Si inaugura il 20 novembre una mostra omaggio alle molteplici forme di attività svolte sul mare e documentate attraverso il punto di vista di marinai e ricercatori che, dalle più ampie visioni panoramiche fino al dettaglio più minuto, testimoniano l’importanza del lavoro svolto in questo elemento cui molto dobbiamo in termini di cibo, energia e trasporti e di cui spesso non conosciamo mai abbastanza.
Le fotografie, raccolte in giro per il mondo, spaziano dal reef messicano sino alle desolate solitudini del continente antartico per narrare attraverso un percorso visivamente guidato, adatto a questo periodo di distanziamento sociale, le esperienze di lavoro e di vita di chi ha fatto di questo elemento il proprio ambiente di lavoro.
Le esperienze vissute riguardano i cambiamenti climatici, la conservazione ambientale e la scienza ma anche la sopravvivenza e l’isolamento.
Arnold Corey fotografo e pescatore nelle gelide acque dell’Alaska capace di immortalare nelle sue immagini l’ambiente estremo fatto di gelo e di immense onde ma anche del calore solidale del suo equipaggio tutto teso ad una pesca responsabile e sostenibile.
Peter Iain Campbell scozzese, impegnato per lunghi periodi negli impianti di perforazione petroliferi, dove la durezza del lavoro e dell’ambiente rafforza i legami di amicizia e di collaborazione e si presta a realizzazioni fotografiche uniche.
Michal Krzysztofowicz’s data manager nella stazione di ricerca britannica antartica “Survey’s Halley”, uno degli ambienti di lavoro più isolati al mondo, dove da un contatto all’altro della nave dei rifornimenti passano circa otto mesi. Un isolamento così duro e totale che anche piccole cose portate da casa possono lenire la nostalgia di un affetto e di un ambiente familiare, come testimoniano le sue immagini dove il “teddy bear” della sua partner assolve a questa mancanza.
Gabriel Cezar Popescu, ingegnere su una nave da trasporto e fotografo che nel particolare periodo dell’emergenza covid, nell’impossibilità di approdare, illustra l’esperienza della quarantena al largo delle coste brasiliane, condivisa, anche, gioiosamente con il suo equipaggio.
Jennifer Arnold fotografa e giornalista subacquea impegnata nei progetti di valutazione dei cambiamenti climatici e dello stato di salute delle varie realtà oceaniche finalizzando tale impegno verso i miglior progetti di conservazione e tutela.
Octavio Aburto utilizza il suo lavoro fotografico per consentire di valutare quanto l’impatto di un ecoturismo abbia sui progetti di sviluppo di aree particolari come la barriera corallina messicana e orienti il suo lavoro verso la ricerca di un virtuoso equilibrio .
La testimonianza di questi sei lavoratori del mare contribuisce alla conoscenza di una categoria professionale che, sia a bordo di navi sia sotto la superficie marina, assolve ad un ruolo di estrema importanza per il benessere di tutta la collettività.
www.rmg.co.uk/national-maritime-museum
Fabrizio Fattori
In copertina. Dark Sea By kind permission of artist © Corey Arnold
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