L’effetto Coriolis, dal nome del fisico Gaspard Coriolis che lo postulò nel XIX secolo, è un effetto che si esplica sui corpi in movimento sulla superficie terrestre, a causa della rotazione della Terra. Viene anche chiamato forza di Coriolis, ma la definizione è impropria in quanto non è una vera e propria forza, anche se i suoi effetti appaiono tali ad un osservatore all’interno del sistema.
Per effetto della rotazione terrestre, qualunque oggetto che viaggi in linea retta subirà un deviazione della traiettoria che lo porterà lontano dal punto desiderato, a meno che non effettui continue variazioni di rotta. Nell’emisfero boreale, ogni oggetto in movimento tenderà a subire una deriva verso la propria destra, verso sinistra nell’emisfero australe.
Ad un osservatore interno al sistema, può sembrare che vi sia una “forza” misteriosa che spinge gli oggetti fuori rotta, ma si tratta invece di un effetto dovuto al fatto che è la superficie terrestre che si “sposta” al di sotto dell’oggetto in movimento.
L’effetto Coriolis è proporzionale alla velocità angolare della Terra (che è costante), alla velocità di spostamento dell’oggetto e alla latitudine: è nullo all’equatore e massimo ai poli.
Questo effetto è osservabile in molte situazioni quotidiane: nell’emisfero settentrionale gli aerei devono correggere la rotta verso sinistra, le linee ferroviarie subiscono una maggior usura sul binario di destra, ecc. Così anche i venti subiscono deviazioni: se la Terra fosse immobile, i venti tenderebbero a muoversi in direzione N-S, dall’equatore ai poli, lungo i meridiani, ma per effetto Coriolis i venti da N tendono a diventare venti da NE e così via.
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