Giancarlo Pedote e Prysmian a poche ore dalla partenza del Vendée Globe 2024-2025
Tutto pronto per affrontare la sfida più impegnativa della vela oceanica in solitaria. Domenica 10 novembre parte l’avventura che vedrà protagonisti 40 navigatori da tutto il mondo
Ufficio Stampa ?Giancarlo pedote
07/11/2024 09:00
Les Sables d’Olonne, 7 novembre 2024– Mancano ormai poche ore alla partenza del Vendée Globe 2024-2025, il giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza, e Giancarlo Pedote, unico velista italiano in gara, è pronto a navigare nuovamente verso l’ignoto a bordo dell’IMOCAPrysmian.
Domenica 10 novembre parte l’avventura che vedrà protagonisti 40 navigatori provenienti da tutto il mondo. Dopo mesi di preparazione intensa e accurata, la squadra tecnica di Pedote si avvicina a questo momento cruciale con grande concentrazione e determinazione.
Alla sua seconda partecipazione nella competizione più dura della vela oceanica, Giancarlo Pedote porterà ancora una volta i colori dell’Italia e del suo storico partner Prysmian. Già ottavo classificato nella scorsa edizione, Giancarlo si appresta a intraprendere una sfida che non è solo sportiva, ma anche profondamente personale e umana.
“A poche ore dalla partenza della Vendée Globe, le emozioni sono intense e contrastanti,” racconta Giancarlo Pedote.“Da un lato c’è l’adrenalina e la voglia di tornare a sfidare il mare aperto, dall’altro la consapevolezza che ogni miglio percorso sarà una prova per me, come navigatore e come uomo. Vivere questo momento significa staccarsi da tutto, dalle proprie abitudini, dagli affetti più cari, e fare i conti con sé stessi e con il mare, in un viaggio che dura diversi mesi e che ti mette a nudo in ogni senso. È una prova fisica e mentale, ma anche emotiva: essere lontano dalla mia famiglia, da mia moglie e dai miei figli, è la parte più difficile. Ma loro sono sempre con me, in ogni pensiero, e sono la mia forza quando le cose si fanno dure. In mare si è soli, ma al tempo stesso mai veramente soli.”
Prysmian, un IMOCA affidabile e competitivo, è stato sottoposto a importanti lavori di ottimizzazione per questa edizione del Vendée Globe. Con modifiche strutturali che migliorano la stabilità, la velocità e la sicurezza della barca, il team tecnico ha lavorato fianco a fianco con Giancarlo per garantire che ogni dettaglio fosse perfezionato per affrontare al meglio questa sfida titanica. Il connubio tra uomo e tecnologia è ciò che rende possibile affrontare le condizioni estreme degli oceani, e l’imbarcazione è pronta a dimostrare ancora una volta il proprio valore.
“Mancano poche ore alla partenza di una sfida straordinaria, e siamo orgogliosi di essere al fianco di Giancarlo Pedote in questo percorso epico,” dichiara Cristina Bifulco, Chief Investor Relations, Sustainability and Communication Officer.“Il Vendée Globe non è solo una competizione sportiva, ma un simbolo di resilienza, determinazione e capacità di superare i propri limiti. Giancarlo rappresenta alla perfezione questi valori, così come il nostro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità. Questa regata è per noi l’occasione di testimoniare come tecnologia e spirito umano possano collaborare per raggiungere obiettivi ambiziosi. Sostenerlo significa celebrare l’eccellenza e la passione per le sfide impossibili.”
Con lo sguardo rivolto verso l’oceano,Giancarlo e Prysmiansi preparano a vivere una nuova ed entusiasmante avventura in questa edizione della Vendée Globe. Il conto alla rovescia è quasi giunto al termine e presto il grande mare sarà il loro palcoscenico. In un viaggio che metterà alla prova il coraggio, l’abilità e la resistenza, Giancarlo si spingerà oltre i confini della navigazione oceanica e delle proprie capacità, per onorare il sogno di ogni velista: completare il giro del mondo in solitaria.
Insieme a loro, come sempre gli sponsor tecnici, aziende che credono in questo progetto:
"Caro Giancarlo, con l'avvicinarsi del Vendée Globe, a nome di Helly Hansen desidero farti i miei più sentiti auguri mentre ti prepari a questo incredibile viaggio. Affrontare una delle competizioni veliche più impegnative al mondo, in pieno spirito Helly Hansen, non è un'impresa da poco e non potremmo essere più orgogliosi di averti come nostro rappresentante. La tua dedizione, la tua resistenza e il tuo coraggio incarnano veramente ciò che Helly Hansen rappresenta. Seguiremo i tuoi progressi e faremo il tifo per te a ogni passo. Che venti e mari favorevoli possano accompagnarti in questo viaggio epico intorno al mondo. In bocca al lupo!"
