Le Canal du Midi
Collega la Garonna al Mar Mediterraneo

Collega la Garonna al Mar Mediterraneo
Il Canal du Midi è un canale artificiale francese lungo 241 chilometri che collega il fiume Garonna al mar Mediterraneo, tra le città di Tolosa e Sète.
Con il canale della Garonna, che collega Tolosa a Bordeaux, costituisce il canal des deux mers ("canale dei due mari"), offrendo una via navigabile ininterrotta tra Bordeaux e Sète, ovvero dall'oceano Atlantico al mar Mediterraneo.
Canal du Midi - Percorso
Attraverso questo canale è possibile la navigazione ininterrotta daBordeaux a Sète. Il nome originale eraCanal Royal en Languedoc proprio perché nel XVII secolo Tolosa era considerata la città capoluogo dellaLinguadoca.
Storia
Il commercio del frumento nel XVII secolo era fiorente ma necessitava di infrastrutture per il trasporto delle merci. Per tale motivo Jean-Baptiste Colbert, Controllore Generale delle Finanze di Luigi XIV autorizzò la costruzione di un canale per favorire scambi commerciali.
Luigi XIV soprannominato "Il Re Sole"
Colbert autorizzò l'opera con il decreto reale dell'Ottobre 1666. Il progettista fu Pierre-Paul Riquet, ingegnere francese nato a Béziers, che diresse i lavori, iniziati appunto nel 1666 e terminati nel 1681. Tuttavia Riquet non era il primo a lavorare su questo progetto: abbiamo documenti che testimoniano come tale idea fosse stata pensata anche da illustri politici ed amministratori del passato quali Ottaviano Augusto, Nerone, Carlo Magno, e i re Carlo IX di Francia ed Enrico IV di Francia.
L'ingegnere Nicolas Bachelier sottopose nel 1539 un proprio progetto agli Stati di Linguadoca. Nel 1598 gli Stati esaminarono anche la proposta di Pierre Reneau. Nel 1617 anche l'ingegner Pierre Aribat avanzò nuovamente la proposta. Questi progetti furono però tralasciati dagli Stati perché non tenevano conto di un fattore importante: infatti non consideravano il problema delle fonti a cui attingere per alimentare con l'acqua il canale.
Tolouse - Canal du Midi
Tutti (Bachelier, Reneau, Aribat) proponevano di erigere alcuni inclivi sui fiumi dei Pirenei. Tuttavia l'impresa era considerata poco fattibile e per questo tali progetti furono accantonati. Nel 1650 un ignoto ingegnere propose di attingere l'acqua a Cintegabelle che si affacciava sul fiume Ariège.
L'ingegnere pensava di creare un canale non navigabile che portasse l'acqua nella località di Pech-David nei pressi di Tolosa. Alcuni dissentirono proponendo il Colle di Naurouze, situato ad un'altitudine maggiore rispetto a Tolosa: sarebbe quindi stato più facile far scendere l'acqua per pendenza. Ma anche questa proposta fu messa da parte: gli Stati di Linguadoca temevano che l'impresa fosse irrealizzabile e anche troppo dispendiosa.
Canal du Midi - Le chiuse di Fonsérannes
Nelle intenzioni originarie del XVII secolo la costruzione del Canal du Midi doveva collegare l'Oceano Atlantico e il Mediterraneo, evitando quindi la lunga circumnavigazione della Spagna (all'epoca paese nemico) e il rischio di incappare in azioni di pirateria, permettendo di risparmiare un viaggio della durata di circa un mese.
L'opera fu inaugurata ufficialmente il 15 maggio 1681 con il nome di Canal Royal de Languedoc. Era stata costruita sotto la supervisione di Pierre-Paul Riquet, un ricco possidente che finì in bancarotta per gli ingenti costi sostenuti e morì nel 1680, pochi mesi prima dell'apertura del canale alla navigazione. La costruzione richiese l'opera di 12.000 operai per un periodo di 15 anni.
Inaugurazione a Béziers del Canal Royal du Languedoc il 15 maggio 1681
Le prestazioni di lavoro con regolare contratto, evitando il lavoro minorile, e con remunerazione molto più elevata di quella dei comuni lavori agricoli, provocarono un autentico sconvolgimento del bracciantato agricolo maschile e femminile della regione, tale da rendere necessaria una successiva diminuzione delle paghe con il loro riallineamento al normale livello, per evitare il completo blocco dei lavori agricoli.
Caratteristiche del canale
Il Canal du Midi ha 103 chiuse che servono a superare un dislivello totale di 190 metri. Considerando anche i ponti, le dighe, e un tunnel, il canale è costituito complessivamente da 328 strutture. La via d'acqua è lunga 241 chilometri, larga anche 15-20 metri e profonda 2.
Béziers St Nazaire: Ponte Vecchio sul fiume Orb
In corrispondenza della città di Béziers, il canale attraversa il fiume Orb tramite un pont-canal, in pratica un ponte portante il canale che scavalca il fiume. In totale furono costruiti sette ponti canali, sia per evitare il dislivello tra il canale e il corso del fiume, sia per evitare del tutto il corso d'acqua attraversato, considerato spesso troppo variabile e inaffidabile. Il canale, infatti, ha un proprio complesso sistema di accumulo e scorrimento delle acque, che assicura un flusso adeguato e costante.
La maggiore complessità del progetto fu quella di valutare la idrografia naturale che fosse adeguata e sufficiente ad alimentare le opere idrauliche, che poi furono costruite, di accumulo e distribuzione delle acque in tutte le condizioni, ovviamente in precisi margini economici.
Canal du Midi à Béziers
Il Canal du Midi comportò infatti anche la costruzione del primo bacino artificiale finalizzato all'approvvigionamento di una via d'acqua: per questo scopo fu eretta una diga lunga 700 metri, alta 30 metri al di sopra del livello del fiume e con uno spessore di 120 metri alla base, costruita grazie al lavoro di centinaia di donne che portarono canestri pieni di terra nel luogo della costruzione.
Il progetto del canale prevedeva anche la costruzione del primo tunnel mai realizzato per permettere il passaggio di un canale, il tunnel de Malpas, una galleria lunga 173 metri, all'interno di una collina nei pressi di Nissan-lez-Enserune.
Canal du Midi - Tunnel de Malpas
Questo tunnel è considerato un simbolo dell'ostinazione di Pierre-Paul Riquet contro le avversità.
Quando fu costruito, il Canal du Midi fu considerato il più grande progetto della sua epoca, e ancor oggi viene visto come una grande realizzazione ingegneristica, tanto che nel 1996 è stato inserito nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Sito ufficiale
In copertina foto da DEPOSITPHOTOS
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