La flotta dei Templari
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
Su questo ordine di monaci guerrieri, istituito in terra santa negli anni successivi alla prima crociata (1096), incombe il fascino misterioso di molteplici leggende, che lo hanno reso, nei secoli oggetto di approfondimenti più o meno veritieri.
Il loro scopo prevedeva la protezione dei pellegrini che a seguito della conquista di Gerusalemme si recavano in quelle terre sempre più numerosi, ma il loro operare comprendeva anche la salvaguardia dei luoghi santi, delle reliquie e di tutte quelle conoscenze esoteriche minacciate dai non credenti.

Cavalieri Templari - Immagine da freeforumzone.leonardo.it
Non a caso il loro nome viene accostato all’Arca dell’alleanza e al Santo Graal. Distinti dalle eroiche azioni espresse in battaglia, sostenuti dalla chiesa e dalla nobiltà europea riescono ben presto ad affermare la loro veste bianca/nera con croce rossa a bracci smussati a cuneo (croix patté), come sinonimo di potere al servizio del bene della comunità cristiana.
A questo corrisponde anche uno smisurato potere economico, rapidamente raggiunto non solo grazie a donazioni e lasciti ma anche grazie a sistemi finanziari ed organizzativi efficientissimi (banche,commercio,agricoltura), che li mette in grado di erigere in tutta Europa e nel bacino mediterraneo castelli, roccaforti, cattedrali (Chartres).
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| Filippo il Bello, Re di Francia |
A causa di questo loro potere, che li rendeva insofferenti alle alte gerarchie, i Templari entrano in aperto conflitto con altri ordini cavallereschi come i Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni (poi divenuti Cavalieri di Malta) e successivamente con la chiesa di Clemente V che opportunamente sollecitata da Filippo il Bello, Re di Francia e grande debitore dei Templari, decreta l’annientamento dell’ordine nel 1314, scrivendo una delle pagine più violente della storia dei quei secoli.
Il Gran Maestro dell’ordine, Jacques de Molay, viene arso vivo a Parigi, sull’Île de la Cité, dopo anni di torture, con l’accusa di eresia, apostasia ed empietà, e con lui migliaia di altri in tutta Europa. La maledizione di de Molay espressa in punto di morte, si avvererà nel giro di pochi mesi: i suoi persecutori moriranno a loro volta.
I superstiti, privati delle loro ricchezze, si fusero in altri ordini cavallereschi, come i Cavalieri Teutonici, continuando a combattere gli infedeli, o mutando il loro nomi in Cavalieri di Cristo. Altri si dispersero nei porti di Portogallo e Scozia, luoghi giudicati sicuri, dove avevano trovato riparo le numerose navi di cui un tempo l’Ordine disponeva in gran numero e che avevano lasciato in gran fretta il porto templare di La Rochelle dopo l’inizio delle persecuzioni dando vita alla leggenda della flotta scomparsa dei Templari. Secondo alcuni una buona parte della flotta residua venne impiegata in azioni di pirateria, sia nel Mediterraneo che nell’ Atlantico, azioni volte a colpire interessi marittimi del Papa e dei suoi alleati, perpetuandone, così, il conflitto.

La Jolly Roger - Immagine da www.teladoiofirenze.it
Teoria confortata dal fatto che in quel periodo (XIV-XV sec.) le azioni di pirateria si moltiplicarono sensibilmente. Leggenda dice che venne adottata la bandiera con il teschio e le ossa femorali incrociate, mutuata dalle tombe templari scozzesi, chiamata “Jolly Roger” dal nome di Ruggero di Sicilia, templare normanno, soprannominato il “gaio” (Jolly), per la sua amabilità del buon vivere.
Tale icona caratterizzerà in modo inequivocabile le navi pirata dal XVII secolo. Inoltre la flotta templare, la grande esperienza marinara e la conoscenza cartografica dei cavalieri contribuiranno, successivamente, ad attivare quelle imprese di navigazione che consentiranno l’acquisizione di nuove conoscenze geografiche, e che porteranno alla scoperta di interi nuovi continenti.
Fabrizio Fattori
Foto di copertina da www.icavalieritemplari.it
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