Britannia rule the waves !
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
In questi versi poetici risiede lo spirito marinaro di una intera nazione che dal 1740 accompagnavano il legittimo orgoglio di ogni singolo marinaio.
Malgrado questa professione di patriottismo, per tutto il XVIII secolo le condizioni di chi operava nella Marina Reale erano assimilabili a una forma di legittimo schiavismo e a lungo non fu sufficiente la gratitudine di un’intera nazione per le molteplici vittorie a garantire loro una vita decente.
Lo stesso arruolamento avveniva forzosamente attraverso spregiudicate “press-gang” che mettevano, spesso, in atto veri e propri rapimenti. Solo una minima parte degli equipaggi era costituita da volontari integrata periodicamente da massicce quantità di forzati sempre più numerose in tempo di guerra. La paga era scarsa, spesso pagata in ritardo e sotto forma di una sorta di assegno che poteva essere convertito esclusivamente presso appositi uffici londinesi.
Per i marinai impossibilitati ad accedere a questi uffici, perché dislocati in porti periferici, gravava una ulteriore riduzione costituita dalle commissioni da riconoscere a solerti intermediari che monetizzavano, lucrando, la paga.
Le condizioni a bordo erano pessime: pessimo cibo e scarso confort, scarse le condizioni sanitarie anche per le patologie connesse ad un’alimentazione deficitaria che dava luogo a malattie invalidanti come lo scorbuto.
Anche la disciplina di bordo veniva mantenuta attraverso pesanti punizioni per ogni singola, banale, trasgressione. I marinai non potevano contribuire alle scelte di navigazione degli ufficiali pena la morte. Viene ancora ricordato il naufragio di parte della flotta e delle numerose vittime da questo causate, per la negligenza del capitano che sollecitato dalle osservazioni di un marinaio non solo non volle seguire i suoi suggerimenti ma diede immediata disposizione alla sua impiccagione per questa “imperdonabile” intromissione.
Lo stesso capitano morì, per giustizia divina, a seguito del naufragio. A fronte di questa pesante situazione ci furono azioni collettive mirate ad un miglioramento economico e disciplinare, sostenute anche da una nuova sensibilità legata al riconoscimento dei diritti dell’uomo diffusi a seguito della rivoluzione francese e ripresi localmente da Thomas Paine. Veri e propri scioperi spesso soffocati con la forza che non diedero risultati apprezzabili e che, al contrario, diedero spazio ad inasprimenti sempre più severi.
Fabrizio Fattori
© Copyright 2011-2025 - Nautica Report - Reg. Tribunale di Roma n.314 - 27-12-2013 - Editore Carlo Alessandrelli - Un marchio Wave Promotion srls - P.Iva: 12411241008
Ti Potrebbe Interessare Anche
L'uomo e il mare - JFK
Prima di diventare presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy aveva servito il suo Paese a bordo delle spericolate PT Boat e, una...
Montecristo un paradiso ritrovato
Sappiamo quanto l’uomo non sia spesso in grado di godere di quanto la natura offra, e veda in questa una sola opportunità di sfruttamento...
U-Boot: cacciatori silenziosi
U-Boot è il termine tedesco per indicare genericamente sommergibili. Gli unici U-Boot che possono essere considerati sottomarini sono quelli che...
Donoussa. Convocati dall'isola del Diavolo
''Più vado per mare, più lo capisco: nulla è casuale.'' Pensiamo sempre che sia il vento a guidare la nostra rotta e in parte...
Alexander Robertson & Sons, una storia tutta scozzese
Alexander Robertson iniziò la riparazioni di barche nel 1876 in un piccolo laboratorio di Sandbank, Argyll e diventò uno dei più...
Capo Horn, ai confini del mondo
Capo Horn (in spagnolo Cabo de Hornos) viene indicato convenzionalmente come il punto più meridionale del Sudamerica. Situato nell'arcipelago...
L’isola di Natale
Politicamente assoggettata all’Australia, malgrado l’enorme distanza che separa i due territori, prende il nome dal semplice fatto che venne...
Capodanno a New York, la storia della ''Ball Drop'' a Times Square
Ogni 31 dicembre da 117 anni a questa parte, New York festeggia l’arrivo del nuovo anno a Times Square. Come sarà quest'anno ? In...
La storia del Capodanno e delle sue tradizioni nel mondo
Capodanno nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo e nella larghissima maggioranza degli...