Dalla e una barca chiamata ''Desiderio''
di Lorella Bolelli
di Lorella Bolelli
Non ha avuto il tempo di esaudire quella sua voglia di coniglio in porchetta che gli aveva manifestato a maggio 2010 quando si rividero alla vigilia del concerto inaugurale del tour con De Gregori.
Ma un altro sospeso pesante è rimasto tra Lucio Dalla e Giordano Rosati, il patron del Cantiere Nautico Azzurro di Marotta che nel 2003 ha armato il suo 22 metri Brilla e Billy. «Perché nel 2009 - rivela il costruttore - aveva ordinato un altro scafo ancora più lungo e prestigioso, un 26 metri, sempre tutto in legno, che gli sarebbe costato due milioni di euro più il reso della barca che aveva, un nostro modello 74 Azzurro».
Lucio Dalla sul suo Brilla e Billy - Foto da Chiamamicitta
Il contratto, siglato nel 2002, prevedeva la consegna dello yacht per un prezzo di un milione e mezzo di euro più l’acquisto del Pershing 54, una barca veloce in vetroresina che si era intestato un dipendente del cantiere stesso, cui poi Rosati ha fatturato la nuova immatricolazione. «Ventidue metri e trenta tutti in legno con interni di teak a massello composto da cinque cabine, quattro bagni, una sala di registrazione e adornato con pezzi antichi e unici come la cosiddetta Madonna delle Rose, una scultura incisa su tavole in cotto che Lucio volle collocare ai piedi del letto della camera matrimoniale. E quando arrivò il prete a benedire il varo rimase letteralmente folgorato da quella meraviglia».
« Gli applicai - ricorda ancora Rosati - un prezzo molto conveniente perché lui tirava tirava e io anche se ci rimettevo un po’ ci avrei guadagnato in pubblicità. E così fu, anche perché lui disse a chiunque che quell’opera era la nostra. Arrivarono tv, giornali, un clamore incredibile».
Lucio Dalla sul suo Brilla e Billy - Foto da napoli.repubblica.it
Per un anno e mezzo, il tempo impiegato per costruire l’imbarcazione, Lucio andava praticamente ogni settimana a Marotta e ogni volta si recava a pranzo con Rosati. «Nacque una grossa amicizia e lui venne alcune volte anche nella nostra casa di campagna dove io tengo una specie di zoo, c’è anche un leone, e s’innamorò del mio coniglio in porchetta tanto che quando venne a Senigallia per il concerto con De Gregori fu proprio lui a dirmi ‘Giordano, bisogna che venga a mangiarmi un po’ del tuo coniglio’. Invece poi non ci sono più stati tempo e occasione».
Adesso resta solo sulla carta di un preventivo il suo sogno di farsi una barca più grande, un ventisei metri, per il quale aveva concordato un’aggiunta di due milioni di euro al valore della vecchia Brilla e Billy. «La voleva sempre tutta in legno perché diceva che le più belle dormite le faceva proprio quando era in barca. E sulle nostre non sentiva lo sciacquio dell’onda come invece accadeva sul Pershing che aveva avuto in precedenza».
di Lorella Bolelli - Tratto da www.ilrestodelcarlino.it
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