Carlos Bravo, Regional Director - South Europe & Lat Am Helly Hansen Sport
“Dopo tanti anni di collaborazione siamo felici essere ancora al fianco di Giancarlo in questa avventura. La sua umanità e storia velica sono una testimonianza degli stessi valori fondanti della nostra azienda, passione, rispetto e precisione. Buon vento a Prysmian!”
Rossella Maffioli, Commercial Director di Gottifredi Maffioli
"Giancarlo incarna perfettamente lo spirito che da più di 80 anni muove Raymarine: spingersi oltre i limiti di ciò che già è possibile, tutti i giorni, passo dopo passo.
Siamo come sempre orgogliosi di accompagnarlo a bordo di Prysmian anche in occasione di questa nuova storia".
Carlo Baj - Country Manager of Raymarine Italia
IL VENDÉE GLOBE: IN SOLITARIO, SENZA SCALO E SENZA ASSISTENZA
Il Vendée Globe è attualmente la più grande regata intorno al mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza. L’evento segue le orme del Golden Globe che, nel 1968, ha dato il via alla prima circumnavigazione dei tre maggiori Capi (Buona Speranza, Leeuwin e Horn). Dei nove pionieri che partirono nel 1968, solo uno riuscì a tornare a Falmouth, il principale porto della Cornovaglia inglese: il marinaio britannico Robin Knox-Johnston, che raggiunse il porto di arrivo il 6 aprile 1969, dopo 313 giorni di navigazione. Vent’anni dopo, fu il velista Philippe Jeantot che, dopo la sua doppia vittoria nel BOC Challenge (giro del mondo in solitario con scali), lanciò l’idea di un nuovo giro del mondo in solitario, ma… senza scali! Nacque così il Vendée Globe. Il 26 novembre 1989, tredici velisti partirono per la prima regata, che durò più di tre mesi. Solo sette tornarono a Les Sables d’Olonne.
Nel corso delle nove edizioni di quella che oggi è nota al grande pubblico come l’Everest dei mari, 200 concorrenti hanno preso parte a questa straordinaria gara. Solo 114 di loro sono riusciti a tagliare il traguardo. Questa cifra esprime da sola l’estrema difficoltà di questo evento, in cui i velisti in solitario devono affrontare freddo pungente, onde enormi e venti che spazzano l’estremo sud! Il Vendée Globe è soprattutto un viaggio attraverso l’Oceano e nel profondo di se stessi. Ha reso noti numerosi grandi velisti: Titouan Lamazouen nel 1990, Alain Gautier nel 1993, Christophe Auguin nel 1997, Vincent Riouen nel 2005, François Gabart nel 2013, Armel Le Cléac’h nel 2017 e Yannick Bestaven nel 2021. Armel Le Cléac’h detiene ancora il record di 74 giorni di regata. Solo un velista l’ha vinta due volte: Michel Desjoyeaux, nel 2001 e nel 2009. Il decimo Vendée Globe partirà da Les Sables d’Olonne domenica 10 novembre 2024.
Il percorso
Dopo la partenza da Les Sables d’Olonne, il percorso prevede la discesa nell’oceano Atlantico verso il primo capo da doppiare: Capo di Buona Speranza.
Superato questo passaggio i navigatori devono attraversare l’Oceano Indiano e, una volta doppiato Capo Leeuwin, anche il Pacifico. Il tutto passando dalle latitudini estreme della zona soprannominata “il Grande Sud”, arrivando a toccare le famigerate fasce di navigazione che i primi esploratori chiamarono i “Quaranta ruggenti” – tra il 40° e il 50° parallelo sud, e i “Cinquanta urlanti” – tra il 50° e il 60° parallelo sud. Nomi che derivano dal rumore che il vento produce sibilando attraverso gli alberi, il sartiame e la velatura delle imbarcazioni in quelle condizioni estreme di mare e vento.
Doppiato Capo Horn, uno dei punti più meridionali del Sud America, situato a 55°59′ di latitudine sud, i navigatori devono risalire l’Oceano Atlantico per far ritorno a Les Sables d’Olonne, porto di partenza e arrivo della regata.
La rotta nord-sud per discendere l’Atlantico e la traversata sud-nord per risalirlo sono perpendicolari al movimento generale delle perturbazioni, mentre nel Grande Sud la traversata dell’Indiano e del Pacifico si effettua nel senso dello spostamento dei sistemi meteorologici, che affrontati in andatura portante rendono possibile la navigazione a vela.
Il percorso teorico (calcolato sulla rotta ortodromica) si sviluppa su 24.296 miglia nautiche ovvero 44.996,2 chilometri. In realtà, durante le nove precedenti edizioni del Vendée Globe, la maggior parte dei concorrenti ha percorso ben più di 28.000 miglia, quasi 52.000 chilometri. Giancarlo, durante il suo primo Vendée Globe, ha percorso 28.490 miglia ad una velocità di 14,7 nodi di media negli 80 giorni, 22 ore e 42 minuti che ha impiegato a circumnavigare il globo.
