L'altra Saint Tropez, le Musée de l’Annonciade
di Tealdo Tealdi

di Tealdo Tealdi
Nella perla della Costa Azzurra, dove i più importanti pittori hanno trovato ispirazione per le loro opere, esiste un luogo dove tanti capolavori vengono conservati ed esposti per un turismo culturale di altissimo livello.
La vita del paese ha sempre ruotato intorno al mare e al porto, e come avrebbe potuto essere altrimenti, quando addirittura l’origine del suo nome è legata al corpo del martire Caius Silvius Torpetius, l’intendente di Nerone decapitato nel 68 dc per non aver voluto abiurare alla sua fede e che approdò sulle sue spiagge. (Vedi Arte Navale 72)
August Pegurier - La procession à Saint Tropez – 1907- Nato sul posto nel 1856, ha potuto assistere all’aumento dell’importanza del villaggio da un punto di vista artistico, continuando la lezione degli impressionisti.
Prima di diventare luogo d’incontro del jet set, del gossip e del turismo, spesso mordi e fuggi, Saint Tropez è stato difatti un porto tranquillo, una terra che ha attratto i pittori affascinati dai suoi colori e dalla sua luminosità.
Il porto pieno di tartanes ha lasciato posto, poco alla volta, a maxi yachts e meravigliosi velieri, soprattutto durante le regate della Giraglia e delle Voiles de Saint Tropez,quando una folla incredibile si concentra sui moli, illuminata da una luce che è la stessa da sempre.
Henri Lebasque - Port de Saint Tropez – 1906 - Nel 1924 scopre e s’installa sulla Costa Azzurra, dove dipingerà la maggior parte delle sue opere, facendogli guadagnare la qualifica di “pittore della gioia e delle luce".
Sarà merito del vento, il Mistral, in provenzale mistrau, che soffia impetuoso e che mantiene puliti i cieli, certo che verso sera, quando la brezza che soffia quotidianamente e che fa felici i velisti si calma, le spiagge e il porto si animano di molta gente che osserva il tramonto e poi si volta verso l’entroterra per godere dello scuro profilo del Massiccio des Maures, che fa da cornice a una immutabile tavolozza di colori.
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Pierre Bonnard - Le port de Saint-Tropez | Francis Picabia |
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Charles Camoin - La fenetre ouverte sur le port de Saint Tropez – 1925/1926 - |
Ed è proprio ancora dal mare, a bordo del suo yacht L’Olympia, che nel 1892 arriva Paul Signac, facendo da apripista a molti pittori, come lui conquistati dal piccolo porto di pescatori, uno dei soggetti più ripresi da tutti in innumerevoli quadri.
“Qua ho di che lavorare durante tutta la mia esistenza, è la felicità che ho appena scoperto” e in effetti il suo stile pittorico è stato influenzato dalla luce particolare del luogo, che gli aveva fatto adottare una pennellata più larga e meno sistematica.
Camoin non aderì mai pienamente alla rivoluzione cromatica fauve, anche se viene considerato uno di loro: rimase sempre vicino a Matisse, di cui fece un noto ritratto, ma ammirò anche Cézanne, Renoir e Bonnard.
Paul Signac - Sisteron - 1930
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Charles Camoin - La place aux herbes -1905 |
Già negli anni ’20 si palesò il desiderio di creare un luogo che raccogliesse sul posto la testimonianza del passaggio di alcuni dei più grandi artisti.
Il primo nucleo del nascituro museo fu messo a disposizione nel 1937 dal prefetto del Var, utilizzando l’antica Chapelle de l’Annonciade del XVI sec, ma fu solo grazie all’opera e all’appoggio del mecenate Georges Grammont, che il Musée de l’Annonciade poté aprire, nella forma attuale, il 10 luglio 1955.
Gli spazi non sono molto grandi e le collezioni si concentrano su un breve periodo, che va dal 1890 al 1950, ma può essere considerato come il primo museo dell’arte moderna francese, in quanto la creazione degli altri risale ai primi dell’800.
Musée de l’Annonciade - I piani del museo
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Museo estreno |
Vi sono essenzialmente rappresentati tre stili: neo impressionisti, nabis e fauve.
