Vendée Globe: nuovo IMOCA varato per Élodie Bonafous, primo della classe del 2028
La nuova e scintillante IMOCA è quella di Élodie Bonafous, una promettente velista bretone del team Horizon 29. È una barca gemella costruita dagli stampi di MACIF per Charlie Dalin
Sebbene questa decima edizione della Vendée Globe non sia ancora terminata, ci sono già 2028 progetti che stanno prendendo forma. Per molti aspetti la corsa per essere pronti per l'undicesima edizione è già in corso.
Questa edizione del 2024 ha visto 13 nuovi IMOCA sulla linea di partenza e ci sono chiari segnali che ci saranno molte nuove imbarcazioni in partenza la prossima volta. E poiché la ricerca di una migliore ottimizzazione e preparazione è più avanzata che mai, la prima nuova imbarcazione del 2028 è appena stata varata.
La nuova e scintillante IMOCA è quella di Élodie Bonafous, una promettente velista bretone del team Horizon 29. È una nave gemella costruita dagli stampi di MACIF Santé Prévoyance, la barca con cui Charlie Dalin ha appena vinto questa Vendée Globe in un nuovo tempo record. Il varo della nuova barca è un chiaro segno della crescente ambizione di Bonafous di essere competitiva nella prossima regata, di misurarsi con i migliori al mondo.
Il suo potenziale è diventato evidente sul Figaro Beneteau, dove è arrivata due volte tra i primi 10, classificandosi 6^ nel 2023 e 8^ nel 2024, ed è la prima skipper donna a salire sul podio di una tappa nella storia moderna della regata. Si allena al Pôle Finistère Course au Large ed è stata scoperta dalla Filière d'excellence Bretagne CMB. Ora è circondata da un team esperto e ha ben quattro anni davanti a sé per massimizzare la sua preparazione e il suo allenamento.
Uno sguardo ammirato all'edizione 2024
Durante questa edizione del Vendée Globe ha seguito con passione i progressi degli skipper in gara. La sua ammirazione per il livello di prestazioni raggiunto quest'anno è evidente: "Onestamente, sono rimasto completamente sbalordito dal ritmo imposto in testa alla flotta, soprattutto all'inizio della gara e durante la discesa dell'Atlantico meridionale. È stato davvero impressionante e intenso. I ragazzi hanno dimostrato di avere il perfetto controllo delle loro imbarcazioni. Nessuno si è arreso e il livello era incredibilmente alto. Questo mi motiva ancora di più, perché al di là dell'avventura, ciò che amo è la competizione. È tutta una questione di dettagli ed è emozionante!
Bonfous ha seguito con interesse la gara molto serrata e riconosce in particolare il grande passo avanti in termini di forza e competitività della flotta. Il record di 64 giorni stabilito dal vincitore, Dalin, ha segnato una svolta nella storia della regata, mentre la performance di Justine Mettraux, che ha concluso all'8° posto, conferma che le donne possono eccellere ad altissimi livelli in questa disciplina impegnativa.

© Alexis Courcoux
Ambizione
Il fatto che la sua barca sia la stessa di Dalin è fonte di fiducia e allo stesso tempo una sfida ambiziosa: “È rassicurante e un po' intimidatorio allo stesso tempo, perché dimostra che questa barca è uno strumento eccellente per il lavoro. Abbiamo una base solida e ora la sfida è lavorare bene, essere rigorosi e fare tutto il possibile per sfruttarne appieno il potenziale”. Varando la sua nuova barca quattro anni prima dell'edizione del 2028, Bonafous ha fatto una scelta strategica: “Questo mi dà il tempo di imparare, analizzare ogni fase e progredire senza fretta. Piuttosto che puntare su una barca di nuova generazione, mi sembrava più importante averla il prima possibile per navigare il più possibile e fare esperienza.”
Questa strategia le permetterà di acquisire sicurezza, rendere la sua barca più affidabile e ottenere il miglior equilibrio tra controllo e prestazioni. Il suo obiettivo?
''È difficile parlare di risultati numerici, perché non sappiamo ancora chi sarà al via nel 2028. Ma una cosa è certa: anche se l'avventura è grande, sono qui soprattutto per le regate. L'obiettivo principale rimane la performance. La chiave è conoscere bene la barca in modo da poterla sfruttare al meglio.''
Elodie Bonafous
Skipper Horizon 29
Non solo una gara
Il Vendée Globe non è solo una gara. È un'epopea umana eccezionale, una sfida estrema che unisce coraggio, passione e innovazione. Fin dalla sua creazione, questo evento di primo piano della vela in solitaria, senza scalo e senza assistenza ha rivelato nuovi eroi della regata oceanica, forgiato leggende e ispirato generazioni.
Per Élodie Bonafous, come per tanti altri, questa esperienza è molto più di una gara: è un sogno d'infanzia che è diventato un obiettivo di vita. Varando la prima IMOCA della generazione 2028, sta scrivendo le prime righe di un nuovo capitolo, con l'ambizione di misurarsi con i migliori su questo palcoscenico leggendario.
TRACKER
www.vendeeglobe.org
In copertina foto © Alexis Courcoux
Testo, foto e video dal sito ufficiale - Traduzione #nauticareport
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