Cefalonia, due passi nell’azzurro del mar Ionio
di Junio Tumbarello

di Junio Tumbarello
Cefalonia è tutto quello che potete immaginare della Grecia in una botta sola. Con un mare speciale, un paesaggio unico e gente cordialissima, questo pezzo di terra sullo Ionio è praticamente una Grecia in miniatura. Gli dei (tranne il gigante Encelado che nel 1953 sferrò su di essa il suo terribile colpo) si sono mostrati davvero generosi con Kefallinia (in greco).
Un’isola ancora selvaggia, da camminare, vivere, mangiare con gli occhi e con la bocca, con acque di un azzurro inventato solo per lei.
Il suo paesaggio è lussureggiante: un affascinante susseguirsi di montagne, prati selvatici, verdissimi vigneti e baie appartate lambite da acque di color smeraldo e turchese.
Spaiagge di Cefalonia - Foto di pilarspin da Pixabay
Immersi nell’aria profumata degli oleandri e dei pini, frastornati dal suono dei campanacci delle capre che si aggirano felici per tutta l’isola, è impareggiabile scoprire quest’angolo dello Ionio, noto per l’eccidio della divisione Acqui (da cui è stata tratta la storia del libro e del film Il mandolino del Capitano Corelli) da parte dei tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
Un’isola magica che conserva ancora il fascino della Grecia più autentica. Imponente, piena di natura e di incantevoli e candide spiagge, una fra tutte Myrtos beach, un sogno divino divenuto realtà. Dalla sabbia (piccolissimi ciottoli) bianchissima e dal mare blu cobalto è considerata una delle trenta spiagge più belle del mondo.
La parte occidentale, quella della baia di Argostòli e della penisola di Paliki ha un profilo molto scosceso e roccioso, mentre quella orientale ha una morfologia più mite.
Cefalonia al tramonto - Foto di Skipperbill da Pixabay
Al centro dell’Isola è posto monte Enos (da cui prende nome lo splendido parco nazionale tutt’intorno) con la sua vetta più alta Mega Soros di 1.628 metri. Attraversando boschi di abeti neri, anche la sua cima è raggiungibile.
Cefalonia è la più grande delle Isole Ionie. Noi l’abbiamo percorsa in lungo e in largo, scoprendo alcuni percorsi per camminatori che, immergendosi tra boschi di roverelle e pinete, giungono in piccole baie nascoste dal mare cristallino.
Come quelli che partendo a Erisos, nella parte settentrionale dell’Isola, da Antipata portano a Fiskardo (che deve il suo nome alla storpiatura di Roberto il Guiscardo, il “diavolo del mare” signore di Sicilia e Calabria che cercò di conquistare le isole Ionie) e giungono alla spiaggia di Emblisi e, qualche passo dopo fino alla meravigliosa Kimilìa beach.
Cefalonia - Foto di marcofibula da Pixabay
Una vecchia rete di mulattiere è stata pavimentata, ma fortunatamente alcune tracce sono rimaste intatte. In particolare, un sentiero di moderata di difficoltà è quello che, se decideste di visitare questa splendida isola, potrete percorrere da Fiskardo fino a Capo Dhafnoudi e ritorno: un percorso di 10,2 chilometri che si dipana su asfalto e tra una rigogliosa vegetazione mediterranea con un dislivello totale di 322 metri. I tracciati sono tutti ben segnalati da cartelli e simboli in bianco e in blu posti dalla cooperativa “Path of Greece”.
Imperdibile, nei dintorni di Sami, la visita alle grotte di Melissani e di Drogarati. La prima visitabile in barca o a piedi è un vero spettacolo della natura. Un lago interno alla grotta e dalle acque limpidissime, il cui soffitto è crollato in seguito al terremoto del 1953, consente di guardare il cielo e ammirare la luce del sole che si immerge sino al fondale.
Drogarati, con la sua immensa Sala dell’Apoteosi e la sua eccellente acustica è stata teatro di esibizioni famosissime come quella della Callas. Ma di questo e di altri tesori naturalistici di Cefalonia, vi racconteremo la prossima volta. Intanto, buon viaggio.
Junio Tumbarello
Trattto da rivistanatura.com
In copertina Foto di Nina Evensen da Pixabay
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