La sartoria del vento
di Antonella Panella
di Antonella Panella
Cime, bozzelli, paranchi, rinvii, un gioco di coordinazione e precisione. In gioco forze della natura, il vento e il mare, e umane, che al di là dei muscoli poggiano sulla coordinazione e affiatamento dell’equipaggio ma prima ancora di un team di tecnici che mettono a punto l’imbarcazione, a partire dalla scelta delle vele alla messa a punto dell’imbarcazione con un buon lavoro di rigging.
Il lavoro del velaio è un lavoro complesso che richiede non solo conoscenze tecniche necessarie per la realizzazione delle vele, ma anche una buona capacità di relazione col cliente e di interpretazione delle esigenze dello stesso che vanno coniugate al meglio con le possibilità tecniche a disposizione per ottenere un prodotto custom di alta qualità.
A guardarle possono sembrare simili o uguali tra loro, eppure ogni vela è un oggetto custom, unico, “tagliata e cucita” proprio per quella particolare imbarcazione, come un abito sartoriale di alta moda. Le barche, anche quando di serie, presentano sempre delle differenze con le loro “gemelle”. Al pari di un abile mastro di alta moda, il velaio traduce questa unicità fatta di misure, dettagli tecnici, materiali ed esigenze del suo cliente e realizza un prodotto performante ed esclusivo.
La raccolta di informazioni e dettagli da sviluppare avviene col sopralluogo sullo yacht da invelare. In quell’occasione si individuano le misure di cui tener conto che saranno inserite nel software a disposizione della veleria: altezza e larghezza massima, la curvatura dell’albero, le tensioni in gioco e di tutti gli off set della vela da produrre come dimensionamento dei grilli, dei carrelli delle rotaie e altri. (foto 1)
Foto 1 - Collaudo consegna vele - misurazione dei soft hanks o mandorline
Il software che alcune velerie hanno sviluppato al proprio interno, contribuendo anche in questa fase ad un prodotto customizzato, interfaccia i dati rilevati con dei” molde”, individuando gli stampi vincenti proprio per quello yacht. Altre velerie invece utilizzano software che sono in commercio e quindi più standardizzati, dove la differenza di prodotto è data dall’interpretazione e uso delle singole velerie. (foto 2)
Foto 2 - La veleria - Il pianale
È sul pianale che si svolge la parte operativa, quella del taglio e assemblaggio dei ferzi, in caso di vele pannellate, di incollaggio, in caso di vele in membrane. (foto 3-4)
Foto 3 - La fase di assemblaggio
Foto 4 - il pianale il taglio a caldo, in genere usato per i copri boma ed accessori in tessuto acrilico
Le vele pannellate sono generalmente indicate per la crociera o per le vele di poppa. La robustezza della vela è data dalla grammatura (peso) del materiale e dal taglio e dalla disposizione dei ferzi. I tessuti sono in genere in trama e ordito oppure si usano i laminati, tessuti che al proprio interno hanno fibre in poliestere o aramidico fino ad arrivare al carbonio. Le vele in membrane, generalmente scelte per le imbarcazioni da regata, richiedono meno lavoro sul pianale. In genere la lavorazione di queste avviene nei laminatoi, dislocati in diversi punti del mondo a seconda del brand scelto dall’armatore.
Sul pianale vengono realizzate tutte le fasi di rifinitura delle vele: i rinforzi degli angoli, le bordature della balumina, inferitura e base e gli accessori - applicazione dei compressori, stecche, garrocci, numeri velici. (foto 5-5 bis-6-7)
Foto 5 - in veleria- qui l'operaio cuce e rifinisce i dettagli della vela
Foto 5 bis – Dettaglio
Foto 6 - il pianale - si applicano gli accessori alla vela, i numeri velici
Foto 7 – Dalla vela
Le vele membrane contribuiscono a garantire ancora una volta un progetto custom. Hanno una struttura a sandwich costituita da una fibratura (polietere, aramidico, carbonio) tra due lamine di mylar.
A differenza del tessuto laminato in cui la fibratura ha un orientamento prestabilito, nella membrana il progettista stabilisce la forma e la fibratura di ciascun pannello, concentrando più fibra nei maggiori punti di sforzo e diradandola laddove la vela sarà sottoposta a minori sollecitazioni.
Una volta pronta la vela si torna a bordo per il collaudo, la “prova dell’abito”. È li che il velaio fa ricorso anche a tutta la sua conoscenza ed esperienza. Una volta armate, le vele nuove si provano in navigazione regolando le tensioni delle sartie e degli stralli. (foto 8-9-10)
Foto 8 - Preparazione e controllo delle vele - si esegue sia in fase di collaudo che prima e dopo la regata. le stecche che danno più forma e rigidità alla vela vengono inserite prima della regata e tolte dopo.
Foto 9 - Collaudo consegna vele - controllo tra la flessione dell'albero e la randa
Foto 10 – Controllo delle drizze, pulegge, sartie molte sono le operazioni che si svolgono salendo sull'albero
Spesso accade che il velaio faccia un lavoro in coordinazione con altri tecnici a bordo per la messa a punto delle imbarcazioni così il suo si intreccia con quello dei progettisti o dei cantieri.
La veleria seguita per questo articolo, ad esempio, ha sviluppato e investito anche nell’attività di rigging, Le foto che seguono mostrano il coordinamento con un cantiere per un’operazione molto complessa, l’alberamento di uno yacht di 107 piedi. (foto da 11 a 16)
Foto 11 - Alberamento di un 107' - si vara lo yacht da alberare. L'alberamento avviene in acqua
Foto 12 - Alberamento di un 107' - preparazione e movimentazione del boma e poi dell'albero di mezzana alto 30mt
Foto 13 - Alberamento di un 107' -preparazione delle fasce e della gru
Foto 14 – Alberamento di un 107' - preparazione e movimentazione del boma e poi dell'albero di mezzana alto 30mt
Foto 14 bis - Alberamento di un 107' - preparazione e movimentazione del boma e poi dell'albero di mezzana alto 30mt
Foto 15 -il gruista si accorda sulla manovra che eseguirà
Foto 16 – La barca da alberare
Testo e foto Antonella Panella
Editing Carlo Zazzera
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