IL CONCETTO DI BASE
Il concetto del Vendée Globe è semplice: circumnavigare il globo in solitario, senza scalo e senza assistenza. Questi tre parametri essenziali sono la firma inimitabile dell’evento, il suo vero DNA. Sono chiaramente definiti nelle istruzioni di regata.
IN SOLITARIO
Una donna o un uomo, il giro del mondo, una barca. Si tratta di una regata in solitario in cui nessun altro, oltre allo skipper, può trovarsi a bordo della barca durante la circumnavigazione. L’eccezione degna di nota è, ovviamente, il salvataggio di un altro concorrente! Ricordiamo il salvataggio di Kévin Escoffier da parte di Jean Le Cam nell’edizione 2020/21, ma è successo altre volte nella storia del Vendée Globe. Nella terza edizione, Pete Goss ha salvato Raphaël Dinelli in extremis prima di portarlo in Nuova Zelanda; nel 2009, Jean Le Cam è stato salvato da Vincent Riou dopo che la sua barca si era rovesciata a Capo Horn.
SENZA SCALO
L’unico scalo tecnico che si può realmente prevedere per un concorrente del Vendée Globe è tornare a Les Sables d’Olonne, entro un massimo di 10 giorni dalla partenza. È quello che ha fatto Michel Desjoyeaux nel 2008: è partito con 40 ore di ritardo, ma alla fine ha vinto la regata! I velisti in solitario hanno il diritto di fermarsi – ad esempio per ancorare in una baia – ma non di mettere piede a terra oltre il limite della battigia, cioè il punto che li separa dal livello dell’alta marea. Yves Parlier si è avvalso di questa possibilità nell’edizione 2000 della regata. Molti velisti si sono accontentati di ancorare senza scendere a terra, ad esempio per il tempo necessario a salire in testa d’albero, come ha fatto Marc Guillemot nel 2008/2009.
SENZA ASSISTENZA
Durante il Vendée Globe, il velista è solo a bordo. L’unica assistenza tollerata è quella che segue il ritorno a Les Sables d’Olonne, inevitabilmente molto penalizzante, dopo la partenza. A parte questa eccezione, per l’intero giro del mondo si deve fare affidamento esclusivamente su se stessi. Consigli sulle rotte da seguire e avvertimenti relativi alla situazione meteorologica sono severamente vietati. I velisti devono pianificare la propria navigazione, riparare eventuali danni da soli… e prendersi cura di se stessi in caso di malattia o infortunio. In quest’ultimo caso, hanno diritto solo all’assistenza a distanza del medico di gara. Per quanto riguarda l’assistenza tecnica, è molto semplice: è severamente vietato ormeggiarsi ad un’altra barca o permettere a terzi di salire a bordo. I velisti possono consultare l’architetto dell’imbarcazione o il suo team tecnico per individuare il modo migliore di effettuare una riparazione, ma spetta a loro e solo a loro effettuarla, con i mezzi a loro disposizione… continuando la regata nelle migliori condizioni possibili. Sì, il Vendée Globe è una regata estrema!
IL TROFEO
Sessanta centimetri di altezza, trenta di circonferenza e dieci chili di peso: l’imponente Vendée Globe Trophy è un’opera d’arte in bronzo argentato di Philippe Macheret. Tutto in esso evoca la circumnavigazione.
Prodotto da Les Ateliers du Prisme e realizzato dalla fonderia d’arte Macheret nella regione francese della Sarthe, simboleggia il culmine di molti mesi di lavoro. Ogni vincitore del Vendée Globe riceve un trofeo che conserva per tutta la vita.
Curiosità
Armel Le Cléac’h detiene il record di percorrenza di 74 giorni, 3 ore e 35 minuti ottenuto nel 17.
Un solo navigatore l’ha vinto due volte: Michel Desjoyeaux, nel 2001 e nel 2009.
Giancarlo Pedote
Laureato in filosofia, ex praticante di box e full contact, Giancarlo è un velista atipico che ha un approccio molto metodico alla vela.
Vincitore del Transat Jacques Vabre 2015 in Multi 50, due volte Champion de France promotion course au large en solitaire, due volte Velista dell'Anno italiano, ha partecipato al suo primo giro del mondo in solitario nel 2020, il Vendée Globe, arrivando in 8a posizione, a sole 19 ore dal primo.
Autore di un DVD e due libri tecnici sulla vela, ha pubblicato con Rizzoli del Gruppo Mondadori "L'anima nell'oceano" e a novembre dello scorso anno il libro “Proteggiamo l’Oceano”.
È fondatore e manager della struttura che gestisce la comunicazione, gli sponsor e il suo progetto sportivo.
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