La Ferrovia Roma Ostia: ''Tutti ar mare''
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
Roma non è mai stata una città di mare anche se questo è stato strumento così essenziale da essere definito “Mare nostrum”, nell’intima profonda consapevolezza che senza di esso Roma sarebbe stata un’altra, forse più modesta, realtà.
Questo legame è stato da sempre percepito come essenziale e per appagare il quale si è ipotizzata, sin dai primi anni del XX secolo, una via rapida al suo raggiungimento. L’idea che avrebbe reso possibile questo desiderio risale al 1904 e al successivo luglio del 1909 quando il Consiglio Comunale approvò un progetto in tal senso.
Già nel 1903 il comitato “Pro Roma Marittima” aveva pensato ad un porto e ad un borgo sul litorale prospiciente la capitale che finì per essere lo sbocco ideale della futura ferrovia. Su questa idea si inserì (1913) lo sfortunato ed utopico progetto del “Centro Mondiale della Comunicazione” dello scultore norvegese H.C. Andersen, che avrebbe dovuto essere realizzato nell’area compresa tra Roma ed il mare e di cui rimangono dettagliatissimi e faraonici piani di realizzazione.
Molti anni passarono a testimonianza che anche in tempi passati la burocrazia e le disquisizioni politiche erano in grado di affossare quel dinamismo che i nuovi tempi andavano imponendo. Poi confortati dalla legge 500 del 27 aprile 1916 i lavori ebbero inizio (quasi due anni dopo). Lavori, condotti sotto il patrocinio della S.E.F.I. (Società Elettroferroviaria Italiana), cui presero parte, tra gli altri, prigionieri di guerra austriaci e che si conclusero, dopo trionfali cerimonie di “Posa della prima pietra” nel luglio del 1923 cui succedette la formale inaugurazione il 10 agosto 1924.
L'originario fabbricato della stazione di Marina di Ostia distrutto ne 1944
Il progetto iniziale prevedeva una linea con doppio binario e una stazione di arrivo a piazza Venezia, idea poi abbandonata in favore della stazione di porta San Paolo, realizzata, come le altre, da Marcello Piacentini, dove in quella domenica di agosto si accalcarono folle considerevoli di romani entusiasti unitamente a personalità politiche del nuovo regime e alla curia romana.
La locomotiva a vapore Tender 910 delle FF.SS. n° 910045 con cinque vetture più una panoramica, lasciata la stazione carica di illustri invitati e tra fischi e fanfare si avvia ansimando sul nuovo percorso di circa 25 chilometri, che la porterà a Nuova Ostia in meno di un’ora costeggiando prevalentemente il percorso della via Ostiense.
All’arrivo altre cerimonie di giubilo capitanate da quella comunità di bonificatori romagnoli presenti nell’area costiera sin dal 1884, accomunati nel vernacolo con Mussolini che rese ancora più intima e popolare la cerimonia. La costruzione della ferrovia diede ulteriore impulso allo sviluppo edilizio del litorale con vocazione turistico balneare, con tra l’altro, la splendida “Rotonda Roma” distrutta nel 1943 dai tedeschi in ritirata, oltre alla valorizzazione di Ostia antica e di Ostia medievale e alla realizzazione di un idroscalo rimasto in funzione per pochi anni.
Quel tratto di ferrovia che nel momento dell’inaugurazione costituiva un tratto extraurbano è divenuta nel tempo metropolitana, capace di gestire migliaia di transiti giornalieri tra Roma e una delle sue città satelliti, oltre a consentire, ancora oggi quell’afflusso di romani che aspirano, nei mesi estivi, al ristoro nelle acque del proprio mare.
Fabrizio Fattori
Leggi anche: Ostia: la storia del Lido di Roma
In copertina la stazione di Porta San Paolo della Ferrovia Roma - Ostia Lido - Da www.clamfer.it
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