La ''Noria'' e i mulini di Albolafia a Cordova
di Fabrizio Fattori
di Fabrizio Fattori
L’acqua, perenne bisogno dell’uomo, è per sua natura docile elemento che si lascia utilizzare al meglio dalla umana genialità.
Imbrigliarne la forza e moltiplicarne gli impieghi è stata, nel corso dei secoli, una delle attività prevalenti del fare umano. Molteplici sono gli esempi ancora tangibili alle varie latitudini e nelle più diverse condizioni ambientali.
Tra questi l’insieme dei mulini e della “noria” costruiti dagli arabi e perfezionati nel tempo, lungo il corso del Guadalquivir , rappresentano un esempio di efficienza funzionale.
La “noria” di Albolafia, costruita nel XI secolo in prossimità del ponte romano, era costituita da un enorme ruota di adduzione delle acque dal fiume che riversate in un canale alimentavano non solo il fabbisogno dell’Alcazar ma anche l’insieme dei giardini e delle fontane che rendevano questo palazzo-fortezza luogo paradisiaco.
La “noria” di Albolafia |
Nel 1492 Isabella la cattolica fece smantellare l’originale ruota per il troppo insopportabile rumore, successivamente la nuova costruzione venne distrutta da un incendio e quella che rimane visibile oggigiorno è una realizzazione dell’ottocento, peraltro confusa tra una invadente vegetazione.
La “noria” divenne nel tempo un tradizionale mulino destinato a produrre farina come gli altri presenti lungo il corso del fiume che vennero costruiti per il più tradizionale scopo della molitura di cereali prodotti in quantità nelle campagne circostanti , il così detto oro bianco alla base della economia locale per molti secoli.
Il mulino di S. Antonio, il mulino Tellez, il mulino di Papalo, e il mulino dell’Allegria, sono tra i meglio conservati degli undici mulini ancora oggi individuabili nell’alveo del fiume e rappresentano vestigia medievali che unitamente alle altre evidenze architettoniche contribuiscono a fare di Cordova un posto unico al mondo.
Anche in virtù di ciò è auspicabile che l’insieme di questi mulini, oggi soggetti a sporadici restauri, costituisca oggetto di interventi complessivi che ne assicurino nel tempo la testimonianza unitamente all’oasi naturale nella quale sono inseriti.
Fabrizio Fattori
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