Pensate alla Sardegna e si materializza il traghetto passeggeri. Purtroppo fumoso e inquinante. Anche se il servizio è migliorato ed è stato reso accettabile negli ultimi anni. 

Se girate la manovella del tempo i porti/approdi dell’isola non erano il ponte per l’accesso di milioni di turisti, ma basi commerciali che disegnavano una rete di relazioni, potere e denaro o il suo equivalente in tutto il Mediterraneo. 

Tharros - Foto da DEPOSITPHOTOS

La storia è veramente molto antica e risale al neolitico quando convergevano rotte tra Sardegna e penisola a base di ossidiana: pietra vetrosa e soprattutto tagliante. Arma e strumento di caccia. Molta preziosa per l’economia isolana dell’epoca. 

E poi l’esplosione con l’arrivo di popoli geniali e ricchi di spirito d’iniziativa come i fenici che sapevano navigare e conservare il cibo.

Tharros - Foto da DEPOSITPHOTOS

Più che colonizzare aprirono basi commerciali, filiali  del loro sistema di scambio nell’isola.

Una delle più conosciute è Tharros. Siamo all’estremità meridionale della penisola del Sinis. Fondata alla fine dell’ottavo secolo avanti Cristo dai fenici,a cui poi si sostituirono nuove genti e nuove culture in età punica, romana, imperiale, paleocristiana e altomedievale.

Penisola del Sinis - Foto da DEPOSITPHOTOS

Il metissage culturale dell’isola, prima del buio dell’età contemporanea quando le coste vedono meno gente, si ascoltano meno lingue e pochi scambi commerciali. Ci si ritira all’interno. Un’isola che vive poco il mare.

Ma è affascinante a pensare a questa storia di apertura e creatività. Soprattutto dell’epoca fenicia pochi grandi monumenti ma un’estesa presenza commerciale e residenziale.

Tharros - Foto da DEPOSITPHOTOS

Ma gran rispetto dei morti come si legge  nelle due necropoli che registrano questa indiscutibile attenzione per l’aldilà. 

Incantevole perdersi nel reticolato archeologico, approfondire una piccola grande storia del Mediterraneo a pochi metri da un mare da favola. 

Tharros - Foto da DEPOSITPHOTOS

Ho scritto tanto dei fenici ma il bello di Tharros sono anche le successive stratigrafie  punica - con il tempio monumentale o delle “semicolonne doriche” -  e romana con gli  impianti termali, l’acquedotto e il castellum aquae.

Grande storia e bel mare in cui immergerci per gustare il fresco mare della costa occidentale della Sardegna.

Gian Basilio Nieddu

In copertina Tharros - Foto da DEPOSITPHOTOS