Un parco nautico di oltre 600 mila unità, di cui il 90% costruito in vetroresina, con una obsolescenza di imbarcazioni che si aggira sul 4% annuo e la necessità di organizzare la rottamazione degli scafi, la successiva demolizione, il disassemblaggio del prodotto per il recupero dei componenti riutilizzabili.
Presentato lo scorso anno, il progetto Revyta (REcupero Vetroresina Yacht Treni cAmper), è nato per proporre un modello industriale sostenibile per il riciclaggio della vetroresina, tuttora inesistente in Europa, dato il notevole impatto ambientale, paragonabile ad altri settori più evoluti come quello automobilistico, del principale materiale che rende l’imbarcazione “inquinante” data la complessità materica e la difficoltà di disassemblaggio.
Dopo la fase di approfondimento e analisi sulle tecniche e meccaniche dismaltimento, riciclo e riuso, è stato avviato lo stadio di test e sperimentazione con tecniche innovative per lo smontaggio e dismissione di una imbarcazione tramite robot e un test di impianto pilota per la pirolisi, messo a punto dalla società Korec Srl, titolare del brevetto sul processo. Al contempo è stata impostata la ridefinizione degli standard di progettazione industriale per migliorare le operazioni di recupero del materiale vetroresina dai prodotti dei settori partner di progetto, l’inquadramento normativo del processo di pirolisi e regolatorio dei materiali recuperati dalla VTR e il protocollo tracciabilità dei rifiuti in VTR.
Degli aggiornamenti e degli sviluppi Revyta, se ne parlerà in due tavole rotonde dove sarà presente Pietro Angelini, direttore di NAVIGO in qualità di rappresentate del team di progetto, all’interno del MetsTrade di Amsterdam, prima fiera europea di attrezzature, materiali, sistemi e servizi per il settore marittimo, in programma dal 19 al 21 novembre.
Gli appuntamenti sono fissati per mercoledì 20 novembre al Construction Material Pavilion per l’incontro incentrato sulle ultime tendenze e soluzioni in materia di garanzia della qualità e prove sui materiali organizzato da Simonetta Pegorari e moderato da Aaron S.Porter, editore del magazine BoatBuilder magazine e che vedrà la partecipazione di esperti del settore come Stefano Beltrando di QI Composites, Paolo Schito del Politecnico di Milano, Mario Malinconico del CNR.
Giovedì 21 novembre, l’I-nnovationLAB dello show ospita il panel di aggiornamento e avanzamento sui progetti legati ai fine vita degli yacht, promosso dal giornalista Peter Franklin. Oltre ad Angelini, saranno presenti, Albert Willemsen consulente ICOMIA, Willem Dekker presidente dell’European Boating Association (EBA), Albert Busschen professore associato dell’università di Windesheim, Antimo Di Martino di UCINA, Enrico Benco direttore di GS4C (Go Sailing for a Change), Evan Ridley, manager del Rhode Island Fiberglass Vessel Recycling (USA), Marnix Hoekstra direttore creativa di Vripack Yacht Designers, Mario Malinconico del CNR, Pål Hernes titolare della società Improve AS e Philip Easthill segretario generale dell’European Boating Industry.
Revyta mira a sviluppare una piattaforma integrata per gestire l'intero processo di riciclaggio, utilizzando al meglio le tecnologie già sviluppate, per ottenere fibre e resine ad alto valore aggiunto.
Il progetto ha un finanziamento di 1,5 milioni di euro (di cui la metà cofinanziata dalla Regione Toscana), ottenuti grazie alla partecipazione al Bando dell’Unione Europea POR FESR 2014-2020 – azione 1.1.5 sub-azione a1 - Bando 2 “Progetti di ricerca e sviluppo delle MPMI”).
L’obiettivo – previsto per il 2020, anno conclusivo di Revyta – è quello di costituire una piattaforma integrata per gestire l’intero processo di riciclo, utilizzando al meglio le tecnologie già oggi sviluppate, partendo dalla robotica per il disassemblaggio e la selezione dei materiali, fino al loro trattamento con un brevetto chimico in sperimentazione per ottenere fibre e resine ad alto valore aggiunto.
L’azienda capofila del progetto è il cantiere navale EFFEBI spa (Viareggio), che guida un raggruppamento formato da imprese (SNIAP Srl di Livorno, operativa nella progettazione del settore dei trasporti ferroviari; DIFE spa di Serravalle Pistoiese, attiva nel settore gestione dei rifiuti industriali; FLASHPOINT Srl di Cascina, società che si occupa di consulenza e formazione nell’ambito delle sostanze/miscele chimiche) ed organismi di ricerca (Consorzio Polo Tecnologico Magona, Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e Dipartimento architettura dell’Università degli studi di Firenze).
Collaborano al progetto la societàKorec srl, NAVIGO, il Distretto Tecnologico per la Nautica e la Portualità Toscana,ilDistretto tecnologico ferroviario toscano,il Distretto Interni e Design della Toscana.
Il Progetto Revyta ha il sostegno della Guardia di Finanza, che ha messo a disposizione una propria imbarcazione per la attività di sperimentazione.
Barbara Pieroni
Ufficio stampa Navigo
Foto di copertina da ormeggionline.com
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