Ma la sua unicità risiede nel fatto che è possibile vedere le opere là ove sono state create, facendo sì che l’insieme della collezione sia di una coerenza e unità rara.
Inoltre si può, affacciandosi alle sue finestre, riconoscere il panorama originale, rappresentato dal porto e dai suoi moli.
L’unica variante il tipo di barche che lo frequentano, allora da pescatori a vela, ora il massimo che offre il mercato, non sempre di buon gusto.
Andre Dunoyer de Segonzac-Port de Saint Tropez
André Dunoyer de Segonzac è considerato il primo pittore di Saint Tropez, dove soggiorna durante la bella stagione, in affitto nella casa di Signac, pur vivendo una vita da nomade, alla ricerca di soggetti in tutta la Francia. È molto legato a quei momenti e a quella località, che gli fa dire negli anni ‘50: “Non ho dimenticato il periodo eroico degli indipendenti, quando eravamo raggruppati intorno a Paul Signac e Maximilien Luce, dentro quegli studi dove l’Arte viva e autentica si esprimeva al di là delle forme accademiche, o delle tendenze letterarie e sistematiche”.
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Le sentier cotier |
Dopo Signac, sono molti i pittori che vi soggiornarono a lungo, lasciando il ricordo della loro presenza nelle tele esposte.
I più rappresentati sono i neo impressionisti o puntinisti, con Georges Seurat e Signac, che negli ultimi 15 anni della sua vita, si dedica principalmente all’acquarello, per esprimersi con una tecnica più libera, spontanea e pratica.
Il secondo stile presente è quello dei nabis, dalla parola ebraica che significa profeti, lanciato da giovani artisti che vogliono così affermare il desiderio di dare un nuovo impulso alla pittura:
Edouard Vuillard, Félix Vallotton, Maurice Denis, Kerr-Xavier Roussel e Pierre Bonnard rappresentano un movimento animato da Paul Gauguin.
Charles Camoin - La-place des Lice
Albert Marquet - Les maisons du port
Il terzo, il fauvismo, comprendeva Henri Matisse, la cui personalità e stile spiccavano sugli altri, ed altri artisti come Charles Camoin, André Derain, Henri Manguin, Albert Marquest, Georges Rouault e Maurice de Vlaminck, a cui si unirono Georges Braque, Raoul Dufy e Kees Van Dongen.
Furono beffardamente etichettati come fauves (bestie selvagge) per l’uso “selvaggio” del colore, per certi versi simile all’espressionismo, anche se Dufy spicca per la leggerezza e allegria del tratto.
Fra gli importanti eventi dell'Annonciade un’importante mostra nel 2013 su Maurice de Vlaminck, focalizzata appunto sul periodo fauve dell’artista che va dal 1900 al 1914.
Il cubismo è poco presente, anche se con nomi di rilievo: Maurice Utrillo, Suzanne Valadon e Marie Laurencin espongono tele raffinate mentre le statue di Aristide Maillol, con le loro rotondità, contribuiscono all’atmosfera felice del posto.
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Jean Paul Monery |
Il numero dei visitatori che ogni anno varca la sua porta è importante: “Sono quasi 60.000, essenzialmente francesi e inglesi”, ci dice il direttore Jean-Paul Monery, “purtroppo gli italiani non sono molti, attratti più dagli aspetti ludici e modaioli della località, ma il loro numero è in crescita, merito di una posizione strategica del Museo, davanti alla quale passano ogni giorno migliaia di persone”.
Ed è proprio così e uscendo da questa oasi di tranquillità e cultura troverete sul molo decine di pittori e se volete portare con voi un piccolo ricordo della visita non esitate, anche se il più delle volte la qualità lascia molto a desiderare, ma potrete ben dire di aver voluto godere dell’atmosfera magica del posto e di esservi fatti prendere e rapire dallo spirito dei tanti veri artisti che li hanno preceduti. Ma non si sa mai, fra loro si può sempre celare uno che tra qualche anno sarà famoso, anche lui contagiato da questo villaggio, luogo d’ispirazione pittorica.
Di Tealdo Tealdi
Tratto da www.altomareblu.com
Place Grammont
83990 Saint-Tropez
Tel : 33 (0)4 94 17 84 10
Fax : 33 (0)4 94 97 87 24
annonciade@ville-sainttropez.fr
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