Un voto per navigare nei secoli
di Tealdo Tealdi
di Tealdo Tealdi
Dal 1237 la prima domenica di luglio si svolge a Grado una straordinaria processione votiva durante la quale la statua della Madonna degli Angeli viene portata, a bordo di una barca, dalla basilica di Sant’Eufemia al santuario dell’isola di Barbana.
Isola di Barbana vista dal mare
Grado Barbana: vista dall'alto
Nell’età moderna e contemporanea, ogni località di mare ha il culto della Madonna divenuto negli anni oggetto di pellegrinaggi e feste. Spesso la statua, frequente nella devozione mariana soprattutto nelle terre meridionali, è portata in processione di fronte al mare, da dove, in epoche remote, giungeva il nemico.
In Italia se ne contano tantissime, soprattutto nelle regioni del Sud, ma è nel Nord che si svolge, ormai dal lontano 1237, una processione sul mare, la cui destinazione finale è un’isola: il Perdòn di Barbana.
Pescherecci imbandierati – foto Boemo
Un peschereccio imbandierato partecipante alla processione
Principale tradizione religiosa di Grado, si tiene la prima domenica di luglio e consiste in una processione votiva durante la quale la statua della Madonna degli Angeli è trasportata dalla Basilica di Sant’Eufemia all’isola di Barbana, dove sorge un antico santuario mariano.
Suggestiva immagine dei pescherecci che navigano in processione…
Ma cominciamo dalle origini
Il Perdòn nacque nel 1237 come ringraziamento alla Madonna per la fine di un’epidemia di peste. Quell’anno gli abitanti di Grado, con in testa il loro patriarca Leonardo Querini, fecero voto promettendo il trasporto della Madonna dal Duomo all’isola di Barbana come ringraziamento per la fine di quella terribile pestilenza e che almeno un membro di ogni famiglia gradese vi avrebbe partecipato.
Antica statua della Madonna di Barbana (precedente a quella attuale) probabile X! secolo
Cartolina con affresco della cupola del Santuario di Tiburzio Donadon – Processione votiva del 1237
Il Perdòn inizia la mattina presto ed è preceduto da una giornata di raccoglimento e di festa (il SaboGrando).
Madonna di Barbana – foto Antonio Boemo
Una cartolina storica della Madonna durante una processione dei primi del ‘900
Grado – Storia della Madonna di Barbana – Freddo del 1929
Dopo una prima celebrazione nella Basilica di Sant’Eufemia, la statua è portata fino al porto a spalla, per essere poi caricata sull’imbarcazione ammiraglia destinata a partire alle 9 dopo la declamazione, da parte di un pescatore della formula “ In nome de Dio, avanti”.
I portatori della Madonna di Grado durante la processione
La Madonna di Grado durante la processione
La Madonna di Grado posta sul peschereccio ammiraglio della processione in navigazione
Lasciamo però all’Associazione dei portatori della Madonna spiegare in maniera dettagliata come avviene la processione: “Ci sono diversi modi di seguirla: a bordo delle imbarcazioni che compongono il corteo, (il massimo è farlo dall’ammiraglia) oppure lungo le rive insieme a una folla variopinta.
Qui i gradesi si mescolano ai numerosi turisti, ma è diverso il modo in cui i presenti partecipano all’evento: i turisti applaudono per la bellezza dello spettacolo, i locali in segno di fede e di devozione. Gran parte degli spettatori dalle rive si sposta sul ponte girevole, da dove si può osservare sia l’uscita della processione dal porto, sia l’ampio giro a ovest per rendere omaggio alla Madonna del Mare.
Mentre la teoria di barche si allinea e accelera l’andatura per attraversare l’angusto passaggio della campata centrale del ponte girevole, l’ammiraglia, in genere sovraccarica, procede a tentoni con un continuo lieve ondeggiamento a sinistra e a dritta.
Barbana – Perdòn marzo 2014 – foto Boemo
Prima dell’arrivo a Barbana, dove attende una folla numerosa, la processione costeggia l’Isola della Schiusa, un luogo nel quale si concentra una popolazione quasi tutta locale formata in maggior parte da persone anziane. Lo sguardo tradisce l’intima commozione al passaggio della Vergine e del corteo accompagnato dalle note dei caratteristici adagi della banda comunale”.
Le musiche sono state composte nel 1861 dal maestro di origine boema Guglielmo Czuberth per accompagnare i vogatori dei burci, ovvero le barche deputate a trainare l’ammiraglia.
Ancor oggi si continua a eseguirli sempre nello stesso ordine: l’Adagio n. 1, dalla partenza fino al canale del porto e all’arrivo nei pressi del santuario; l’Adagio n. 2, all’altezza del ponte girevole; l’Adagio n. 3 nel tragitto a piedi dal porto alla Basilica.
Giunti a destinazione, la banda musicale esegue l’Inno alla Madonna di Barbana, dopodiché il Vescovo celebra la Messa. Nel pomeriggio la statua della Madonna degli Angeli fa ritorno a Grado e un solenne Te Deum segna la fine del pellegrinaggio e l’atto votivo di riconoscenza della città.
Tabelle-votive
Tabella votiva per la madonna di Barbana raffigurante un naufragio
Altre manifestazioni solenni, con processione sull’isola, si svolgono il 15 agosto e l’8 settembre.
Da Arte Navale 88
Di Tealdo Tealdi - Tratto da www.altomareblu.com
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