in altri impianti europei e che ora sono realizzati nel nostro Paese».
Di Mario Cianflone da www.motori24.ilsole24ore.com
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