L'acqua del Re Sole
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
La grande macchina idraulica (detta di Marly) ideata da Arnold de Ville e costruita, tra il 1681 ed il 1684, dai fratelli Rannequin e Paulus Sualem con l’ausilio di 1800 operai e l’impiego di tonnellate di materiale consentì di rifornire le fontane e il castello di Versailles circa 6000 metri cubi d’acqua al giorno.
L’abbondanza d’acqua e la sua utilizzazione nelle spettacolari fontane che adornavano le residenze reali era un elemento fondamentale dell’ostentazione di potere della casa regnante, utile ad ammaliare quella nobiltà che era trattenuta a corte dalla costante ricerca di privilegi e riconoscimenti e che veniva posta in una dimensione onirica e ben lontana dai problemi del paese, fidelizzandone la presenza e sopendo eventuali fronde contestatrici. Fontane e giochi d’acqua costituivano il “gran divertissement” della corte.
Un canale navigabile venne aperto a Versailles, per raggiungere il “Trianon”. Al privilegio della passeggiata sul Canal Grande provvedeva una vera flotta costituita da un Grande Vascello dotato di sei cannoni, armato dal conte di Langeron generale di marina a Tolone, una Galeotta dorata, una Galera, alcune scialuppe e due gondole affidate, quest’ultime, a quattro gondolieri veneziani. Una vera ciurma, tra ufficiali, marinai ed operai navali, era giornalmente a disposizione per le attività, alloggiata in un apposito quartiere chiamato la “Piccola Venezia”.
L’inverno il canale gelato consentiva passeggiate in slitta compresi gli inevitabili incidenti, come ci rimandano le cronache dell’epoca.
A Fontainbleau, altra residenza reale, le passeggiate in barca si svolgevano su tre canali, il cui utilizzo era sottoposto alle rigide regole gerarchiche della corte. Il Re ed i suoi familiari prendevano posto sul “Bucentauro” e navigavano sul canale centrale. Su i due canali laterali barche più piccole trasportavano la nobiltà minore. I canali lunghi parecchie centinaia di metri convergevano in un ampio bacino dove era possibile manovrare, contemporaneamente, a diverse imbarcazioni.
Queste mini crociere erano considerate molto piacevoli e per tanto molto ambite e consentivano, oltre a insperate contiguità con i reali, spettacolari visioni delle centinaia di fontane e giochi d’acqua che adornavano la reggia.
Fabrizio Fattori
Leggi anche: Dalla Senna a Versailles, la Macchina di Marly
Immagine di copertina da: www.baroque.it
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