L'archeologia subacquea è una branca dell'archeologia che racchiude diversi campi di interesse:
archeologia navale:
lo studio della tecnologia riguardante qualunque tipo di imbarcazione e il relativo equipaggiamento;
archeologia sottomarina:
la ricerca dei resti materiali dell'uomo e delle sue attività sul mare, ma anche la scoperta di porti, approdi, navi e carichi mercantili;
archeologia fluviale: lo studio dei resti materiali dell'uomo e delle sue attività sui fiumi (insediamenti, attracchi navali, imbarcazioni);
archeologia lacustre:
lo studio dei resti materiali dell'uomo e delle sue attività sui laghi;
archeologia lagunare:
lo studio dei resti materiali dell'uomo e delle sue attività nella laguna;
archeologia dei pozzi e degli ipogei:
settore atipico che prende in considerazione strutture artificiali o cavità naturali, legate a forme di antropizzazione particolari.
Baia di Santa Sabina (BR) - Ritrovamenti
L'archeologia subacquea, a circa sessant'anni dalla nascita, sta vivendo una tappa importante della sua evoluzione. Lo sviluppo delle conoscenze, sia nel campo della tecnica e dei materiali, quanto in quello della fisiologia, ha consentito il raggiungimento di quote, progressivamente più impegnative, inimmaginabili sino a pochi anni fa.
Di conseguenza, il confronto con relitti sempre più profondi è divenuto tale che, lì dove la tecnica dell'immersione umana non è ancora giunta, ma dove arrivano batiscafi o veicoli subacquei filoguidati, è oramai possibile rilevare, documentare e recuperare giacimenti, relitti e reperti, a quote praticamente abissali.
Crotone - Ritrovamenti di marmi
Questa affascinante scienza, che spesso viene erroneamente confusa con il solo recupero di antichi oggetti sommersi, è costituita da specifiche fasi, metodi, mansioni, materiali, attrezzature e normative.
L'amore per la riscoperta del passato, l'emozione per il rinvenimento di un reperto e la conseguente appassionata opera di ricostruzione e contestualizzazione storica del ritrovamento, necessitano anche di ogni sforzo teso alla tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.
Il ritrovamento dei Bronzi di Riace da parte di Stefano Mariottini in Calabria
L'archeologia subacquea, pur ispirata dalle medesime regole che operano in quella terrestre, proprio a causa del diverso elemento nel quale l'operatore esplica l'attività – sott'acqua – comporta difficoltà particolari, tali da rendere problematico ogni intervento di studio, gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio subacqueo ed anche per questo va considerata come scienza autonoma.
Il ritrovamento certamente più eclatante dell'archeologia subacquea è consistito nel recupero dei c.d. Bronzi di Riace, due statue bronzee risalenti al V secolo a.C., oggi custoditi nel Museo Nazionale di Reggio Calabria.
Isola di Anticitera - Il relitto
Così pure, per importanza ed attualità, è il caso delle ricerche, tuttora in corso, sul relitto di Anticitera, relitto di un naufragio avvenuto nel I secolo a.C. in prossimità dell'isola di Anticitera, ritrovato per caso nel 1900 da un equipaggio di pescatori di perle, a bordo del quale fu ritrovata la Macchina di Anticitera il più antico calcolatore meccanico conosciuto.
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